1 pensiero su “ARCHIVI POLISCRITTURE

  1. Lo scritto di Anna Maria Locatelli, corredato da stupende fotografie, mi ha aperto una finestra su un tempo andato, senza nostalgia, ma con un nitore che tiene legati e continua a stupire perché il ricordo del passato è vissuto con una tale concretezza che non solo rivedi le strade con una precisione topografica che ti indica come erano, dove si trovavano, quali monumenti vi stavano vicino, i negozi che si aprivano su quelle vie, ma- e questo ha dell’ incredibile- ti descrive le persone con una tale precisione che te le vedi ancora davanti quasi fotografie d’epoca. Da questo sguardo reale, chi scrive parte per una ricostruzione di quelle vite così veritiera da chiedersi se non era il caso di proteggere un certo anonimato. Ma in questa lontananza tutto è spontaneo e anche lei con una stupefacente semplicità entra in questo mondo, narrato con un tono quasi dimesso. Ho letto altre cose della Locatelli e so che è capace di ben altro nerbo, ma questa è la narrazione che si snocciola pacata, quasi raccontasse ad amici, in riva all’Adda, ascoltando lo sciabordare della sua acqua,in una giornata estiva. Grazie.

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