Archivi tag: cinema

Nei sogni cominciano le responsabilità

Delmore Schwartz

di Angelo Australi

 “Credo sia l’anno 1909. La sensazione è quella di trovarmi in un cinema, gli occhi fissi sullo schermo, il lungo fascio di luce che attraversa il buio, intermittente e narrante. È un film muto, come una vecchia produzione Biograph: gli attori sono vestiti ridicolmente all’antica, i fotogrammi si succedono con improvvisi sbalzi. Gli attori camminano troppo svelti e sembra che saltellino; la pellicola è macchiata e striata, come se il film fosse stato girato sotto la pioggia. Le luci sono sbagliate “. Continua la lettura di Nei sogni cominciano le responsabilità

Cinema Teatro Marzocco

di Angelo Australi

– Lo so, …stai fingendo.

Invece gli confermai che davanti al Cinema Teatro Marzocco c’ero passato almeno quattro volte, prima di andare da lui.

– Lo dici solo per costringermi a uscire.

– Aprono lunedì, mercoledì e venerdì. Dopo cena. E sempre con film proibiti ai minori.

– Nude come dici, nei cartelloni del cinema non ne ho mai viste…

– C’è la striscia nera della censura, a nascondere il triangolo di pelo -. Ridevo a singhiozzi eccitati, ironizzando sulla sua indecisione.

– …Magari a cosce accavallate, che fanno immaginare laggiù in fondo. O in bikini, …questo sì.

– I cartelloni del film in programmazione li espongono il primo pomeriggio del giorno stesso della proiezione. Nell’atrio, dove sta la biglietteria. Solo per non fornire pretesti a chi passa di lì per andare ai giardini. Alzano la saracinesca alle quattro per fare le pulizie dei locali, e così espongono i manifesti in bacheca.

Continua la lettura di Cinema Teatro Marzocco

Invito al cinema muto tedesco

di Giulio Toffoli

Tonteggiando 1

Una proposta per svagarsi con un qualche profitto

Sicuramente tutti voi avete in un momento della vostra esistenza amato il cinema. Pur con tutte le sue ambiguità la settima arte ha rappresentato un insostituibile strumento di espressione di passioni, di emozioni, di sentimenti e se si vuole persino uno strumento di acquisizione di coscienza di determinate realtà che tramite l’arte si possono intuire anche se non si ha sempre la capacità di elaborarne una interpretazione compiutamente razionale. Il primato del cinema è stato in qualche modo intaccato nel secondo dopoguerra da quando nelle nostre case si è introdotta, prima surrettiziamente poi in modo sempre più ampio, la televisione.

Continua la lettura di Invito al cinema muto tedesco

Il Tonto e la ragion (sessual) sufficiente

Dialogando con il Tonto (18)

 

di Giulio Toffoli

“Sai – mi dice il Tonto mentre siamo seduti al solito caffè – ieri ho fatto un sogno incredibile. Mi è quasi parso di rivivere un pezzo della mia giovinezza. Ho vissuto uno straordinario stato di tensione come mai prima. Stavo per uscirne pazzo”.
Visto che è noto che il Tonto è un tipo originale, altrimenti perché lo avremmo chiamato così?, ma poi alla fin fine è una persona di buon senso, mi sono preoccupato e gli ho chiesto, cercando di prenderla con un tono scherzoso: “Ma diavolo, alla fin fine è stato solo un sogno …”.
“Lo dici tu … Io ero lì …”
“Ma lì dove?” mi son permesso di aggiungere visto che continuava a parlare in modo concitato.
“Vabbè, allora ti racconto tutto dall’inizio. Continua la lettura di Il Tonto e la ragion (sessual) sufficiente

L’eterna cronaca. Realtà e apparenza in “2666” di Roberto Bolaño

 

Questo saggio  dedicato   a Roberto Bolaño è tratto da una nuova rivista, «FIGURE» (http://rivistafigure.it/),  e viene pubblicato su POLISCRITTURE sia per farla conoscere sia per  iniziare, si spera, un dialogo con un bel gruppo di giovani, alcuni dei quali ho conosciuto lo scorso febbraio (2017) in occasione di una iniziativa su Fortini a Padova.  Anch’essi sentono l’esigenza di costruire – come  annunciano nell’editoriale – « un luogo di aggregazione e condensazione di senso».  La rivista  ha carattere monotematico; e il suo primo numero, che riflette su creatività e lavoro creativo, è suddiviso in tre sezioni: Mondi, con saggi sull’uso del concetto esaminato anche attraverso un’analisi retorica; Riflessi, che indaga  nella dimensione letteraria alcune problematiche contemporanee; Voci, che illustra il tema attraverso  alcune  interviste.  Il lavoro  di scrittura vuole essere  collettivo; e collettivamente gli autori del numero – li nomino tutti:  Emanele Caon, Filippo Grendene, Federico Quistelli,  Isacco Boldini, Filippo Gobbo, Giulia Spagna, Stefania Giroletti Giovanni Pontolillo, Francesco Rizzato ed Emiliano Zanelli  – si assumono la responsabilità di ogni singola parola. Buon lavoro a loro e a noi. [E. A.] Continua la lettura di L’eterna cronaca. Realtà e apparenza in “2666” di Roberto Bolaño

“Quo vado”: zalonismo und fofismo

quo vado

Una critica veloce alla recensione di Goffredo Fofi(qui) a «Quo vado»

di Samizdat

1.
Non sono convinto che il personaggio di Zalone rappresenti oggi la cosiddetta «persona comune», sia «uno di noi» o «“uno uguale a noi” ». Noi siamo singoli, diversi, diversissimi e solo in parte e in alcuni momenti (più facilmente a cinema, dove viene sollecitato il nostro immaginario proprio come nei sogni) ci identifichiamo o assomigliamo a Zalone e allo stereotipo della «persona comune» che egli recita. Continua la lettura di “Quo vado”: zalonismo und fofismo

SCRAP-BOOK DAL WEB. Ewa Lipska tradotta da Paolo Statuti

separati

A due voci

– Non sarò più tua moglie.
– Non sarò più tuo marito.
– I bambini non capiranno cos’è accaduto.
– Bisogna mandarli al cinema. Continua la lettura di SCRAP-BOOK DAL WEB. Ewa Lipska tradotta da Paolo Statuti