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Li Yu e il tempo (della vita)

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di Giulio Toffoli

I tag (parole chiave) che ho segnalato per questo post indicano i temi principali su cui questo apologo dialogante dal tono brechtiano di Toffoli si sofferma. Il confronto in modi espliciti, pacati ma anche polemici («la vita viene risolta in un puro atto di memorizzazione individuale, viene vista come liberata di ogni sua asperità, da ogni contraddizione e si risolve in una vera e propria rarefazione degli avvenimenti»), è con le «Considerazioni sul tempo (di vita)» di Franco Nova (qui). [E. A.]

Una sera d’autunno, il sole era ormai già calato all’orizzonte e le prime brune della sera si erano allargate fino a coprire con la loro coltre la cittadina, Li Yu aveva invitato a casa l’amico Ming Lang.

Avevano gustato un piatto di zuppa d’anatra e una insalata di pollo con germogli di soia, carote tagliate a striscioline, pannocchiette affettate, erba cipollina sminuzzata e un peperone rosso affettato fine. Una vera delizia che avevano assaporato parlando degli ultimi avvenimenti senza un filo conduttore, lasciandosi trascinare dai giochi della memoria.

Alla fine della cena si erano alzati ed erano andati a sedere nello studio. Tenevano fra le mani una ciotola di pere affogate al pimento e la canonica tazza di tè. Continua la lettura di Li Yu e il tempo (della vita)

Molti in poesia e poesia esodante. (Appunti)

moltinpoesia astrazione

In riferimento alla mia recente presa di posizione (Per i molti in poesia) e anche per rispondere ai vari commenti di Mayoor, Fischer, Locatelli, sto lavorando ad un ripensamento del discorso su moltinpoesia e poesia esodante. Pubblico nel frattempo il paragrafo di un vecchio saggio in cui tentavo di definire cosa intendere per poesia esodante (in stretto riferimento al concetto di moltinpoesia) e invito commentatori e lettori a mandarmi appunti, critiche, domande di chiarimento che integrerò nella mia riflessione [E.A.]

di Ennio Abate

Ho tentato varie volte di definire cosa intendere per poesia esodante. L’ho fatto partendo Continua la lettura di Molti in poesia e poesia esodante. (Appunti)

Poesie da “Alias”

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di Alberto Tomiolo

ALIAS

Ὀδυσσεύς figlio di Laerte, mentitore all’invito virile dei principi Achei, tanto per
cominciare / Ὀδυσσεύς astuto ma non quanto occorre per sconfiggere la scaltrezza
avveduta di Palamede nella prova incresciosa dei campi, dell’aratro e del sale /
Ὀδυσσεύς l’agricola, viaggiatore suo malgrado, sballottato e trasferito non dalla
volontà ma dalla fortuna / Ὀδυσσεύς dieci anni di fortuna scalognata / che se la vede
brutta nella spelonca di un monocolo con il mondo che gli rotola addosso senza Continua la lettura di Poesie da “Alias”

SEGNALAZIONE: “Navigazione a vista” di G. La Grassa

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di Paul Robert Spadoni

Qui di seguito pubblico un’accurata presentazione del nuovo libro di Gianfranco La Grassa, “Navigazione a vista”,  a cura di Paul Robert Spadoni. Le tesi dello studioso di una vita dell’opera di Marx  sono arrivate a conclusioni drastiche per quanti nel marxismo si sono formati o ne sono stati influenzati. E anche tra chi gli riconosce onesta e rigore intellettuale non mancano perplessità e sconcerto. Sullo stesso sito CONFLITTI E STRATEGIE, ispirato alle idee di La Grassa, si leggono  ad esempio queste parole sintomatiche di un assiduo commentatore: “Alla fine mi domando sempre: ma “dove va a parare” il discorso di La Grassa? Cosa ci offre di nuovo per il futuro? Non si è realizzata la previsione marxiana della formazione del rivoluzionario “operaio collettivo”? va bene! La classe borghese è scomparsa sostituita da una più anonima classe di “funzionari del capitale”? va bene anche questo! Dobbiamo abbandonare anche l’idea della classe operaia come “soggetto rivoluzionario”? Va bene! Dobbiamo abbandonare l’idea del comunismo? …mbè qui la cosa si complica e riesce meno facile da accettare specie in un periodo (come quello attuale) in cui il capitalismo (dei funzionari del capitale) mostra con sempre maggiore evidenza la sua incapacità di risolvere i problemi … intendo per la GENERALITA’ delle persone, non certo per i ristretti gruppi dominanti.” (gm:dicembre 29, 2014 at 1:44 am). A me pare giusto non fare orecchie da mercanti a un discorso scientifico e impegnarsi a conoscerlo e a discuterlo a fondo ( il che richiede studio e fatica!). Per accettarne o rifiutarne l’amaro realismo. Sulla base però di “altre ragioni” più valide (se siamo in grado di trovarne). Non per un attaccamento fideistico e passivo a un passato glorioso ma inerte. [E. A.]
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