Colognosità e italianità


di Ennio Abate 

Questi 4 articoli, che ho pubblicato nei giorni scorsi su POLISCRITTURE COLOGNOM e altre pagine di social locali,  trattano di personaggi che recitano  in modi tragicomici il misero copione della  colognosità, che poi in fondo ha parecchio in comune con l’italianità. (Risalire fino al classico  Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di Giacomo Leopardi? Perché no.) La colognosità – scrissi in un appunto di diario già nel lontano 1987-  è «una sensibilità verso il mondo.  Forse altri avranno parlato di “mentalità da servi”,  di “alienazione” o di “psicologia degli oppressi”. Fatto sta che la mia esperienza quotidiana con la gente che ha fatto e fa politica a Cologno Monzese (periferia di Milano), dove abito dal 1964 in partiti, associazioni culturali, liste civiche, etc. di qualsiasi colore politico mi ha  messo di fronte a numerosi e vari esempi di: doppiezze servili, tortuosità nel condurre  confronti e polemiche,  antintellettualismo esibito come un vanto,  invidie malcelate ma rivolte non contro burocrati più o meno arroganti, che si trovano  un po’ ovunque, ma proprio verso chi osi mettere in dubbio o criticare  i comportamenti e i codici da clan parentali o amicali che in politica sono pane quotidiano. E  nei molti decenni venuti dopo il lampo del ’68-’69 ho assistito al mutarsi di  ribellismi  e progressismi –  forme abbastanza false e con un fondo di malafede – in rassegnazione, in settarismi o in collaborazione subordinata ai potenti di turno (maggiori o minimi, locali o regionali o nazionali). E, dunque, allo svelarsi anche di una sfiducia profondamente impolitica sulla possibilità di costruire rapporti non esclusivamente gerarchici tra individui e gruppi  sociali.».  Negli articoli uso nomi e cognomi  di alcuni politici locali ma avverto che la mia attenzione critica  non è accanimento personale contro di loro  e  va alle maschere di ambigui interessi, desideri e bisogni sociali che essi forse inconsapevolmente esprimono. [E. A.]

 1.

LE PERLE LINGUISTICHE DEI POLITICI DI COLOGNO (1)


Su Cologno Day leggo il comunicato stampa del direttivo di sezione della Lega di Cologno Monzese (qui), dove, tra l’altro, si dice che da mesi «era diventato impossibile governare come abbiamo fatto per tanti anni per il bene di Cologno. Tutto a causa di loschi e dubbi personaggi politici non presenti nella prima legislatura e che, infiltrandosi adesso, hanno stravolto il nostro modo di lavorare ridando fiato alla vecchia e brutta politica.»

Mio commento Toh! Ma come? Siete stati così attenti a non fa entrare a Cologno gli stranieri e poi imbarcate nel cuore della Amministrazione Comunale «loschi e dubbi personaggi politici»? E giurate che il vostro sogno « rimane ancora quello di continuare a cambiare in meglio Cologno Monzese»? No, grazie! Smettetela di sognare e, da svegli, parlateci del disastro che avete combinato invece di dare la colpa ai vostri alleati [Fratelli d’Italia] (e solo a loro).

 

2.

LE PERLE LINGUISTICHE DEI POLITICI DI COLOGNO(2)

Giovanni Cocciro – capogruppo del gruppo consiliare del PD e sabotatore dall’interno di almeno 4 tentativi di rinnovamento politico e culturale della Cologno degli ultimi tempi (Comitato 16 marzo contro la chiusura della Scuola d’italiano per stranieri, Officina delle Arti, Cologno Bene Comune, coalizione per la candidatura a sindaco di Alessandra Roman nel 2020) – annuncia in suo articolo (qui) che « bisognerebbe fare una approfondita analisi politica e anche “psichiatrica” per capire quanto è successo a Cologno Monzese, con la caduta del governo di destra guidato dal sindaco Rocchi».

