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L’umano, chi?

di Cristiana Fischer

Arrivano di continuo echi di opinioni contrastanti su quanto accade nel mondo cattolico sotto questo pontificato. Ad es. sulla pagina FB di Adriano Sofri (qui) leggo: «una versione dello schieramento bipolare nei riguardi di Francesco, e non la meno significativa, oppone i credenti, compresi quelli impliciti, che sentono un sincero scandalo per il suo supposto cedimento a una religiosità universale e generica e compromissoria, ai non credenti, che lo figurano quasi affine all’idea che non si possa non dirsi laicamente cristiani, di cui “Dio non è cattolico” è a un passo dall’essere sinonimo. Si capisce che, essendo la vita contraddittoria, e la vita di un papa a maggior ragione, gli uni e gli altri siano di volta in volta rallegrati o infastiditi da accenti di Francesco che curvino di qua o di là dalla tradizione e dalla supposta ortodossia. Ma insomma, almeno in questa parte del mondo, il papa Francesco rischia di appartenere di più agli infedeli che ai fedeli, e di passare alla storia come colui che alla testa della Chiesa finì per ratificare un ecumenismo sospettamente agnostico».  Per un avvio di riflessione sulla questione, pubblico questa nota di Cristiana Fischer. [E. A.]

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Strategie e schieramenti in Europa

di Cristiana Fischer

1. Il 28 ottobre esce sul blog L’Italia e il mondo un articolo di Roberto Buffagni: “Due appelli, due Europe”, che analizza due documenti pubblicati sullo stesso sito qualche giorno prima.
Il primo si chiama “Appello per il rinnovamento democratico” ed è stato promosso da una importante istituzione democratica che ha sede a Bruxelles, nell’ambito del Forum 2000 riunito in maggio a Praga. L’Appello apre con la dichiarazione che “la liberal-democrazia è minacciata e chi la ha a cuore deve accorrere in sua difesa”. La minaccia proviene non solo da stati come Russia, Cina e altri regimi autoritari, ma anche da paesi illiberali, da governi che sono incapaci di rispondere alle sfide della globalizzazione, da processi politici sclerotizzati e disfunzionali, da burocrazie lontane e opprimenti. La conclusione del breve Appello dice: “Non ci sono scuse per restare in silenzio e per non agire. Non aggrappiamoci a una falsa illusione di sicurezza, mentre la democrazia è in pericolo. La attuale crisi offre ai democratici la possibilità di mobilitarsi, e dobbiamo coglierla.” Continua la lettura di Strategie e schieramenti in Europa