Fanciulla rapita (periodo nero)

fANCIULLA RAPITA0001
Carboncino su carta 70×100, 1993 circa

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nel suo amore crudo e caparbio
se la portò via correndo
a braccia strette la sua fanciulla (quasi Euridice)
smettendo canto e strumenti e mito
in quel nero in quel nero scarnificatore

la capra la strada la casa abbandonata

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3 pensieri su “Fanciulla rapita (periodo nero)

  1. …”in quel nero in quel nero scarnificato”: sembra di vedere un’improvvisa fiumara nera o uno sversamento di petrolio in mare e l’uomo “nel suo amore nudo e caparbio…” ha appena il tempo e la forza per salvare la donna che ama “se la porta via correndo/ a braccia strette la sua fanciulla (quasi Euridice)…”, tutto il resto, che attenga al mondo dello spirito: “smettendo canto e strumenti e mito…” o delle cose materiali: “la capra, la strada la casa abbandonata” viene lasciato indietro. Quella fanciulla può anche rappresentare un valore irrinunciabile che àncora il poeta alla vita (reciprocamente), in circostanze di pericolo mortale…Le mani dell’uomo sono grandi, una afferra forte e stretta la donna alla vita, l’altra si appoggia delicata sul suo seno, così da offrire e ricevere forza…Nel disegno si tratteggia, al di là dell’onda nera, uno spazio oltre, luogo di speranza, da abitare…Grazie Ennio, davvero molto belli

  2. …vorrei aggiungere qualcosa anche sulla fanciulla…di lei nella poesia si dice soltanto: “a braccia strette la sua fanciulla (quasi Euridice), dove “a braccia strette” potrebbe riferirsi anche all’uomo Orfeo…ma a colpire e a dare significato è proprio la parola “fanciulla”, una presenza giovane e viva in mezzo all’inferno “in quel nero in quel nero scarnificatore”…Nel carboncino la fanciulla è più delineata: appare con il capo basso, le braccia strette sulla persona, gli abiti avvolgenti, si immagina scossa da un tremore, come per proteggersi dal luogo da cui proviene e dove chissà perchè è finita…e si lascia trasportare o “rapire”. Forse non spera nella salvezza ma si abbandona a quell’uomo dall”amore “crudo e caparbio”

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