5 pensieri su “SEGNALAZIONE

  1. L’incubo è visione salvifica: scuote l’animo della donna, costantemente infastidito dalla presenza di altri viaggiatori, della coppia, della ragazza che poi le farà da specchio al culmine della sua “quieta” nevrosi.
    “E’ come se il cuore fosse stato tagliato a metà”. A mio modo di vedere questa è una immagine muta, non prefigurata dal racconto, che porterebbe a rivedere tutta la vicenda: quali le reali emozioni e quali i pensieri… oltre a quello di assaporare il piacere del rientro a casa.
    Un racconto ambiguo, degno di Hitchcock.

    1. … un poco surreale, sì, ma a ben vedere questa è quel che vien detta normalità. Ovunque ti giri ne puoi trovare di storie così, solo meno fortunate: in quanto esenti da shock sono destinate a perdurare…

      1. A vote si usa la locuzione “correre su binari paralleli” e mi chiedevo se può capitare così anche nel rapporto tra nostra realtà interna e realtà esterna… finchè non arriva una ‘stazione’ che può creare dei cortocircuiti….e il dentro e il fuori si intrecciano al punto tale da non potersi districare più. E l’Io narrante racconta un sogno sulla propria ‘fine’ oppure è una ‘fine’ che si prolunga in un antefatto onirico residuale?

        R.S.

  2. …turba molto questo racconto di Rita Simonitto per quel rappresentare insieme forti e contrastanti sensazioni per la viaggiatrice: correre su un treno di notte nel buio e la fugace apparizione di lame di luce e fate morgane…la grande velocità, restando tuttavia fermi… lo stato tra veglia e sonno … vedere il treno sdoppiarsi (oraddoppiarsi ?)come in un incubo in un crescendo di drammaticità sino alla visione, così vicina e così lontana, di una bambina disperatamente alla ricerca di una impossibile via di fuga dai genitori-mostri con il coltello in mano nell’atto di colpire lei piccola viaggiatrice e la viaggiatrice adulta, finalmente ongiunte . Ma il cuore resterà per sempre spezzato: doversi difendere dalla minaccia di genitori non affettivi è devastante.

  3. Ho trovato il racconto molto bello, breve e realistico, ma a un tratto precipita nel fantastico dei due treni paralleli. Doppia è anche le relazione tra la protagonista e la figlia, di fastidio e fascinazione iniziali, e di identificazione corporea finale. Un doppio tempo emerge alla fine, tra il presente del racconto e il passato del fantastico.
    Un doppio che tanto quieto rispecchiamento non è, se il cuore si spacca a metà! Trovo infatti straordinario lo scialle “di seta”, segno della autosufficienza della donna adulta che se lo permette economicamente e si sceglie abiti eleganti… Lo scialle dovrebbe separare, isolare, staccare … invece il cuore è diviso lo stesso.

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