Palmyre

khaled_al_asaad

di Alain Rivière

à Khaled al-Asaad

souvenir d’une route de pierres parmi les pierres
le vieux taxi conduit par un chauffeur sourd
les heures dans la chaleur blanche pour arriver
à des colonnes infinies qui tremblent à l’horizon

toi Khaled tu allais par de petits chemins
tu voulais t’éloigner encore à pas d’homme
vers les sculptures loin du théâtre et des temples
et au-delà vers les collines aux tours sombres

tu connaissais la caresse délicate du granite
le dessin creusé d’épaules et de jambes
les yeux toujours vivants sur des débris perdus
et tu nais et tu naitras chaque jour à Palmyre

 

 

Palmira

a Khaled al-Asaad

 

ricordo di una strada di pietra tra pietre
il vecchio taxi guidato da un autista sordo
le ore nella calura bianca per arrivare
a colonne infinite tremanti all’orizzonte

tu Khaled non volevi rimetterti in strada
ma allontanarti ancora a passo d’uomo
verso sculture lontane dal teatro e dai templi
al di là colline dalle torri oscure

tu conoscevi la carezza delicata del granito
il disegno inciso di spalle e di gambe
gli occhi sempre vivi su tracce perdute
nascerai ogni giorno di nuovo a Palmira

(traduzione di Alessio Lalli)

* Notizie su Alain Rivière qui: http://www.alainriviere.com/

5 pensieri su “Palmyre

  1. Molto bella la poesia. Peccato che tratti d’un tema “scomodo”: Palmira. Dire che preziose vestigia storiche testimonianti la grandezza architettonica di questa “città carovaniera” siano state ridotte in macerie dai nuovi barbari, basterebbe? Non lo credo. Dopo lo sdegno, legittimo, la condanna, rimangono insolute molte altre domande: chi finanzia, appoggia, ha scatenato i nuovi barbari? Cui prodest prima la loro nascita e poi il loro bombardamento (con quali esiti, inoltre, è difficile sapere)?
    Naturalmente, non sta ad Alain Rivière rispondere di questo.

  2. Di recente hanno trasmesso in tivù un filmato dedicato all’archeologo Khaled al-Asaad che aveva restituito un’immagine a quei luoghi lontani grazie al suo lavoro incessante. Guardavo e mi piangeva il cuore, per l’uomo e per tutto ciò che hanno distrutto deliberatamente. Siamo alla barbarie? Sì, senz’altro, ma perché tutto questo succede? Perché succede?

  3. …non posso che replicare la vostra domanda “Perchè succede?” e aggiungo: in così relativamente poco tempo, vista l’entità del disastro umano e ambientale?

    1. In estrema sintesi c’è un giro impressionante, non quantificabile di denaro e interessi, che impone il reset di buona parte del globo, perché i grandi gruppi finanziari ed economici mantengano i loro privilegi. Per ottenere questo, i governi occidentali (e una parte di quelli mediorientali) stanno muovendo tutte le loro pedine.

      Ma naturalmente non è questo il luogo per parlarne: ci sono ottimi siti d’informazione, per rispondere in dettaglio alla vostra più che legittima domanda.

  4. …bella la foto di gruppo riportata in apertura: Khalad è in compagnia delle sue amate statue, che sembra abbia difeso al di là della sua stessa vita. E’ sempre “l’acqua dei morti” che ci percorre…

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