Appunti politici/riletture/passato prossimo/2005

a cura di E. A.

Che gli Stati Uniti coprano quasi la metà della spesa mondiale in armamenti è abbastanza noto. Ma forse non tutti sanno che l’Italia occupa il settimo posto nella classifica per la spesa militare complessiva, staccando di ben quattro lunghezze una superpotenza nucleare come la Russia. In termini relativi l’Italia si fa ancor più onore: 362 dollari per abitante (equivalenti 2000) sono molto meno dei 1419 degli USA o dei 1551 di Israele; ma sono superati solo dalla spesa pro-capite di Arabia Saudita, Regno Unito, Francia e Giappone. La spesa militare globale, che si era ridotta fra il 1987 e il 1998 ed era aumentata moderatamente fino al 2001, ha subito un’impennata – a partire dagli USA – dopo l’11 settembre. Peraltro, nell’ultimo decennio il numero di attentati terroristici internazionali è in diminuzione e la maggior parte degli attentati contro obiettivi USA non ha matrice islamica o mediorientale, ma avviene in America Latina. Tra le regioni italiane la Toscana ospita la maggioranza dei militari statunitensi stanziati in Italia: su 15.500 militari ben 11.000 si trovano a Camp Darby (Livorno). A tutti dovrebbe interessare sapere che la rete di sorveglianza Echelon può controllare l’intero flusso globale delle comunicazioni mobili, oltre ad intercettare le informazioni via satellite e attraverso i cavi sottomarini. E anche che, secondo alcune fonti, lo sfruttamento sessuale dei bambini rifugiati è una pratica abbastanza diffusa fra i Caschi blu e gli operatori umanitari delle Ong e delle Nazioni Unite.

(da M. Deriu, Dizionario critico delle nuove guerre, con la collaborazione di Aloisi Tosolini e Daniele Barbieri, Editrice Missionaria Italiana, Bologna 2005, pp. 507, ISBN 88-307-1399-6. Recensione di Luca Baccelli https://www.juragentium.org/books/it/deriu.htm)

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