Guerra in Ucraina. Prese di posizione (11)


L’Ucraina di Putin e quella degli Ucraini
Si tratta di un dibattito organizzato dalla SISSCo (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea) sull’Ucraina e la crisi in corso. Si è svolto il 2 marzo 2022
Vi hanno preso parte, coordinati da Andrea Graziosi, Simone Attilio Bellezza, Alberto Masoero, Simona Merlo, Niccolò Pianciola, ovverossia alcuni tra i maggiori esperti italiani di storia dell’Impero zarista, dell’URSS, dell’Ucraina e della Federazione Russa (studiosi che conoscono le lingue russa e ucraina e controllano perciò la letteratura scientifica in lingua sul tema)

2 pensieri su “Guerra in Ucraina. Prese di posizione (11)

  1. DA POLISCRITTURE 3 SU FB

    Maurizio Gusso

    Ringrazio Ennio per la segnalazione. Ho ascoltato attentamente le comunicazioni, le domande e le repliche. Nonostante la mia diffidenza verso i molti limiti della cultura accademica italiana, devo dire che ho apprezzato (da non specialista) l’approccio e i toni civili degli interventi, soprattutto rispetto al miscuglio di arroganza, superficialità, ignoranza, dogmatismo, rissosità di tanti dibattiti nei social (non mi riferisco a Poliscritture, che è un’eccezione). Ovviamente la conoscenza storiografica non basta: servono anche la lucidità, la coerenza e il coraggio delle scelte politiche (ma la politica è l’arte più necessaria e difficile che ci sia). Tuttavia senza una sufficiente base di cultura ‘scientifica’ (scienze sociali, a partire dalle scienze politiche ecc.) e storica e un’attenta critica delle fonti è impossibile fare scelte etiche e politiche sensate e fondate. Invito, quindi, a imparare dagli storici intervenuti sia la consapevolezza della complessità dei problemi, sia il contributo di conoscenza dei processi storici, sia la pacatezza delle esposizioni, sia il rispetto reciproco. Le loro comunicazioni (nonostante che il poco tempo a disposizione per le comunicazioni impediscano di approfondire sufficientemente le questioni) fanno piazza pulita di molte fake news e di molte ipersemplificazioni circolanti. Ringrazio, quindi, ancora Ennio per la segnalazione e invito tutte/i ad ascoltare gli storici. Sempre meglio qualcosa che niente, anche se non basta…

  2. @ Maurizio Gusso

    Grazie per il commento. Io ho trovato precisazioni interessanti soprattutto nella seconda parte, quando sono state fatte delle domande e gli storici hanno brevemente risposto. In particolare mi hanno colpito quelle su Bandera, che pur essendo stato un terrorista fascista, è vissuto in Ucraina come un simbolo di democrazia; e quelle sulle divisioni nel mondo ortodosso. In genere il discorso storico aiuta a capire di più la complessità dei fattori in gioco nell’attuale guerra; e corregge o almeno insegna a diffidare delle semplificazioni propagandistiche. Certo, bisogna sfuggire all’abitudine nefasta della comunicazione sui social: del mordi e fuggi (e dimentica) o del dialogo che subito si tramuta in rissa.

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