Segnalazione

Sommario
“Primo Maggio”, numero speciale — Marzo 2018
Supplemento a “Altronovecento”
http://www.fondazionemicheletti.it/altronovecento

Rivista online promossa da:
Fondazione Luigi Micheletti
Centro di ricerca sull’età contemporanea
Via Cairoli, 9 – 25122 Brescia, Italia
Tel. 03048578 – Fax 03045203
micheletti@fondazionemicheletti.it
www.fondazionemicheletti.eu

3 Omaggio a Primo Moroni Cesare Bermani, Sergio Bologna, Bruno Cartosio
4 Gli informatici italiani: tra libera professione e caporalato Intervista a Michele Pacifico
8 I segreti del Bitcoin Intervista a Christian Marazzi
12 A casa di Pound Intervista a Benedetta Tobagi
14 Luci e ombre dell’accordo IG Metall Intervista a Nele Dittmar e Klaus Neundlinger
18 La Cina nella globalizzazione Romeo Orlandi
25 “Donald Trump è fascista?” Bruno Cartosio
30 La logistica è la logica del capitale Anna Curcio e Gigi Roggero
39 I porti, dannazione della merce Andrea Bottalico
44 I portuali di Genova. 40 anni dopo Riccardo Degl’Innocenti
50 Studio 2. La storia del lavoro e la musica dei Beatles Ferdinando Fasce
54 Le voci di Aspirina la rivista Intervista a Loretta Borrelli, Piera Bosotti e Pat Carra
58 Industria e lavoro al museo (MusIL) di Brescia Pier Paolo Poggio
62 Il mestiere di Duccio Sergio Bologna
70 Autonomia e soggettività: l’inchiesta ieri e oggi Davide Gallo Lassere e Frédéric Monferrand
79 Operaisti in Europa anni ’70 Intervista a Karl Heinz Roth
83 L’ottobre russo in Senato Mario Tronti
85 Leggere l’ambiente da storici Adolfo Mignemi
89 Da “Don Lisander” alla “Calusca”. Autobiografia di Primo Moroni
103 Il cocktail ‘Lenta Ginestra’ Paolo Rabissi
107 In ricordo di Lapo Berti Claudio Greppi, Andrea Pezzoli, Sergio Bologna e Riccardo Bellofiore
112 Gli approdi mancati dell’Italia industriale Graziano Merotto e Giorgio Bigatti

Omaggio a Primo Moroni

Chi ha partecipato al ’68, all’autunno caldo ed ai
movimenti sociali del decennio successivo ricorderà la
rivista “Primo Maggio”. L’avevamo fondata nel 1973,
sarebbe durata fino al 1988. Cercavamo un editore, ci
portarono in piazza Sant’Eustorgio a Milano, dove c’era
una piccola libreria, un bugigattolo, ma gestita da
un grande uomo, Primo Moroni. È scomparso vent’anni
fa, vittima della malattia del secolo. Per ricordarlo
abbiamo ripescato quel titolo “Primo Maggio”, anche
perché aveva un sottotitolo intrigante: “saggi e documenti
per una storia di classe”. Volevamo fare una rivista
di “storia militante” ed è questo che suscitò l’interesse
di Primo Moroni, un uomo di straordinaria sensibilità
culturale che colse al volo cosa c’era dietro quel
termine di “storia militante”. C’era la consapevolezza
che scrivere di storia, riorganizzare la memoria, ricostruire
il passato, è un’attività, un mestiere, che richiede
grande passione politica, esige la scelta di stare dentro
le cose e non di astrarsene per guardarle con distacco
e giudicarle “obbiettivamente”. Noi volevamo essere
parziali, schierati da una parte, da quella di coloro
che lavorano ma non godono dei frutti del loro lavoro,
di coloro che creano ma non godono dei frutti della
loro creatività, di quelli che dicono la verità ma per
questo hanno la vita dura. E questo, nella pratica della
storia, porta spesso a sorprendenti scoperte o a riscoprire
vicende su cui era calato il silenzio. Noi che abbiamo
fondato questa rivista, dato che siamo ancora in
circolazione, malgrado i decenni che ci portiamo sul
gobbo, per ricordare Primo abbiamo chiamato a raccolta
persone che lo avevano conosciuto – ma anche
giovani che ne hanno solo sentito parlare – per costruire
con loro questo “numero speciale” con tematiche
che avevamo già affrontato con lungimiranza 40 anni
fa o tematiche di oggigiorno. Abbiamo fatto un prodotto
online e non abbiamo trovato posto migliore per
renderlo disponibile che il sito della fondazione creata
da Luigi Micheletti, un altro grande uomo, operaio
di fabbrica, comandante partigiano, piccolo imprenditore,
che ha investito la sua piccola fortuna in quella
Biblioteca di storia contemporanea che a Brescia custodisce
documenti di grande importanza per la storia
del Novecento. Anche Luigi aveva capito perfettamente
il senso dell’uso pubblico della storia e, non contento
di aver fondato un centro di studi e di documentazione,
ebbe l’idea di costituire anche un Museo dell’industria
e del lavoro del Novecento. Qui ne parla Pier Paolo
Poggio. A lui ed ai suoi giovani collaboratori, che
ci hanno permesso di confezionare questo prodotto digitale,
va il nostro ringraziamento. Ma anche a tutti gli
amici che hanno voluto essere presenti in questo omaggio
a Primo Moroni, un uomo che ha segnato la cultura
milanese ed ha contribuito a trasformarla ben oltre
il perimetro del cosiddetto underground. Primo è stato
qualcosa di ben diverso dall’immagine stucchevole che
di lui spesso viene fatta, personaggio pittoresco dei Navigli
che canta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *