Archivio mensile:Giugno 2015

Cip, Ciap e la cosina

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di Franco Nova

Cip e Ciap appartenevano al genere dei cosini. Questi ultimi, tuttavia, sono in genere furbi e svelti, non si incantano mai davanti a nessun problema della vita. Cip e Ciap, al contrario, erano proprio due esserini sbiaditi in tutto; sia come fisico che come cervello. D’altra parte, erano rimasti orfani assai presto ed una vecchia nonna, discretamente rimbambita, li aveva allevati come meglio aveva potuto. Essi erano anche poveri, pur se dignitosi nella loro quasi miseria (perché si sa che i poveri sono in genere sempre dignitosi, così come i ricchi sono sempre infelici, in preda a continue crisi esistenziali). Possedevano un solo abito; a scanso di equivoci, va chiarito che ognuno dei due possedeva un abito. Erano però estremamente puliti; e, non a caso, il piccolo bagno della loro minuscola casa era un autentico specchio, brillava come una pietra preziosa. Continua la lettura di Cip, Ciap e la cosina

La tempesta

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di Giorgio Mannacio

1.
Quel giorno pensai che il passaggio dalla giovinezza ad una età più adulta può essere segnalato anche dalla decifrazione di una scritta che sembra incomprensibile. E’ la maturità a produrre questo effetto o viceversa? Chissà. La prima scoperta la ebbi quando capii che l’abracadabra che leggevo su un vecchio coltello da cucina come se fosse una sola parola ( acierfondugaranti ) era in realtà costituito da tre parole francesi e significava: acciaio fuso garantito. Continua la lettura di La tempesta

SCRAP-BOOK DAL WEB – (in forma di samizdat) giugno 2015

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di Ennio Abate

1.

costruiranno muro – per fermare i migranti
tra Ungheria e Serbia – sempre loro i migranti
spendono miliardi di euro – per fermare i migranti

i regolari sì, gli irregolari no – decide chi fa i muri
e fa i migranti – e rafforza i controlli alle frontiere –
500 milioni di europei sarebbero gli assediati – Continua la lettura di SCRAP-BOOK DAL WEB – (in forma di samizdat) giugno 2015

Fortini on the road

TUTTE LE POESIE DI FORTINI

Intervista di Redazione a Luca Lenzini curatore dell’Oscar Mondadori “Franco Fortini, Tutte le poesie”

Questa intervista a Luca Lenzini, il curatore dell’Oscar Mondadori (LXIV-858 p.) uscito nel 2014, che per la prima volta raccoglie tutte le poesie di Franco Fortini, fa ancora una volta il punto su uno scrittore, la cui lezione – posso dire con orgoglio – è presenza costante in molti discorsi che facciamo su «Poliscritture» (cartaceo e sito). Nelle sue risposte Lenzini tocca i temi dibattuti col pubblico che ha seguito le presentazioni del volume a Milano, Firenze, Torino e Roma tra il novembre 2014 e il maggio 2015: l’uscita in ritardo delle poesie di Fortini; l’«oscuramento» della sua immagine; l’inattualità (il suo essere «fuori tempo») della sua posizione culturale (il marxismo critico) in Italia minoritaria e apprezzata, dunque, soltanto da «una cerchia ristrettissima di lettori»; il recente interesse di studiosi stranieri “post-coloniali” per il Fortini “politico”; il fondamentale «tratto utopico», «sempre in cammino» e di un’«alterità irriducibile» della sua poesia. Pur ammirando la serietà e la competenza del lavoro critico di Lenzini – il più tenace e preparato tra i “fortiniani” che ho conosciuto in questi vent’anni che ci separano dalla morte dello scrittore – mi pare giusto – anche per avviare un confronto con Lenzini stesso ed altri – esprimere in questa breve introduzione all’intervista le mie fraterne riserve su due punti del suo bilancio: – è vero che la popolarità di uno scrittore può farlo diventare una “icona” mediatica logora (com’è accaduto a Pasolini), ma non credo che la circolazione negli ultimi anni quasi clandestina dell’opera di Fortini gli abbia paradossalmente giovato; e perciò credo che si debbano cercare le vie per far sì che la sua «alterità irriducibile» parli se non a tutti a molti (come del resto questo Oscar Mondadori pare stia ottenendo); – temo che la lettura che Guido Mazzoni fece di Fortini e della sua opera al convegno senese del 2004 sia stata l’inizio di una liquidazione della «alterità irriducibile» che fu non solo di Fortini ma di tanti; e il recente libro di Mazzoni, «I destini generali», di cui si sta discutendo sul blog «La letteratura e noi», sembra una conferma [E.A.]. Continua la lettura di Fortini on the road

