il diavolo nei dettagli

di Paolo Di Marco

1- Wuhan, senza plotti

Zeynep Tufekci

il consulente del NYTimes per i problemi difficili (nonchè statistica e docente) ha affrontato il Complotto a testa bassa; il risultato è curioso: conferma che
– si sono svolte ricerche di ‘aggiunta di funzioni’ sui virus tipo Covid nel lab di Wuhan
– sono state finanziate dagli USA
– i  virus, semplici e ‘aumentati’ sono stati maneggiati con molta sciatteria, spesso in lab di livello sicurezza 2 (meno di una sala operatoria) invece che il prescritto 4
Questi 3 punti insiemi ci dicono: l’ipotesi di una fuoriuscita dal lab di Wuhan di virus è una possibilità concreta
Se uniamo la distanza del focolaio di W da altre sorgenti di virus e la ricerca infruttuosa di ospiti intermedi la possibilità rimane la più autorevole
– curiosamente ZT scarta l’ipotesi ‘guerra batteriologica’ con un brevissimo ragionamento indiretto: ‘per la guerra batteriologica si usano agenti patogeni per i quali abbiamo già l’antidoto’ (in questo caso il vaccino); affermazione vera e insieme di ovvia fallacia, dato che il vaccino viene dopo aver sviluppato il patogeno e averci fatto la ricerca dell’antidoto.
Essendo ZT persona non usa a fallacie questo breve cenno suona come una strizzata d’occhio..che allude alla non volontà di addentrarsi su una strada politicamente troppo pericolosa.
Rimangono in sordina, anzi mute di conseguenza, le informazioni di Wade sui numerosi finanziamenti a numerosi centri nel mondo per la ricerca su ‘funzioni aumentate’, sempre di orgine CDC-Fauci e sempre tramite la EcoHealthAlliance di Daszak (la volpe che per conto dell’OMS è andata a controllare il pollaio a Wuhan).

Ma tutto questo aprirebbe un vaso di Pandora (‘a can of worms’ direbbero gli americani),
dovendo scomodare altri due protagonisti: Fort Detrick, centro di ricerca militare nel Maryland insieme a Ralph Baric, professore dell’UNI North Carolina (e maestro della ‘signora dei pipistrelli…è tutta una grande famiglia), entrambe punte di diamante della ricerca per la guerra batteriologica da decine di anni.
Sempre col pretesto di trovare il vaccino per future malattie (cosa che si fa in ogni guerra batteriologica (v. Project Baseless dell’Aeronautica USA) , salvo darlo preventivamente solo ai propri soldati)..
E sempre col rischio di incidenti involontari, come:
– 3 casi febbre Q, ’51, 60
– 1 morto antrace, ’51
– 1 morto virus Machupo, ’64
– 1 morto morbillo ibrido, ’78
+
– Epidemia influenza A in Russia e Cina da campione USA ,’77,
– 1100 incidenti di laboratorio tra 2008 e 2012
– 12 anni di errate spedizioni internazionali di antrace vivo
– 6 mesi di chiusura di Fort Detrick per ‘falle’
+
-o anche volontari, come i campioni di antrace spediti ai senatori democratici sempre da Fort Detrick nel 2001, autore ancora ufficialmente ignoto (anche se c’è stato un suicidio..)

-Zeynep Tufekci,Where Did the Coronavirus Come From? What We Already Know Is Troubling, New York Times, 25/6/2021
-Nicholson Baker, The Lab-Leak Hypothesis/ For decades, scientists have been hot-wiring viruses in hopes of preventing a pandemic, not causing one. But what if …?/ The Intelligencer, 2021)
and What we know and don’t know about the origins of COVID-19 Poynter May 18, 2021

