2 pensieri su “Quanto bianca la nostra solitudine, 1963.

  1. Questa figurina mi piace perché non la capisco. Sembra un paradosso, ma se in pittura capissimo tutto, se le immagini con conservassero alcun mistero, il nostro interesse scemerebbe, il noto sarebbe routine e ai musei ci andrebbero soltanto i decoratori per imparare qualcosa della tecnica pittorica. E' una figurina bella, che può essere letta in svariati modi perché sembra contenere parecchie altre figure. Io la "sparerei" con un proiettore su una tela (80cm?) e ne approfitterei per indagare sulle campiture. La china ha brillantezze che non si possono rifare… così come i pennarelli! Ciao

  2. …il volto tutto bianco della figura, in contrasto con l’acconciatura elaborata e l’orecchino in tinta, sembra vagamente un musetto di pesce che boccheggia fuor d’acqua… oppure, nel suo insieme, sembra di vedere con lo sfondo del mare un pesce, dalla coda colorata, posto su di un piedistallo,. La parte incolore, cioè la testa del pesce, non partecipa alla policromia del tutto…Vaghe linee la attraversano e l’occhio sembra un arco pronto a scoccare una freccia…Quanto bianca la nostra solitudine…sì, me lo dice

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