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Andava rovistando Uség (2)

 arturo-martini_gare-invernali

di Arnaldo Éderle

 Per tenere assieme i due poemetti, in un certo senso complementari, di Éderle li numero e anticipo la pubblicazione del secondo in modo che possa approfondirsi la riflessione su entrambi e si possa affiancarla – a me pare possibile – alla discussione su “comprensibilità”/”oscurità” della poesia  sorta dalla pubblicazione delle “ultime prove mostruose” di Sagredo. [E.A.]

Andava rovistando Uség, appena dopo
l’orribile confronto con Ánatas,
seduto di fronte alla giovane madre. Continua la lettura di Andava rovistando Uség (2)

Il mio batuffolo di cioccolata

gamba ederledi Arnaldo Ederle

(Respiro) a Nella/Tommasina

La gamba è fasciata con una stoffa bianca
poi comincia la protesi, non so
ancora com’è, ma la vedo è coperta da
da una forma simile alla sua realtà
il polpaccio il piede, è solo un po’ più
tenera della carne, ma è identica
al mezzo arto che non c’è più, ma in fondo
è quasi uguale all’altra di carne. Quando
sono nude le due gambe sono uguali,
la gamba destra è vera fino al ginocchio
si può palpare e goderne
e abbracciarla. Continua la lettura di Il mio batuffolo di cioccolata