UN ATTORE (perché non scompaia)

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di Salvatore Dell’Aquila

In ultima analisi
baldo Macduff leale
non venir giù dal palcoscenico
lascia le cose come sono
conserva il trucco
lo scudo di foglie ti protegge
salda lo sguardo agli spalti
da prendere d’assalto
férmati come cristallo
immobile
(un due tre stella
come un eroe bambino
)
non senti il tanfo del pericolo?

per sempre
scura la chioma
arruffata da folate
di passione

4 pensieri su “UN ATTORE (perché non scompaia)

  1. Grazie: un tuffo nel passato, al Macbeth che vidi a Milano parecchi anni fa. E’ il TU che mi porta a questo ricordo, più che a Shakespeare; sembrano le voci della compagnia teatrale al lavoro, regista e attore. Ma non è Carmelo Bene, e se ci fosse traccia di architettura saprei anche in quale teatro.

  2. …non so se si tratti dell’invocazione ad un amico reale perchè non scenda dal palcoscenico…ma mi sembra piuttosto un’invocazione rivolta a tutti noi, a quella parte di noi che si identifica con l’eroe buono, perchè “cristallizzi” il gesto eroico di affermare la giustizia, almeno come valore. Fuori dal teatro, nella realtà, sembra suggerirci il poeta, gli eroi scendono dal piedistallo perchè devono fare i conti con i propri limiti, con le paure e con i tanti fallimenti. Solo i bambini, allora, possono vagheggiare ideali assoluti?

  3. se è esatta la tua interpretazione (e penso che possa esserlo), Annamaria, quella a noi potrebbe anche essere un’esortazione tra l’ironico e il triste (un invito in fondo a scendere dal palcoscenico)…

  4. …forse hai ragione, Marcella…Quando siamo troppo belli, troppo eroici, non siamo completamente umani, ci nascondiamo dietro a un trucco. Tuttavia il teatro, secondo me, ha il merito (o il compito)di “fissare” anche le nostre aspirazioni, i nostri sogni, illuminandoli magari di una luce irreale, trasfigurata. Non é solo finzione, é quello che vorremmo essere…

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