Fiori di zucca

di Marcella Corsi

         Era una fioraia piccola piccola. La vedevo ogni giorno andando al lavoro. Anche quando le nacque una figlia non arrivava alla spalla di una persona normale. Aveva un viso un po’ buffo, che sembrava allegro anche quando non rideva. Mi ricordava quello di un’amica che scriveva versi.

Aveva un banco al mercato del quartiere dove, tra crisantemi e ciclamini, potevi acquistare anche fiori di zucca.

La sua bambina era piccola piccola e quando ebbe vent’anni assomigliava alla madre tale e quale. Solo aveva i capelli neri mentre lei li aveva quasi bianchi. Faceva la fioraia insieme con la madre al mercato del quartiere.

La pizzaiola era alta e bella. Anche quando rideva – lo faceva di rado – il suo viso aveva un angolo di malinconia. La pizzeria non era sua. Il padrone era uno con la faccia tirata e strafottente, falsamente gentile. Lei invece non riusciva a essere falsa, la sua faccia non glielo permetteva. Ma spesso era serena, gentile e bella.

Da un certo giorno però non le riuscì più di sorridere. Dopo poco tempo la pizzeria chiuse. Le saracinesche rimasero abbassate per diversi mesi.

Quando riaprirono c’era sempre lo stesso padrone falsamente gentile. C’era un pizzaiolo giovane e la fioraia con i capelli neri che adesso faceva la pizzaiola. Il pizzaiolo dipingeva quadri, la sua faccia era insieme dolce e arrabbiata.

E nacque un bimbo piccolo piccolo che sorrideva spesso con una piccola bocca a salvadanaio e se ne stava tranquillo in carrozzina nella pizzeria, che era piccola anche lei ma tutto quello che doveva starci ci stava. Il  padrone non si vedeva che di rado. Spesso invece la piccola fioraia con i capelli bianchi entrava a sedersi sulla panca di lato al bancone e rimaneva a far compagnia al nipotino o ad ascoltare chi le parlava. Poesie non ne scriveva, neanche piccole piccole.

A volta il pizzaiolo con gli occhi arrabbiati si chinava sulla carrozzina del bimbo sorridente e sorrideva anche lui. Anche i suoi occhi sorridevano. E la piccola fioraia dai capelli neri tagliava le pizze e a volte si chinava sulla carrozzina del bimbo sorridente, e la sua faccia rideva anche senza che la bocca si piegasse.

E sulla parete c’era un calendario con delle bellissime fotografie di papà e di bimbi e di mamme.

La pizzeria rimaneva aperta fino a sera. E le pizze erano sempre buone. La più buona aveva i fiori di zucca.

6 pensieri su “Fiori di zucca

  1. .. il componimento di una bambina piccola piccola che sa dire lo stupore del suo piccolo, grande universo.. e altri occhi di bambino lo raccolgono, rinnovandolo uguale e diverso..lo scritto di Marcella potrebbe accompagnare la colonna sonora di scene animate per piccolissimi…

  2. Un racconto lieve e preciso, con sfumature amare ben tratteggiate, un periodare musicale, col ritmo semplice e ripetitivo delle nenie.

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