Cos’è la poesia? Se volessimo andare più a fondo…

lezioni sulla poesia

Questa è la quarta e ultima lezione rielaborata dagli incontri sulla poesia che ho condotto a Saronno su invito dell’Associazione “L’isola che non c’è” nel novembre 2014. Le prime tre si rileggono qui, qui e qui. [E.A.]

Ho accennato già alla risposta che ha dato Fortini alla domanda: che cos’è la poesia  nella lezione 2. Vorrei ora confrontarla con le risposte alla stessa domanda di Lorenzo Renzi e di Czesław Miłosz [1]. Continua la lettura di Cos’è la poesia? Se volessimo andare più a fondo…

SEGNALAZIONE

Vivalascuola. L’università contro la scuola di Renzi

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Vivalascuola presenta 80 voci di docenti universitari a cui abbiamo chiesto 5 righe sul DDL sulla scuola in discussione al Senato, accompagnate da una riflessione di Giovanna Lo Presti. Una raccolta di dichiarazioni in cui emerge la pluralità e varietà delle voci, ognuna con un proprio timbro e con lo spessore di una storia e una cultura, eppure tutte convergenti non tanto nella contrarietà alla “Buona Scuola” di Matteo Renzi, quanto nella difesa dei valori dell’istruzione e della formazione. Così, mentre la “renzianissima” delle riforme non supera l’esame di costituzionalità in Senato, il Presidente del Consiglio, dopo aver unito il fronte sindacale, riesce anche nell’impresa di colmare il tradizionale scollamento tra scuola e università. Continua la lettura di SEGNALAZIONE

«La Storia» di Elsa Morante a trent’anni dalla sua morte

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di Luciano Aguzzi

1. La Storia Romanzo

Quando, alla fine di giugno del 1974 uscì «La Storia Romanzo» di Elsa Morante, pubblicato da Einaudi direttamente in edizione semieconomica a lire 2.000, con una tiratura di 100mila copie, che in pochi mesi divennero seicentomila, fu subito un caso editoriale e letterario. Continua la lettura di «La Storia» di Elsa Morante a trent’anni dalla sua morte

Nove senza Novecento

 MORO PER ALDO NOVE

Note su «Addio mio Novecento»[1] di Ennio Abate

Per i possibili collegamenti tra la mia critica del libro di poesia di Aldo Nove e gli spunti di discussioni offerti da “L’uomo in ansia” (qui) anticipo la pubblicazione di queste note che usciranno sul prossimo numero di giugno della rivista IL SEGNALE [E.A.]

1. Importante è esaminare con attenzione l’indice dei titoli. Il sintagma ‘Addio mio Novecento’,  oltre ad essere titolo della raccolta e della sua prima sezione, torna otto volte nel libretto. Ma anche alcuni titoli delle poesie sono ripetuti: ‘Il tempo’ sei volte; ‘Mito’ tre volte; ‘Lo spazio’ quattro (cinque se conteggiamo anche ‘ Lo spazio spiegato’); ‘Poesia’ tre volte. Sul piano formale la ripetizione pare la figura dominante della raccolta, che presenta in genere versi di varia lunghezza, suddivisi in strofe anch’esse variate con una certa libertà. (C’è un sonetto isolato: «Ferita eterna aperta» a pag. 66. Continua la lettura di Nove senza Novecento

SCRAP-BOOK DAL WEB – Selezione di letture maggio 2015

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Un beffardo mefistofelico specchio
studiò e derise il segreto nascosto
dalle tue cosce di burattina. Continua la lettura di SCRAP-BOOK DAL WEB – Selezione di letture maggio 2015