2-l’ipotesi atavica del cancro

Uno stress -calore, radiazioni, veleno- genera danni genetici, ma probabilmente, dice Davies, il tumore non è la proliferazione delle cellule danneggiate e quindi incontrollabili; passa da un processo darwiniano (puramente casuale)-lamarckiano (finalizzato) atavico che porta le cellule a produrre una cascata distruttiva delle catene geniche da cui emergono, per selezione naturale, delle cellule isolate (come i primi protozoi) che come tali si comportano (comprese anche le difese dai contrattacchi dell’organismo).
Sembrerebbe possibile che un accorto utilizzo dell’omeostasi possa rovesciare la situazione, forzando condizioni energetiche tali da favorire nuovamente la cooperazione (mancanza di nutrimento et similia).
Tuttavia non ci troviamo di fronte ad un organismo o ad una singola cellula che devono adattarsi, ma ad un cambiamento genetico, che può essere alterato solo mediante un percorso darwiniano di mutazione/selezione inverso a quello originale, per quanto influenzato dall’esterno e reso ‘lamarckiano’ dall’omeostasi.
E assomiglia assai a rimettere insieme l’uovo dopo averlo rotto. Anche se non ci manca energia da sprecare nel processo.
Questo scontro tra anarchismo (di ritorno) e collettivismo ricorda da vicino l’organismo sociale e gli antagonismi che lo caratterizzano.
E il fatto che ci fossero (e ci siano ancora) gli anarco-comunisti ci rincuora.



Paul Davies, The demon in the machine, Penguin, 1/2019

3- clima

L’ultimo rapporto (2022, in bozze) dell’IPCC (International Panel on Climate Change, organismo internazionale formato da scienziati selezionati dai governi: di provata competenza..e ovvia moderazione) è catastrofico: in sintesi dice che fra 30 anni l’umanità sarà sull’orlo dell’estinzione.
Cos’è cambiato dal precedente, che faceva sì previsioni drammatiche ma assai meno drastiche e stemperate nel tempo?
Semplicemente che la complessità e i suoi figli caos e retroazione positiva si sono fatti sentire. E processi che sembravano lineari sono diventati esponenziali.
L’Artico è la zona che si è più scaldata in media, ad oggi di 5°, ma con picchi accentuati (la regione più fredda del mondo, la Kamchatka, ha in questi giorni temperature di 27°); quando bruciano le i cespugli e le foreste si scioglie il permafrost, che contiene grandi

quantità di metano, un gas serra cento volte più potente dell’anidride carbonica, aumentando così l’effetto serra e il riscaldamento. (‘retroazione positiva’ (feedforward))
Il mare è stato un grande serbatoio di assorbimento di CO2, (anche se ora è saturo al 94%), ma questo ha provocato un aumento dell’acidità dell’acqua, col conseguente scioglimento delle barriere coralline e la riduzione di ossificazione dei pesci; il calore assorbito (la gran parte di quello che arriva sulla terra) in parte è andato negli strati inferiori, (con conseguenze imprevedibili sulle grandi correnti oceaniche) e in parte torna ad alimentare l’aria sovrastante, cambiando le correnti e aumentando di molte volte l’energia delle tempeste. (‘creazione di attrattori caotici’ a largo raggio ma anche a breve)’
La migrazione di popolazioni in fuga dalla siccità e dalla riduzione delle risorse (in aumento progressivo da 5 a 500 milioni da qui al 2050) provoca un’accentuazione dell’intensità di sfruttamento delle risorse nelle zone di arrivo insieme ad una estesa conflittualità (scontri migranti-stanziali come in Europa e USA); la riduzione dell’acqua disponibile legata anche allo scioglimento dei ghiacciai (diminuiti del 40% rispetto a metà secolo scorso) provoca una corsa all’accaparramento delle risorse (dighe sui fiumi v. Eufrate, Nilo, Gange, Brahmaputra) e venti di guerra (Turchia-Iraq, Siria; Egitto-Sudan; Cina-India,Indocina), come anche l’impiego delle tecnologie di semina artificiale delle nubi (Cina-India ancora).
Questi e altri elementi si uniscono a una tendenza inesistente alla mitigazione delle cause:
Europa, Asia e USA continuano lo stesso tasso di emissioni (accompagnate da forti venti generati dalle promesse a vuoto), l’Amazzonia che era il ‘polmone verde’ del mondo quest’anno è diventata emettitrice netta di CO2; per le palme da olio hanno distrutto col fuoco il verde dell’Indonesia e del Borneo, col fuoco della torba che continua per mesi a bruciare e riempire i cieli.
Sono sicuramente contenti gli evangelici che hanno dato 40 milioni di voti a Trump, altrettanti a Bolsonaro, fatto eleggere un loro in Australia, perchè vedono avvicinarsi il regno dei cieli.

