
di Ennio Abate
Continua la lettura di Cologno Monzese, la Lega, l’opposizione. E noi?di Ennio Abate
Continua la lettura di Cologno Monzese, la Lega, l’opposizione. E noi?
di Giuseppe Natale
Che la crisi della democrazia si debba risolvere strangolandola e che gli strangolatori – per litigiosità e insipienza – debbano essere proprio i partiti, rappresentanti del “popolo”, incapaci di governare prima e ora tutti (tranne – formalmente – FdI) genuflessi davanti a Draghi, una specie di podestà catapultato apparentemente dall’esterno, è cosa pericolosa e inaccettabile. Forse nulla contiamo più, ma testimoniare – ciascuno con le proprie convinzioni – il nostro dissenso mi pare il minimo. Pubblico perciò la denuncia a caldo di Giuseppe Natale, collaboratore di Poliscritture. Si tratta di una lettera che ha inviato a «il manifesto» (e al «Fatto quotidiano»). [E. A.]
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di Giuseppe Natale
Quasi in contemporanea mi sono pervenuti due contributi su una questione che è finita nel dimenticatoio ma non lo merita: quello di Giuseppe Natale d’impianto pacifista e quello di un libretto in PDF a cura di un gruppo di ricerca legato alla Calusca City di Milano che affronta la questione in termini “classici” di “guerra alla guerra”. Del secondo molto più corposo mi limito a pubblicare in Appendice la Segnalazione che ho fatto su Poliscritture FB. Spero in una ripresa della discussione . [E. A.]
di Donato Salzarulo
«Pertanto, a uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l’uomo.» (N. Machiavelli, Il principe, cap. XVIII)
1.-Sono tornato in questa città il 13 settembre. Sono tornato per votare il 20 o il 21. Dovevo far sentire forte il mio NO alla “riforma costituzionale” stracolma di antipolitica e dovevo votare per il candidato Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale.
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Con Gianfranco Fiameni ebbi alcuni incontri e scambi attorno al 2002 e negli anni seguenti fino al convegno del 2006 a Cremona su Danilo Montaldi a cui partecipai (qui). Poi ci perdemmo di vista. Pochi giorni fa pensavo a lui, alla sua amicizia con Danilo; e, controllandoo sul Web, ho saputo che è morto nel 2016. Lo voglio ricordare nella cerchia di Poliscritture con una sua testimonianza sul gruppo cremonese di Unità Proletaria e due appunti del mio diario del 2002. E’ un modo minimo per rendergli omaggio in un tempo così ingrato verso quanti a ragione poterono chiamarsi compagni fino agli anni Settanta del Novecento. Faccio presente che ho ripreso dal Web (qui) la testimonianza di Fiameni. E’ in una edizione un po’ approssimativa (mancano le indicazioni della data e del luogo dell’intervento e non sono venuto a capo di alcuni nomi citati) e me ne scuso. [E. A.]
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5 Giugno: Giornata mondiale dell’Ambiente. I nuovi movimenti ecologisti tornano in piazza a ricordarci che abbiamo pochi anni a disposizione per curare la nostra casa comune , la Terra, e salvare il genere umano dall’estinzione.
E’ drammatico il monito a chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli (locale, nazionale, continentale e mondiale): invertire la rotta che ci porta verso il baratro e smetterla di versare lacrime di coccodrillo; intervenire con politiche concrete di riconversione ecologica dell’economia, di giustizia sociale e ambientale. A partire dai territori, in primis da quelli urbani e dalle grandi città. Nel nostro caso da Milano e dalla Lombardia.
Continua la lettura di Giornata mondiale dell’ambiente: Milano nell’occhio del ciclonedi Ennio Abate
Seconda risposta a Donato Salzarulo
«Chi ai nostri giorni voglia combattere la menzogna e l'ignoranza e scrivere la verità, deve superare almeno cinque difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benché essa venga ovunque soffocata; l'accortezza di riconoscerla, benché venga ovunque travisata; l'arte di renderla maneggevole come un'arma; l'avvedutezza di saper scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; l'astuzia di divulgarla fra questi ultimi». (Bertolt Brecht, «Cinque difficoltà per chi scrive la verità»)
Caro Donato,
dopo il tuo intervento (qui) rilancio ancora:
di Roberto Bugliani
Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunità d’essere ricoverato in ospedale. Fortunatamente, niente a che vedere col nemico del momento, anche se la sua invisibile presenza s’avvertiva dappertutto, a cominciare dalle mascherine chirurgiche indossate da degenti e personale ospedaliero, protezione rafforzata, nel caso del personale medico, dalle ormai celebri Ffp2/3.
Leggi tuttodi Samizdat
A leggere l’appello “Basta con gli agguati”, comparso giorni fa su “il manifesto”, a vedere tra i firmatari non solo nomi di intellettuali rispettabili (come Luigi Ferrajoli) ma anche quelli di vari amici, a leggere su FB certi commenti in sua difesa mi sono cadute le braccia. Epigoni siamo e epigoni resteremo, ho concluso amaramente.
I firmatari si dicono convinti che il governo Conte “abbia operato con apprezzabile prudenza e buonsenso, in condizioni di enormi e inedite difficoltà, anche a causa di una precedente “normalità” che si è rivelata essere parte del problema”; e che non abbia intaccato “la libertà di parola e di pensiero degli italiani e comunque il Governo non è parso abusare degli strumenti emergenziali previsti dalla Costituzione”.
Continua la lettura di Sì, basta con i (vostri) agguati a chi non si rassegna al “meno peggio”