Guerra in Ucraina. Prese di posizione (6)

a cura di E. A.

L’articolo di Alberto Negri, L’Europa torna il Continente selvaggio, pubblicato il 25 febbraio 2022 su “il manifesto” (qui)  coglie bene alcuni punti decisivi degli eventi in corso:

1. L’ambigua vittoria di Putin.

È una vittoria ma solo nel breve periodo. (E anzi forse si sta rivelando controproducente). Essa potrebbe essere pagata ad un costo molto alto dalla Russia. Perché  quando Putin parla di «denazificazione» dell’Ucraina sembra di tornare al 1945, ad una Europa «sepolta sotto le macerie del più devastante conflitto della storia». Si tratta, dunque, di un regresso al Novecento dai cui orrori molti credevano di essere usciti definitivamente. Putin, invadendo l’Ucraina,  ci ha fatto «rientrare nel secolo dei massacri europei, visto che quelli più recenti, nella ex Jugoslavia, li aveva[mo] dimenticati».

2. La conferma dell’indebolimento della politica imperiale degli USA di Biden.

«Dopo il disastro del ritiro nell’agosto scorso dall’Afghanistan, [Biden] incassa uno schiaffo sonoro da Mosca. Prima i talebani, adesso i russi». E «in termini più ampi di geopolitica vede Mosca scivolare sempre di più nelle braccia di Pechino, che mantiene comunque una linea prudente: la Cina, maggiore partner commerciale di Kiev, non ha riconosciuto l’annessione russa della Crimea e nonostante i grandi accordi economici e sul gas con Putin invita «le parti a esercitare moderazione e a evitare che la situazione vada fuori controllo». Inoltre, la Turchia, «membro della Nato», che ha espresso il suo appoggio all’integrità territoriale dell’Ucraina, resta saldamente «legata alla Russia di Putin da cui riceve la maggior parte del gas, con cui ha in costruzione centrali nucleari e dalla quale ha persino acquistato le batterie anti-missile S-400».

3. Ridimensionamento politico e militare dell’Europa.

Alberto Negri sottolinea la rottura tra Russia ed Europa: « la Russia si allontana dall’Europa in una deriva tragica per gli europei e per gli stessi cittadini russi»; ma anche il fatto che «la Germania conta nulla e rischia di perdere la centralità che aveva con Merkel»; la teatralità del presidente francese («Macron è un gesticolatore») e la sudditanza opaca degli altri statisti europei («gli altri non esistono, se non quelli dell’Est, in prima linea come i polacchi»). L’evidenza di questa subordinazione degli europei Negri la  ravvisava – ricordare che l’articolo è del 25 febbraio – nelle  misure «paralizzanti» annunciate dagli Usa (e negli ultimi giorni ormai scandalosamente confermate [1]), che «investono il sistema finanziario» e colpiranno anche «il settore energetico». E prevedeva tempi duri: «L’Italia e l’Europa importano oltre il 40% dei loro consumi di gas dalla Russia e il 25% del petrolio, in pratica la guerra di Putin contro l’Ucraina finora l’abbiamo finanziata anche noi. Così siamo al punto che non ci restano altre alternative che sopportare le conseguenze di un conflitto che arriva diritto dentro le nostre case colpendo il portafoglio e le speranze di pace».

[1] 27 febbraio 2022

2 pensieri su “Guerra in Ucraina. Prese di posizione (6)

  1. SEGNALAZIONI/AL VOLO


    DALLA PAGINA DI Pierluigi Fagan

    ULTIM’ORA: I negoziatori si rivedranno e pare non si siano ancora mandati a quel paese. Semmai fosse, quale potrebbe esser il punto di caduta della trattativa ovvero l’equilibrio che risolve la questione? Putin accetta che l’Ucraina entri nell’UE, l’Ucraina si smilitarizza e non parla più di NATO. Il resto si trova il modo di metterlo a posto. Naturalmente è pura ipotesi in mancanza di conoscenza ed informazione reale su tutti i fattori sul campo di contesa e le intenzioni nascoste dei due contendenti. Però per i due contendenti, sarebbero due bei bocconi. Intanto, il prezzo del gas ha ritracciato, -23% dai massimi di stamane. Ma ne riparleremo, magari stasera …


    DALLA PAGINA DI FULVIO SCAGLIONE

    Tiberio Tanzini
    Grazie Fulvio. Temo di non sbagliarmi nel pensare che siamo sempre su un livello troppo ottimista. In realtà io credo che tutti sappiano già prima dell’attacco militare all’Ucraina, che la strada delle sanzioni non può funzionare e che già da prima si stanno dettagliando nei minimi particolari piani di attacco sul territorio Russo, rapidi e massicci per “mettere in ginocchio la Russia. Non credo alle rassicurazioni occidentali. Ovviamente va preparata l’opinione pubblica. “Chi è senza colpa in questi 30 anni scagli la prima bomba nucleare”, sarebbe l’unica garanzia che almeno nel 2022 non scoppi la guerra nucleare. Intuitivamente è inconcepibile, ma la logica ci dice che 15.000 testate se non domani dopodomani poi si usano, se non si bandisce l’uso militare del nucleare, e io penso necessariamente anche civile.

  2. @ a me stesso

    DIES IRAE

    Basta un ozio policromo ed un poco di fantasia
    e si inanella una poesia.
    Chi non sa
    descrivere in qualche modo
    una battaglia in riva
    di laghi sangue e lacrime?
    Ma la Sibilla ha sciolto il nodo:
    sarà un incendio vero
    a ricondurre in cenere
    i fogli vergati a margine
    della speranza.
    Saranno sempre gli angeli
    — incorporei, senza memoria-
    a riapparire ( la strage è ormai ultimata )
    per imbastire una qualunque storia
    in lode del vincitore ?
    E’ una consolazione
    che non ci sia nessuno e in nessun luogo
    ad ascoltare.

    Giorgio Mannacio

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