L’articolo è una “lenzuolata (1114 parole), sciatto, con varie ripetizioni, troppi termini virgolettati e tipicamente nel politichese in uso nella stanze e nell’aula consiliare di Villa Casati. Chi avesse la pazienza di leggerlo, si accorgerà che l’analisi «anche “psichiatrica”» non c’è; e che quella politica si riduce all’affermazione scandalizzata che nella maggioranza dell’ormai ex sindaco Rocchi c’è stata « una guerra politica “intestina” senza esclusioni di colpi […] tra 3 vere e proprie “bande” politiche organizzate, e cioè: F.lli d’Italia assieme alla lista del sindaco “Noi con Rocchi” […] contro il gruppo della Lega, ma soprattutto contro i due “odiati” Moglie e marito, Riccardo Pase (consigliere regionale leghista), e Dania Perego assessora della giunta Rocchi e segretaria cittadina della Lega di Cologno».
E la ragione di tutta questa lotta? Sarebbe questa: «Si sono “ammazzati” l’uno contro l’altro, per la “cadrega” in giunta. E per la “sopraffazione” di un gruppo sull’altro. E quando non ci sono riusciti, pur di non darla vinta “all’altro”, hanno deciso di suicidarsi».
Oh, bella! Viene da chiedersi che visione della politica ha in mente il segretario cittadino del PD. Un idillio? Un duello con i fiori condotto tra sorrisi e diplomatiche pacche sulle spalle tra nobili avversari?
Quanta ipocrisia! Ci sono i video delle sedute del Consiglio Comunale in cui Cocciro attacca a testa bassa Rocchi e Rocchi fa lo stesso. E non ci sono state lotte tra «vere e proprie “bande” politiche organizzate» anche nel PD ai tempi di Soldano? O di recente nella coalizione per la candidatura a sindaco di Alessandra Roman nel 2020?

 

3.

LES FLEURS DU MAL COLOGNESE

Questa è un’antologia di commenti  che ho preparato leggendo attentamente alcune pagine FB di Cologno sulla caduta dell’Amministrazione Rocchi e i vari commissariamenti (del Comune, delle sezioni locali di Fratelli d’Italia e Lega). I grassetti sono miei e servono a indicare gli spunti più interessanti di una crisi politica che andrebbe presa molto sul serio e dovrebbe spingere tutto il ceto politico della città a interrogarsi sulle sue cause profonde (non solo locali, non solo della Destra, non solo degli ultimi tempi). Invece, è già iniziata la frettolosa messa tra parentesi di questa vicenda. E vedo che il PD ha già deciso sbrigativamente di voltare pagina. E lo dice con una certa ingenuità politica la sua segretaria cittadina, Loredana Manzi: “Un triste capitolo della storia di Cologno che i Dem vogliono archiviare al più presto, sfruttando anche la grave situazione di “CRISI POLITICA” che ha investito i due maggiori partiti della destra colognese, Lega e F.lli d’Italia “. (Non avendo potuto chiedere ai diretti interessati l’autorizzazione a pubblicare i commenti con i loro nomi, ho scelto di ricorrere all’anonimato). [E. A.]


1. In effetti, il colpo mortale è stato inferto dai consiglieri leghisti, ma la vicenda parte da molto lontano, con divisioni e scontri che hanno avuto come denominatore comune l’inseguimento di poltrone.

2. Mi viene difficile capire, vedendo alcuni commenti, perché per vincere servono gli alleati e per governare basta la Lega? Gli alleati non devono disturbare altrimenti sono trafficoni e ricattatori. Ora pongo io qualche quesito: perché la Lega ha avuto così fretta di disfarsi di Rocchi? Non certo per la rotazione delle deleghe. Non ci crede nessuno. Bastava votare il bilancio e le variazioni e poi aprire la trattativa. Quella trattativa che hanno sempre rifiutato, speravano che gli alleati lo facessero per loro? Il tempo è galantuomo e la verità verrà a galla.

1. a me pare che prima di altri , sia stata la “sua” lista (di Rocchi) a cercare di disfarsi del sindaco, sin dall’inizio. Poi, ovviamente, in politica (o presunta tale) tutto è possibile.

2. si effettivamente, non capisco perché è uscito monco. lo riscrivo. Negli ultimi 2 consigli comunali, dove io ero presente tra il pubblico, i dissidenti, o presunti affossatori, come qualche cittadino li ha chiamati, erano presenti e in armonia con il sindaco. Tant’è che nel suo discorso di addio alla città, li ringrazia. Mancava la Lega e i fuori usciti, per intenderci i Rocchi 2. I Rocchi 2 si sono formati per poter rivendicare un assessorato, non ottenuto quando erano in Rocchi 1, tant’è che voci di corridoio interne alla maggioranza, davano per fatto e accontentati. Purtroppo il prefetto li ha anticipato con la nomina del commissario e quindi nell’ultimo pseudo consiglieri si sono accordati alla Lega. Sempre spifferi interni alla maggioranza, se il prefetto con la nomina del commissario non li avesse anticipati, erano riusciti a trovare i fatidici 13 voti. Una compera dall’opposizione, i fatidici Rocchi 2 e 2 dei cinque dissidenti Lega. Pensate che schifo, peggio del primo mandato. Grazie prefetto per aver salvato Cologno.

