AL VOLO/ IMMAGINI, FOTO, APPUNTI, SCRITTURE

e sempre più spesso facciamo l’esperienza di immagini provvisorie, immagini che non durano, immagini che appaiono e che si sciolgono in questo flusso ininterrotto. È un po’ quanto aveva cercato di circoscrivere la mostra Le supermarché des images, curata da Peter Szendy, al Jeu de Paume di Parigi. Rispetto a questo tsunami di immagini, spesso la risposta comune è dire che sia necessario costruire una barriera e proteggerci. Per me è assurdo. In primo luogo, si tratta appunto di un flusso la cui invadenza è tale solo se lo vogliamo; e in secondo luogo, più importante, all’interno di tale flusso c’è una quantità d’immagini che sono in attesa, per così dire, di essere svegliate. 

(da https://antinomie.it/index.php/2021/06/17/la-cesura-delle-immagini-conversazione-con-jean-christophe-bailly/)

1 pensiero su “AL VOLO/ IMMAGINI, FOTO, APPUNTI, SCRITTURE

  1. nell’intervista che M. Martelli ha rivolto a J.C. Bailly sono emerse l’importanza e la complessità relativamente alla lettura delle immagini…Immagini che attualmente, per i numerosi mezzi di trasmissione, circolano in numero esorbitante, come evidenzia la mostra “Le supermarché des images” a Parigi…L’intervistato sembra contrario ad un’opera di ridimensionamento delle stesse ,in quanto si perderebero immagini significative, da scoprire…Credo che in parte sia vero, in parte no, in quanto molte immagini oggi legate alla pubblicità, per la spinta al consumismo, possono essere significative dei costumi e delle mode, che loro stesse generano, per questo pervasive e strumentalizzanti…D’altra parte quello che J.C.B. ci riferisce sulla lettura di un’immagine, fotografia o dipinto, richiede una grande serietà e lentezza di approccio, in quanto ogni soggetto si deve accostare all’immagine in uno stato di silenzio “innocente”, cesura, per poi passare a dialogare con essa, facendo ricorso oltre che alla vista agli altri sensi e al suo bagaglio culturale…Penso che questo, e molto altro, sarebbe bene trasmette ai giovani, come educazione alla cultura visuale. Grazie Ennio

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