____________________________________________________________________________

-Joint NASA, NOAA Study, Earth’s energy imbalance approximately doubled during the 14-year period from 2005 to 2019, 15/6/2021

-Potsdam Institute for Climate Impact, Tipping Elements - the Achilles Heels of the Earth System, 2019
-The Science of Climate Change Explained Facts, Evidence and Proof - The New York Times, 25/5/2021
-The Lancet, The 2020 report of The Lancet Countdown on health and
climate change: responding to converging crises, 2/12/2020
-IPCC, Draft Report 2022, (France 24) Crushing climate impacts to hit sooner than feared: draft UN report -Issued on: 23/06/2021 
-Science Alert, Someone Leaked The Next IPCC Report. Here's How Experts Are Reacting, C. Watson 25/6/2021

Appendice: scettici..a pagamento

quello che segue è l’elenco di tutti gli Istituti messi in piedi dai petrolieri (in primis i Flli Koch e la Exxon) per occuparsi (a modo loro) del riscaldamento globale.

Un analogo elenco è disponibile (se a qualcuno interessa) di tutti i personaggi finanziati da questi: politici, scienziati, e, perchè no, ambientalisti. La generosità dei petrolieri non ha limiti.

ExxonMobil Corporation
Competitive Enterprise Institute
Accuracy in Academia
Accuracy in Media
Acton Institute for the Study of Religion and Liberty
The Advancement of Sound Science Coalition
US Russia Business Council
Air Quality Standards Coalition
American Council on Science and Health
American Enterprise Institute
ALEC – American Legislative Exchange Council
American Conservative Union Foundation
American Petroleum Institute
The Advancement of Sound Science Center, Inc.
Centre for the New Europe
American Recreation Coalition
Annapolis Center for Science-Based Public Policy
Aspen Institute
Arizona State University Office of Cimatology
Atlantic Legal Foundation
Atlas Economic Research Foundation
Blue Ribbon Coalition
Capital Legal Foundation
Capital Research Center and Greenwatch
Public Interest Watch
Cato Institute
American Spectator Foundation
Center for Strategic and International Studies
Center for the Defense of Free Enterprise
Center for the Study of Carbon Dioxide and Global Change
CFACT – Committee for a Constructive Tomorrow
Chemical Education Foundation
Citizens for A Sound Economy and CSE Educational Foundation
Citizens for the Environment and CFE Action Fund
Clean Water Industry Coalition
Consumer Alert
Council for Solid Waste Solutions
Federalist Society for Law and Public Policy Studies
FREE – Foundation for Research on Economics and the Environment
Frontiers of Freedom Institute and Foundation
George C. Marshall Institute
George Mason University, Law and Economics Center
Global Climate Coalition
Great Plains Legal Foundation
Harvard Center for Risk Analysis
Heartland Institute
Koch Industries
Heritage Foundation
Hoover Institution on War, Revolution and Peace, Stanford University
Hudson Institute
Independent Institute
Institute for the Study of Earth and Man
International Republican Institute
James Madison Institute
Mackinac Center
Manhattan Institute for Policy Research
Media Institute
Mountain States Legal Foundation
National Center for Policy Analysis
National Environmental Policy Institute
National Legal Center for the Public Interest
National Wetlands Coalition
National Center for Public Policy Research
Pacific Legal Foundation
Pacific Research Institute for Public Policy
PERC – Property and Environment Research Center, formerly Political Economy Research Center
Reason Foundation
Reason Public Policy Institute
Science and Environmental Policy Project
Southeastern Legal Foundation
Center for American and International Law
Texas Public Policy Foundation
Washington Legal Foundation
New England Legal Foundation
American Coal Foundation
Weidenbaum Center on the Economy, Government, and Public Policy
Center for the New West
National Wilderness Institute
American Enterprise Institute-Brookings Joint Center for Regulatory Studies
American Council for Capital Formation Center for Policy Research
Landmark Legal Foundation
Lexington Institute
Stanford University GCEP
ECO or Environmental Conservation Organization
National Policy Forum
Statistical Assessment Service (STATS)
World Climate Report
Independent Commission on Environmental Education
American Policy Center
Greening Earth Society
Alexis de Tocqueville Institution
Americans for Tax Reform
Association of Concerned Taxpayers
Center for Security Policy
Cooler Heads Coalition
Defenders of Property Rights
Junkscience.com
Seniors Coalition
60/Sixty Plus Association
Small Business Survival Committee
Institute for Biospheric Research
Center for Environmental Education Research
National Council for Environmental Balance
Institute for Regulatory Science
International Policy Network – North America
Fraser Institute
Alliance for Climate Strategies
Mercatus Center, George Mason University
Media Research Center
Congress of Racial Equality
Tech Central Science Foundation or Tech Central Station
National Black Chamber of Commerce
Free Enterprise Action Institute
Institute for Energy Research
The Justice Foundation (formerly Texas Justice Foundation)
International Council for Capital Formation
Africa Fighting Malaria
United for Jobs
Illinois Policy Institute
Earthwatch Institute
Institute of Humane Studies, George Mason University
The Locke Institute
Virginia Institute for Public Policy
American Friends of the Institute for Economic Affairs
Communications Institute
Free Enterprise Education Institute
Lindenwood University
National Association of Neighborhoods
University of Oklahoma Foundation, Inc.
Institute for Senior Studies
Western Fuels
National Mining Association
Shook, Hardy and Bacon LLP
Peabody Energy
European Enterprise Institute
Climate Research Journal
Cornwall Alliance for the Stewardship of Creation
DCI Group
World Affairs Councils of America
New Zealand Climate Science Coalition
International Climate Science Coalition
Centre for the New Europe
Science and Public Policy Institute
Institute for Public Affairs
Cascade Policy Institute
Oregon Institute of Science and Medicine
Affordable Power Alliance
Smithsonian Astrophysical Observatory
Doctors for Disaster Preparedness
Business Civic Leadership Center
Committee For Economic Development
The Tax Foundation
Wyoming Heritage Foundation
Institute For Liberty
Consumers Alliance for Global Prosperity
Initiative for Public Policy Analysis
Australian Climate Science Coalition
American Energy Freedom Center
TSAugust
Global Warming Policy Foundation
U.S. Department of Energy
Americans for Prosperity
American Coalition for Clean Coal Electricity
Hawthorn Group
American Coalition for Clean Coal Electricity
American Electric Power
U.S. Chamber of Commerce
Senator James Inhofe’s Office
Philanthropy Roundtable
Donors Trust
Donors Capital Fund
Charles Koch Institute
State Policy Network
Charles G Koch Charitable Foundation
Knowledge and Progress Fund
CO2 Coalition

