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Tre prose da “Fughe”

 

di Velio Abati

 

Invito

Le prose qui raccolte lambiscono la gestazione del romanzo Domani e si dispiegano nel  secondo decennio, concluso dallo squarcio di verità di una sconosciuta frattaglia di men che vita. Con soffio leggerissimo ha traversato ogni confine biologico, nonché umano, a rammentare soprattutto a noi della parte di mondo che conta, i civili padroni, l’ordine delle cose, che nessuno può disfarsi della propria ombra, che la notte, mentre il giorno ancora affatica il sonno, alta nel cielo canta l’allodola.

Se scritti morali si uniscono ad altri narrativi fino a includere passi in versi che incrociano Questa notte, non è per sprezzo dei generi, perché anzi riconoscono il valore risignificante e la forza interdittiva di cui storicamente ciascuno si è incarnato, ma a imporlo è stato proprio il medesimo amore di verità.

Allo stesso modo, alla dispersione pulviscolare degli eventi dell’esistenza da cui le prose muovono, tenta di contrapporsi la spinta a un orizzonte di senso che genera sull’insieme effetti d’eco.

Giudicherà chi legge, se all’intento corrisponde il risultato, o se l’oscurità dei tempi ha meglio messo a nudo la mia debolezza.

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A proposito di Sei lezioni sulla storia di Edward H. Carr

di Giorgio Riolo

Questo breve scritto riprende una nota a suo tempo redatta come introduzione all’opera di Edward H. Carr. Come si cerca di argomentare, la storia non è solo disciplina, materia, ambito del sapere e della conoscenza. Essa è fondamento della cultura critica, dello spirito critico, tanto più necessario nella nostra realtà contemporanea, della educazione civile e della formazione della persona attiva. È fondamento e sostanza della politica.

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L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

goethe

di Donato Salzarulo

  1. – Contravvenendo al noto proverbio che “Di Venere e di Marte / né si sposa, né si parte / né si mette mano all’arte”, decido di salire su una freccia rossa da Milano Centrale per Roma Termini la mattina di venerdi 25 settembre, alle 10 e 15.

Sono in compagnia di Lucia, la mia seconda figlia, conosciuta nella tribù famigliare per i suoi ritardi o per i suoi arrivi trafelati, all’ultimo minuto. Prendo perciò le mie precauzioni e le dico che il treno l’abbiamo alle dieci e che ci conviene partire dalla stazione metropolitana di Cologno Nord  verso le nove. «Così abbiamo anche il tempo di prenderci un caffè insieme». Continua la lettura di L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

L’uomo in ansia

uomo sotto il lampione

di Franco Nova

Da due ore ormai, ancor prima che cominciasse ad imbrunire, l’“uomo in ansia” era sotto il lampione all’angolo tra via Fontina e via Gattinara, camminando su e giù a scatti, fermandosi e ripartendo, voltandosi bruscamente non appena si allontanava troppo dal lampione. Girava l’indice tutto dentro il collo della camicia come si sentisse stringere la gola pur avendo la camicia aperta. Subito dopo si fregava freneticamente le mani; soprattutto il polpastrello dell’indice destro continuava ad incalzare il palmo dell’altra mano, rischiando di provocargli qualche lesione cutanea. Poi tentava di fermarsi mettendosi in equilibrio su un piede solo, ma resisteva due secondi, sbandava, si riprendeva e ripartiva a testa bassa come un toro infuriato in piena carica. Continua la lettura di L’uomo in ansia

I nodi

nulla filosofico

di Eugenio Grandinetti

Pubblico da un volumetto inedito di Eugenio Grandinetti la prima delle quattro parti, intitolata “I nodi”, che è anche il titolo dell’intera raccolta.[E.A.]

I nodi

I nodi
che la ragione non sa sciogliere
che recide
l’azzardo del volere tornano
a riformarsi ancora sì che il filo
della vita non scorra senza intoppi
ma ogni volta
ci costringa alla scelta se attardarci
a sciogliere un nodo o se decidere
di reciderlo netto con la spada
della presunzione. Continua la lettura di I nodi

La vita non ha paracadute

gnocca

di Roberto Bugliani

Se si fosse messo a rincorrere tutti coloro che gli passavano avanti nel gran circuito della vita malgrado avessero minori qualità di lui, ma incomparabilmente più di lui lo sprint grintoso e la capacità di farsi largo a gomitate, Settimo sarebbe diventato un redivivo Mennea e avrebbe finito i suoi giorni col petto della giacca ricoperto di medaglie come un eroe nazionale. Invece non degnava d’uno sguardo coloro che lo superavano con piglio agonistico e seguitava ad andare verso il suo tramonto a passo modesto, nella misurata compostezza di giorni sempre-uguali, allineati sul tavolo della vita come tante fotocopie. Forse perché era troppo schivo per accettare le loro sfide, o forse perché d’andature non ne conosceva altre. Continua la lettura di La vita non ha paracadute

La nebbia

nebbia a

di Franco Nova

I vetri sembravano sporchi. X si avvicinò alla finestra e si accorse che era nebbia; un nebbione fitto fitto che non lasciava intravedere praticamente nulla, essendo anche calata la notte. X fu meravigliato perché in quella zona non si era quasi mai vista nebbia; e poi così spessa, proprio mai. Era infastidito. Non doveva uscire quella sera, aveva già progettato di darsi alla lettura sul comodo divano davanti alla TV, rigorosamente spenta. Adesso, però, i suoi programmi erano disturbati dal nebbione. Certo, era già deciso che sarebbe rimasto a casa; ma senza nebbia avrebbe avuto la piena consapevolezza che fuori c’era un paesaggio, c’erano edifici, auto che passavano, gente sul marciapiedi un po’ più in fondo. Continua la lettura di La nebbia