Guerra in Ucraina. Prese di posizione (2)

Lanfranco Caminiti

come dice putin – la questione è davvero seria. ma siamo su fb e è difficile discuterne “in profondità”.
io però non capisco quelli che non stanno né con putin né con biden o anche: con putin però o con biden però. non lo capisco, perché è come se non capissero che “la questione è davvero seria”. sta precipitando verso il peggio.
capisco quelli che dicono – ah noi siamo con putin, e basta co’ sti czzo di americani. d’altronde, c’è la meloni, c’è salvini (beh, almeno lui, forse, cercava i piccioli), c’è marco rizzo, ci sono mezzi grillini, c’è le pen, c’è zemmour, c’è xi, ci sono i nostalgici del comunismo, c’è melenchon, c’è la destra americana più aggressiva con in testa trump, e quelli a cui fa tanto schifo questo straccio di democrazia (che più o meno equivarrebbe all’imperialismo americano, agli uomini delle banche e della finanza draghi e macron), che qualunque cosa andrebbe meglio.
d’altronde, questo pastrocchio successe pure nel ’56, con l’ungheria – dal partito comunista, che inneggiava alla repressione dei fascisti e borghesucoli, ne uscirono pochissimi (gli altri, si batterono il petto trent’anni dopo, in punto di morte – che so’ boni tutti).
ora, non è che uno deve avere letto per forza hannah arendt – però, se non si prende in considerazione il fatto che qui non c’è uno schema destra-sinistra, comunisti-nazisti, rossi-neri (cose tutte che sono finite in quell’ormai lontano ’89; poi, di sicuro, la storia li ricostruirà, sotto altre spoglie), dato che putin non è comunista più di quanto biden sia nazista, e putin non è neppure nazista più di quanto biden sia comunista, ci rimane solo la qualità e quantità dei diritti d’opposizione. la cosa più ridicola della “dittatura sanitaria” era che andassero in prima serata e in tutti i talk show a parlarne, e c’è stato pure chi si è messo su una bella listarella elettorale. quando io vedrò una manifestazione a mosca contro l’entrata in guerra – come presumo le vedrò tra un po’ a washington d.c., o come le vedrò in europa, allora potrò cominciare a prendere in considerazione che magari pure la russia sta cambiando. e qualche ragione ce l’ha. però, quello che è successo da poco in bielorussia, con le manifestazioni e gli oppositori svillaneggiati, incarcerati, espulsi, repressi, non è che fosse poi “distante” da quello che sta succedendo adesso: le cose si tengono.
però – il fatto è che putin non sa che farsene della vostra “critica democratica”, perché lui è convinto che non serve a un fico secco, dato che la nostra “civilizzazione” (che è esattamente quello che a me sta a cuore, come presumo a voi, perché per me significa che questo ovest si è costruito e si costruisce nella lotta e nell’opposizione a viso aperto) per lui è un pastrocchio inservibile. per gli slavi, soprattutto che hanno bisogno dell’impero e del pugno fermo, ma non solo. è un po’ l’idea che avevano ceaucescu e enver hoxha dei propri popoli – che andavano trattati con la frusta, che era gentaglia. oh, magari ci avevano ragione. però.
certo, voi mi dite – mica lo facciamo per putin, lo facciamo per noi (noi qui, in occidente). non è che possiamo berci tutte le strnzate che dicono le agenzie americane (anche se, finora, va detto tutti i loro allarmi si sono verificati puntualmente, uno per uno). non possiamo avere un “pensiero unico” (chissà perché un “pensiero doppio” dovrebbe essere meglio). immagino perciò che abbiate fonti sicure secondo le quali a putin interessa solo stabilizzare due zone minime del donbass e si ferma qui – mica vuole arrivare a kiev. chi ve lo ha detto, suo cugino? è affidabile? oppure, in fondo, se anche arriva a kiev, meglio lui che zelenskyj?
quelli che stanno con putin, a cominciare da putin in prima persona – che ha speso metà del suo discorso per parlare della disoccupazione e della povertà dei poveri ucraini turlupinati e rubati dagli oligarchi ucraini (sic!) – si preoccupano moltissimo di noi cittadini: ah la pagheremo noi la guerra, dice salvini, per dirne uno, ma che ce frega?
sleepy joe invece ha detto ai suoi cittadini proprio che la pagheranno loro la guerra – a cominciare dalla pompa di benzina: difendere la democrazia ha un prezzo. retorica, va da sé – forse l’una e l’altra. chissà perché a me sembra meno “untuoso” che qualcuno mi dica come andranno esattamente le cose.
ci fosse l’europa, sì, potremmo imbastire un discorso “autonomo” – ma un’europa che non ha bisogno della nato per difendere i suoi confini. perché, magari, la storia va teleologicamente verso la democrazia e pure il comunismo, ma nelle more bisogna sempre aspettarsi la crisi. ogni volta sembra l’ultima guerra, e non lo è mai.
ma l’europa non c’è – e per quanto qui si strilli contro l’europa cattiva non abbiamo autonomia energetica e non abbiamo autonomia militare. cioè, oggi – contiamo zero carbonella.
nessuno vuole entrare in guerra – anche se la guerra c’è già, ma d’altronde la guerra continua a esserci un po’ dappertutto nel mondo. e, io penso, tutti noi vorremmo che si ristabilisse una via diplomatica e un qualche accordo e una qualche transazione, per la pace.
speriamo – alla fine, le nostre chiacchiere non pesano nulla.
resta – che io proprio non vi capisco.
ah, mio cugino dice che bisogna tenere d’occhio la serbia e il kosovo. che magari adesso. però, ci dico – hai fonti sicure o te l’hanno detto gli americani?

Ennio Abate

“cioè, oggi – contiamo zero carbonella.” (Lanfranco Caminiti)

E allora che conta essere con Putin o con Biden o “né con putin né con biden o anche: con putin però o con biden però.”?

P.s.

https://www.poliscritture.it/2022/02/23/stato-danimo-angst/

Lanfranco Caminiti

 dovremmo tacere? – quando taceremo sentiremo solo la voce delle armi

Ennio Abate

“Tacere?”. Con il punto interrogativo. E per capire cosa dire di sensato. Le armi già si sentono dal 2014 da quelle parti…

Lanfranco Caminiti

 sì, e per otto anni abbiamo sperato – noi europei – che le cose continuassero così, con i morti “a bassa intensità”. una codardia politica senza fine, compensata da fiumi di denaro e porcate varie. a putin non va più bene. rivendica il “suo” territorio: l’ucraina è russa. punto e a capo. l’ucraina.

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