22 pensieri su “il diavolo nei dettagli

  1. L’analogo elenco è disponibile… privatamente per faccende di querela?Capisco. Il diavolo domina nei dettagli.

    1. no, è già apparso pubblicamente..anche se non aggiornato, chè la Exxon aveva interrotto i pagamenti, poi però ha ripreso;
      appena lo ritrovo lo ripubblico

    2. no, è già apparso pubblicamente..anche se non aggiornato, chè la Exxon aveva interrotto i pagamenti, poi però ha ripreso;
      appena lo ritrovo lo ripubblico

  2. Al “diavolo” possiamo ancora contrapporre un “noi” e “qualcosa di non diabolico” o no?

  3. “L’ultimo rapporto (2022, in bozze) dell’IPCC (…) è catastrofico: in sintesi dice che fra 30 anni l’umanità sarà sull’orlo dell’estinzione.” (P.D.M.)
    “Saluterei con gioia la fine dell’umanità; nutro la fondata speranza che, diciamo, fra cinquecento-ottocento anni si sarà annientata senza residui; e sarà una buona cosa.” (Arno Schmidt, Leviatano, 1949)
    Che ottimista, quel nichilista di Arno Schmidt!

    1. Non sono bastate le guerre, le pesti, le religioni, le conquiste, le colonizzazioni, ora è la stessa Natura in noi che si ribella, bacia la mano che ti percuote e simili. Bah, di che storia ci stiamo occupando, ora?

      1. Be’ sai, le guerre, le pesti, le religioni, le conquiste, le colonizzazioni (che continuano, tutte), vengono dalla Natura (le pesti) e da una certa natura umana (il resto). E da dove se no?
        L’uomo non è solo natura, quindi si spera che le porte dell’inferno non prevarranno. Ma ci possono essere stati e esserci momenti in cui uno ne dubita e alla conservazione della natura umana non ci tiene più tanto.
        Forse ho fatto male, per pigrizia (non ho la traduzione italiana), a non citare la parte immediatamente precedente il passo di Schmidt:
        “Un soldato chiacchierava con gli adolescenti della Hitler Jugend (e le ragazze della Lega delle Fanciulle Tedesche annuivano convinte): ‘Abbiamo ancora una cosa; vinceremo. Il Führer segue una tattica ben precisa; prima li attira tutti dentro, e poi arrivano le armi segrete.’ ‘Goebbels l’ha detto chiaro’, rispose uno dei ragazzi, ‘«quando ho visto l’effetto delle nuove armi mi si è fermato il cuore» E in tre anni è tutto ricostruito – e più bello. I progetti stanno già bell’e pronti nella scrivania del Führer.’ Eccetera. E i loro occhi brillavano come le finestre di manicomi in fiamme.” (Dichiarazioni del genere – arma segreta ecc. – le ha sentite mai madre dai repubblichini – ragazzi che conosceva, ragazzi normali!)
        C’è molto della natura umana in questo. Non è solo il capitale. Il capitale ha fornito (e continua a fornire) i mezzi tecnici per una distruzione sempre più totale, ma sotto c’è una certa natura umana. Se prima del capitale i danni erano più contenuti è un fatto di tecnica, non di natura.