4. c’è la prepotenza di questa donna [Dania Perego] che fa la santa ma in realtà è una serpe

6. ci sono consiglieri che dicono che invece sia stata lei perché vuole scavallare Rocchi… peccato perché al posto dove stava era brava.

9. Ascoltami, la sinistra fa il suo lavoro, anche se la vera sinistra in consiglio non c’è! Il male dell’Italia Comunque è la destra fascista e razzista Vergognatevi.

10. Chi pugnala chi: qualche settimana fa il duo Pase/Perego non ha esitato a pugnalare alle spalle l’assessore Di Bari pur di avere la quadra politica su Cologno. In questi giorni Di Bari non ha perso tempo nel restituire il favore al duo Pase/Perego. Dice il saggio: chi la fa, l’aspetti.

 

4.

LA GRANDE COALIZIONE SI È MOSSA (1)
ovvero Così parlò Pino Angelico

Sabato 9 luglio si è tenuto un incontro indetto dal PD, annunciato in “maiuscoletto coccirese” così: « PER INCOMINCIARE UN PERCORSO CHE PORTI ALLA FORMAZIONE DI UNA GRANDE COALIZIONE CAPACE ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI DARE UNA RISPOSTA CONCRETA AI BISOGNI DI COLOGNO MONZESE, CON LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO PROGETTO SOCIALE E POLITICO IN GRADO DI BATTERE LE “DESTRE” E FAR RIPARTIRE COLOGNO MONZESE DOPO IL DISASTRO CAUSATO DAI DESTRO-LEGHISTI ALLA GUIDA DELLA CITTA’»(qui).

Oggi 10 luglio non trovo sui social colognesi nessun resoconto di cosa abbiano detto i «RESPONSABILI POLITICI DI: PD, CSD, ART- LIST, VERDI EUROPEI, LA COALIZIONE DI CENTRO DI ANTONIO VELLUTO, I RADICALI+ EUROPA, IL PSI , ITALIA VIVA E SINISTRA ITALIANA» ma solo un pezzo di Pino Angelico intitolato «COLOGNO MONZESE CITTÀ DISASTRATA»(qui).

Mio commento Invece di fare un elenco generico di problemi cittadini irrisolti o aggravatisi negli ultimi decenni, ripetere il ritornello sulla (evidente da tempo) incapacità politica della Maggioranza (subìta da tutti noi cittadini malgrado le buone intenzioni dall’Opposizione), ci volete spiegare – possibilmente prima andare alle urne – come la Grande Coalizione farà il miracolo di «riconquistare la fiducia dei Cittadini colognesi» e far passare Cologno da città «disastrata» a città almeno decente? Grazie. Sarebbe un bel passo avanti che elettori ed eletti, politici dentro o fuori dalle istituzioni si rendessero conto che il conflitto è la regola della vita politica e non l’eccezione scandalosa; e che la buona politica è capacità di gestirlo in modi non distruttivi e non da miopi bottegai. Come non sono riusciti a fare adesso Rocchi e i partiti della sua coalizione. Come non riuscirono a fare Cocciro e altri dirigenti del PD ai tempi di Soldano. Come non siamo riusciti (e mi ci metto io pure) nelle esperienze che ho sopra nominato. Come si fatica a fare ovunque (per finire in guerra!). E basta dare sempre la colpa agli altri, alle poche mele marce. L’articolo di Cocciro conclude – con comicità involontaria – così: «quello che è successo nei due mesi dal 29 aprile al 4 luglio del 2022 a Cologno, sia ricordato, rimanga ben impresso nella mente dei cittadini di Cologno Monzese, quando entreranno nell’urna». Speriamo. che non sia l’urna funeraria (della politica colognese)…

 

 

APPENDICE

8 Dicembre 2020

DI LUPI DI AGNELLI E DEL BEATO ANGELICO

Genoveffa – Ciao Samizdat! Ma sei diventato un hater anche tu? E, invece di prendertela con i leghisti e i fratellisti, te la prendi con quel sant’uomo del Beato Angelico della Sinistra Colognese? Siete quattro gatti e non fate che litigare! Ma dai, alla tua età?

Samizdat – Hater per avergli ricordato la favola del lupo e dell’agnello, che in politica contano i rapporti di forza e che non sarà una risata a seppellire Rocchi & C.? Ma come fa o fate ad offendervi per questo? O accusarmi di avere io l’unica Verità, di voler criticare (ma non essere criticato), di giudicare, di catalogare, di etichettare, di dettare la linea? C’è del diabolico nel Beato Angelico!

