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Sempre in coda al flusso *reale*, inconoscibile

cerchio-cromatico 2

di Gianfranco La Grassa

Questo saggio  fa lucidamente il punto, e in termini drastici rispetto ad alcune delle principali tradizioni di pensiero otto-novecentesche, su un tema, quello della realtà, che si è presentato spesso in numerosi post di Poliscritture riguardanti ora questioni di poesia ora di politica; come pure, in modi spesso personalissimi, nei commenti. La tesi di fondo mi pare riassunta in questo passaggio: «è meglio pensare ad una realtà assoluta, autonoma, indipendente da noi e a noi esterna, che tende continuamente a mettere sottosopra ogni nostra transitoria fissità». O in questo: «E’ invece assai più sensato supporre che siamo sempre alla coda del mutamento (casuale e non finalistico) di quel flusso che rappresenta la realtà». Da  questa posizione, alla quale La Grassa è giunto dopo un lungo percorso teorico-politico, discendono una serie di affermazioni che  rifiutano ormai apertamente   idee tuttora correnti di umanità, progresso, cooperazione, solidarietà, pace, utopia ( e magari ancora di comunismo), anche quelle appartenenti alle versioni più critiche (di matrice religiosa o marxiana). In primo piano viene riproposto il «conflitto» sociale e politico. Incessante e non finalizzato. E non più tra le «classi» ma tra individui e gruppi «conservatori e innovatori». (Meglio: soprattutto tra «élites conservatrici o innovatrici»). Conflitto, comunque, sempre condizionato dal «flusso squilibrante della realtà, inconoscibile per sua “essenza”».  Il suggerimento è di leggere più volte il saggio e di discuterne col massimo di intelligenza critica e, perché no, di passione politica. [E. A.]
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Le forme del tempo nella poesia

KAIROS 2

di Rita Simonitto

Sono stata molto sollecitata dal post di Mannacio “L’innocenza del tempo” (qui) – e ci ho riflettuto a lungo anche perché di stimoli ne dava parecchi – ma anche dalla osservazione di Mayoor (nello stesso post): *Il tempo non sarebbe dato da quanto impiego per muovermi da A a B ma da quel che accade durante il tragitto. Ne consegue che Cronos è l’azione umana e concreta dell’esperire*.
Il che farebbe pensare che accanto all’esistenza di un tempo ‘quantitativo’ – basato sulle infinite segmentazioni per cui Achille non può mai raggiungere la tartaruga – ci sia ad un tempo ‘qualitativo’, quello delle relazioni, a fronte del quale viene invece perseguito l’incontro, il momento opportuno nel quale si incrociano gli eventi. Continua la lettura di Le forme del tempo nella poesia

Intervista (3) a Rita Simonitto

De Chirico, l'enigma dell'oracolo
De Chirico, L’enigma dell’oracolo

Dopo la prima a Marina Pizzi (qui) e quella ad Annamaria De Pietro (qui) questa è la terza intervista che ho condotto negli ultimi mesi. Ho posto a Rita Simonitto domande riferite proprio a sue dichiarazioni di poetica o alla sua concezione della poesia ben nutrita dai  saperi piscanalitici e  dalla passione per i miti. Per intendere meglio la complessità delle sue risposte è bene rileggere almeno alcuni dei testi poetici, narrativi e saggistici che ha pubblicato su “Moltinpoesia”, “Poesia e Moltinpoesia” e Poliscritture”; senza dimenticare i numerosi e sempre densi interventi nello spazio dei commenti. Vedi in fondo a questa pagina le indicazioni per rintracciarli.   [E. A.]

Ti sei definita “battitrice libera” in poesia. E in precedenti nostre discussioni (sul blog o per mail) hai detto che, in questo campo, parli «da osservatrice esterna». Quali le ragioni (immediate e profonde, credo) di questo modo di stare in poesia. Vuoi sottolineare che sei rimasta esterna (per scelta tua o ostacoli esterni?) ai gruppi che praticherebbero “con più diritto” la poesia? O che la poesia non è mai diventata il tuo campo di ricerca, una passione dominante , che la pratichi episodicamente e quindi ti senti quasi una “dilettante”? Continua la lettura di Intervista (3) a Rita Simonitto

L’innocenza del tempo

cronos goya
di Giorgio Mannacio

1.
La cosmogonia greca, qual è descritta nell’opera letterariamente più nota in argomento (La Teogonia di Esiodo: VIII secolo A,C. ) si presenta , all’inizio, come estremamente semplice.
La prima entità ( ma non si sa bene se generata come farebbe presumere il verbo utilizzato per indicare il suo apparire sulla scena ovvero esistente da sempre ) viene chiamata Chaos. Continua la lettura di L’innocenza del tempo

I nodi

nulla filosofico

di Eugenio Grandinetti

Pubblico da un volumetto inedito di Eugenio Grandinetti la prima delle quattro parti, intitolata “I nodi”, che è anche il titolo dell’intera raccolta.[E.A.]

I nodi

I nodi
che la ragione non sa sciogliere
che recide
l’azzardo del volere tornano
a riformarsi ancora sì che il filo
della vita non scorra senza intoppi
ma ogni volta
ci costringa alla scelta se attardarci
a sciogliere un nodo o se decidere
di reciderlo netto con la spada
della presunzione. Continua la lettura di I nodi

Per quanto piagato e tradito dalle ossa

sagredo poesia o Di stefano

di Antonio Sagredo

Per quanto piagato e tradito dalle ossa,
lontano da chi non ha visioni e lutti,
voglio l’origine di ciò che racconti e aspetti,
là, dove non c’è solo il canto dei bambini.
Una vita, dopo, non vagheggiarla, mai!
Non esistono utili prodigi e funebri promesse. Continua la lettura di Per quanto piagato e tradito dalle ossa