        1. “C’è molto della natura umana, non è solo il capitale”: vivaddio! Dato che solo natura umana siamo, nella natura generale. La opposizione tra homo sapiens sapiens e natura è demenziale, siamo natura come i virus e gli scimpanzé. La nostra virtù (capacità) ci rende più responsabili, magari anche ci necessita ad acquisire nuove aperture a pensieri imprevisti. La follia ci mina dal fondo perché bestie siamo, con l’istinto pervertito (e, si sa, nella “libertà” fondamentale del sesso. Dio mi guardi dal moralismo ma certo riprodurci è il modo “materiale” in cui ci avviciniamo alla continuità oltre la morte.)
          Che mi importa dei nazi già sconfitti? Rinascono? Frange, la sconfitta è definitiva, ma certo occorre identificare le nuove incarnazioni, quelle che si incarnano appunto, differenti come per ognuno.
          Dimmi tu, Elena, che altra speranza/possibilità abbiamo di stare al (nostro) mondo se non la ragione? (Un nous del corpo che dal corpo dipende.)
          Potremo estinguerci e come no? Ma che facciamo, aspettiamo? Noi sappiamo l’oltre. Anche la mia vecchia gatta che chiede cibo 10 volte al giorno perché la sua debolezza avanza… e crede, da brava bestia addomesticata, che io la posso salvare. Già la mia grande cana bianca mi rivolgeva questa richiesta. Per loro gli immortali siamo noi. Per noi… i profeti, gli scienziati materialisti e spiritualisti: che non sia assoluta la morte è il nostro balocco. Del pensiero.

          1. Sono d’accordo con te su tutto, e l’hai detto molto bene.
            Il punto infatti, per noi, non sono i nazi (che anche per Schmidt erano solo un esempio – molto lampante perché ce l’aveva sotto il naso), ma la volontà di distruzione, e quella è sempre all’opera, nel grande come nel piccolo, e spesso provvista di ottime intenzioni.

  4. Io poi volevo solo dire che con la sua stima di 500-800 anni Schmidt si è dimostrato ottimista.
    Nonostante una certa tendenza al pessimismo, non simpatizzo coi nichilisti.

    1. Parlare di volontà di distruzione è forse esagerato: quello che emerge (il calderone che rimane sotto è altra cosa) è un percorso di piccoli passi, a volte anche di buone intenzioni, lungo il lastrico dell’inferno: la tentazione dell’energia a basso costo, la produzione sempre maggiore di beni utili e inutili, i nostri risparmi garantiti dai rendimenti di Blackrock….e poi nessuno ha più la forza di fermare la valanga.
      Per saltare di frasca in frasca basta guardare un gruppo di giovani insieme: il rapporto principale è col telefonino, i rapporti interpersonali ridotti a grugniti: tutto a partire da due semplici fatti, i like di facebook e i retwit di twitter; quindi il raddoppio delle depressioni giovanili (i rapporti sociali così deformati sono l’equivalente del cibo spazzatura), la prima generazione più stupida dei genitori…tutto a poco a poco, senza sturm e senza drang