Genoveffa – Beh, ha un po’ esagerato. Eppure a volte io pure dubito che i tuoi avversari non siano i leghisti ma noi della sinistra, che pur dovremmo esserti più vicini.

Samizdat – Su, scendiamo dal pero. Dov’è questa sinistra? Siamo/ siete degli epigoni di una storia che fu di sinistra, ma è finita. Dimmi cos’ha a che fare con quella storia ridursi a presentare mozioni in Consiglio Comunale o scandalizzarsi perché Rocchi & C. quelle mozioni le respingono “a prescindere”? Scherzare con un’ironia melensa («proponiamo « l’investitura di Rocchi al titolo di Conte di Cologno Monzese e di Duca della Martesana» o « la consigliera Lia Brasacchio al Nobel della Pace (in virtù dei suoi interventi sempre moderati ed equilibrati)» è di sinistra? Davvero ci si consola col “vino da servi”, come diceva Fortini.

Genoveffa – Ma in confidenza: perché vuoi avere il monopolio dell’opposizione o indicare la via maestra criticando chi critica Rocchi & C. (e come lo fa)? Non ti pare di voler fare sempre il professorone?

Samizdat – Ahimè, purtroppo il monopolio dell’opposizione (a parole) ce l’hanno proprio quelli che hanno appena ricevuto un’altra pesante batosta elettorale. E quando dite che io attacco i più vicini, dimenticate che ho sostenuto e votato la Coalizione, malgrado ne conoscessi la debolezza da armata Brancaleone. E che ora questa Coalizione si sta spezzettando; e non certo per colpa mia. È l’individualismo, lo spirito da bottega (partitica o da lista civica poco cambia) il suo vizio. Ed era prevalso anche nel 2018 con «Cologno Bene Comune», che fu un tentativo per contrastarlo. Sai com’è andata: mi hanno fatto scrivere il «Manifesto per CBC», che non era neppure chilometrico, l’hanno persino approvato; e poi, sotto elezioni, via il belletto culturale: hanno ripreso i giochini e le alleanze accalappia voti con il contrassegno DOC delle loro botteghe di partito o di lista. Alla faccia del Bene Comune.

Genoveffa – E invece cosa dovrebbero fare i nostri politici e consiglieri di opposizione?

Samizdat – Costruire una opposizione sociale e politica nella città. Educare alla critica e alla disobbedienza i cittadini consapevoli dei loro bisogni e convinti delle loro ragioni. Mi pare che almeno la Roman [candidata del centro sinistra alle elezioni del 2020]l’abbia capito. [1]

Genoveffa – Ma è troppo difficile. La gente dorme o ha paura. Non ci sono questi cittadini disobbedienti o consapevoli.

Samizdat – E allora lavoriamo insieme per costruirli. E non nascondiamoci dietro il paravento dicendo: noi siamo in democrazia e ognuno fa l’opposizione come crede. Si vedono i risultati: un Rocchi 2 che prosegue tale e quale il Rocchi 1.

Genoveffa – Un po’ ti do ragione, ma dire che l’individualismo di destra si fonda sulla proprietà (privata e pubblica) e quello di sinistra è, in genere, “straccione” (ma lo nasconde dietro l’ironia e il sarcasmo) mi pare troppo.

Samizdat – E allora dimostrami che non è così. Ma scendete dai cieli della vostra Beatitudine. Mantenete pure qualche sentinella in Villa Casati ma tuffatevi nella città, come dice appunto la Roman. Vedete quali sono i principali bisogni da organizzare. Fate un governo ombra. Studiate i problemi. Riaprite il Forum. Ragionate. E ridete di meno, perché c’è poco o nulla da ridere.

 

Nota

[1] «Me lo aspettavo che venissero respinte, ma le ho firmate perché, trattandosi di argomenti di emergenza e “sentiti”, ho pensato che fossero doverose e che comunque servissero da stimolo utile all’amministrazione comunale (in effetti così è stato, tanto che il sindaco si è appropriato almeno di una parte delle nostre argomentazioni). Ma non intendo proseguire su questa strada. Non è quello il nostro compito, noi consiglieri di minoranza non possiamo “contribuire” alla direzione che prende la città a forza di mozioni. Onestamente non potremmo comunque ma soprattutto non è pensabile con una maggioranza di questo tipo. Inutile fare gli ingenui o gli extraterrestri […]Tuffatevi e se riemergete con la voglia di fare, io sarò servita a qualcosa ».

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