  5. l’espressione inglese ‘il diavolo è nei dettagli’ in genere è riferito a ipotesi scientifiche che appaiono belle e complete, salvo non aver esplorato un piccolo dettaglio che poi falsificherà il tutto.
    Credo che Ennio però parli di diavoli meno metaforici..e qui la risposta è variegata:
    -per Wuhan credo sia importante ribadire con perseveranza chi dobbiamo ringraziare per la pandemia: gli Stati Uniti e le loro guerre batteriologiche, di cui il Covid è un risultato involontario ma prevedibile; e trovo inquietante che questo traspaia dalle pagine di giornali americani ma mai dai nostri
    – per il cancro c’è un invito nascosto, che è uscire dalla logica abitudinaria malattia/medicina per guardare a prospettive e paradigmi più larghi. Quabdo da piccolo facevo ricerca le idee più fruttuose mi venivano sempre quando allargavo i miei orizzonti
    – per il clima il diavolo si trova notoriamente a suo agio al caldo, e per noi la vedo male; anche perchè nessuna forza sociale o politica o ideale mi sembra esistere o all’altezza del problema

    1. @ Paolo: il mio generale preferito, Fabio Mini, sostiene in un articolo su Limes del 2020 che:
      “Il tipo di virus apparso a Taiwan esisteva solo in Australia e negli Stati Uniti. Nessun australiano infettato era a Taiwan, quindi poteva essere solo americano.
      L’argomentazione non aveva nulla di geopolitico, era squisitamente tecnica e
      si rafforzava spiegando che il ceppo di Taiwan non era dello stesso tipo di quello
      di Wuhan e che una mutazione era più probabile dove esistevano più tipi di virus. La Cina ne aveva solo uno – come Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Thailandia, Singapore, Belgio, Gran Bretagna e Germania – mentre negli Stati Uniti erano stati individuati ben cinque ceppi, di cui un paio non ricollegabili a Wuhan o alla Cina. Si faceva anche notare che non fosse da escludere che molti dei 14 mila decessi per infuenza avvenuti negli ultimi mesi negli Stati Uniti fossero in realtà casi di coronavirus. I ragionamenti dei due virologi non facevano una piega: una volta esplosa la pandemia anche nel paese e accertate le false diagnosi riguardanti casi di coronavirus è venuta la conferma che il contagio era iniziato ben prima del mese di gennaio e che forse occorreva spostare la data addirittura al settembre 2019. Esattamente come aveva detto il virologo di Taiwan a fine febbraio 2020.”
      Alla fine dell’articolo parla di guerra biologica tra Cina e Usa.
      Se vuoi ti allego per mail l’articolo che ho ricopiato in txt, perchè non so come allegarlo qui.

      1. se mi mandi il link poi faccio io…
        non so cosa intenda con ‘tipo di virus’: probabilmente ceppo, ma allora il problema è un poco più complicato di come sembra..vedremo.
        Guerra biologica Usa-Cina : con Wuhan c’era collaborazione, prima, come dico nell’articolo, c’era stato un incidente con un campione Usa di influenza A tenuto in frigo che aveva scatenato una epidemia in Russia e Cina; apparentemente casuale, cioè senza dolo…

  6. “chi dobbiamo ringraziare per la pandemia: gli Stati Uniti e le loro guerre batteriologiche, di cui il Covid è un risultato involontario ma prevedibile”
    Scusa Paolo, senza polemica, solo per capire: se gli Stati Uniti coinvolgono nelle loro ricerche batteriologiche per scopi bellici laboratori cinesi – cosa di cui il Grande Fratello cinese non poteva essere all’oscuro – non trovi che limitare la responsabilità ai soli Stati Uniti sia un tantino parziale? Cosa si riprometteva la Cina da queste collaborazioni? Non so, illuminami.

    1. non è chiaro infatti; quello che sembra è che il grande fratello abbia lasciato fare così che a Wuhan acquistassero esperienza; dopo di che la sciatteria nella gestione del laboratorio ha mandato tutto per aria..letteralmente. Ma a questo punto non potevano più raccontarla giusta.

  7. Ho letto l’articolo di Mino su Limes: molto piacevole a leggersi, e anche abbastanza centrato. Le (poche) fonti sono datate e superate da studi più recenti, sia sul piano del corredo genetico sia su quello dei possibili metodi d’attacco. Non si può escludere nulla, ma la sua ipotesi di origine americana oggi appare assai improbabile..anche se gli USA appaiono ancora una volta i colpevoli (con la guerra batteriologica su cui Mino giustamente si spende). Se facciamo un breve conto di probabilità l’ipotesi di Wade (Wuhan-Usa/Fauci, Daszak/Baric, nessun pangolino per fortuna) appare di gran lunga vincente. E convincente. Anche se non possiamo escluderne altre è anche quella più interessante per cercare i rapporti causa/effetto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *