Archivi tag: cosmo

Sette poesie

di Cristiana Fischer

Il nero delle stoffe non è puro
ha un po' di giallo e un po' di blu
il giallo lo vira sul grigio
e il blu sul nero della notte
poi quando viene il sole stoffa nera
è piena di macchie e fili bianchi
che spiccano e ricordano che il nulla
si riempie della vita di ogni giorno
delle sue cose e il cielo non risponde
a notte e sole, scorre indifferente
all'immaginazione e alle paure.
Così siamo felici e troppo spesso
smarriti di usi e di pensieri
non c'è passato né futuro soli
siamo e ciechi in universo
nero.
Continua la lettura di Sette poesie

Tre poesie

di Cristian Fischer

Sempre più pallida diventa 
parvenza della carne
così si diventa puri spiriti
viventi già da subito tra spoglie
di apparenze sensibili
e destinati a un'inconoscibile
proiezione fantastica immortale
di questa vita materiale. Non aspetto 
rivelazioni nuove se non 
inflazionate speranze che al passaggio 
aprono spie nascoste: esiste 
nei cori di dominazioni e troni da cui ascende
all'amor sui il diffuso 
cherubico intelletto
che conosce il divino universale
Continua la lettura di Tre poesie

Tre poesie

hopper 3

di Luciano Nota

 

Dietro la porta oserò poggiarti
parte di me, un’unghia, un capello,
o, se preferisci, la perdizione
del nostro tempo, dentro un ciocco.
Vedi, è troppo il mare, la sua grandezza
fa male, bisogna ridurre.
Il detrito è un corpo stabile,
nessun colpo potrà dividerlo.
Vieni, osiamo farci falda,
resa armonica oltre la porta.
Muoviamoci in quella pila d’acqua.

Continua la lettura di Tre poesie

Intervista (2) a Annamaria De Pietro

hokusai-peonies-and-butterfa cura di Ennio Abate

Nell’accostare «Rettangoli in cerca di un pi greco» (ma anche il tuo «Si vuo’ ‘o ciardino») mi è parso di cogliere una tua particolare predilezione (forse dovuta a studi o viaggi o contatti, non so) con la cultura francese tra Seicento e Settecento. Mi sbaglio?

Eccoti un pignolesco resoconto dei miei rapporti con la Francia. A scuola ho studiato il francese; poi, esame di francese all’università. Da questi studi nacquero grandi amori soprattutto per certe parti di quella letteratura, in particolare per Ronsard, scoperto al ginnasio, sempre amato da lontano, e poi, in anni abbastanza recenti, tradotto con passione (più di quattrocento testi, dei quali un giorno o l’altro dovrei ben fare qualcosa. Continua la lettura di Intervista (2) a Annamaria De Pietro

Solo parole

universo remoto

di Cristiana Fischer

Queste poesie, astratte e contraddittorie, sono state scritte insieme in un breve periodo. Il loro tema è l’oscillazione, la scelta, l’impossibilità di decidere su argomenti che la tradizione chiama Dio Creazione Verbo e la cultura razionalizzante e scientifica in cui ho trascorso la vita non chiama. Ma lavora accanitamente su costellazioni che quei nomi riassumevano. Pare che io possa scegliere per la Creazione o per l’eternità dell’universo. Posso scegliere per la potenza creatrice della parola (“fiat lux!”) o per il nichilismo dove Satana l’avvocato mi tenta con la miscredenza.
Scrive Mario Novello (insegna presso il Centro brasiliano di ricerca fisica di Rio de Janeiro) a proposito del perché “esiste qualcosa invece del nulla”: “quest’analisi ci avvicina inevitabilmente agli antichi saperi, che hanno altre forme di argomentazione e non utilizzano il metodo scientifico … E’ possibile sviare questa domanda dal percorso lungo il quale, durante tutta la storia, essa è stata tradizionalmente posta, subordinandola al trattamento dei filosofi, e fornirle una differente connotazione scientifica attribuendo ad essa un significato nuovo?” ( M. Novello, Qualcosa anzichè il nulla, Einaudi, 2011) Tradizione e scienza girano intorno alle stesse questioni.
E poi, il disordine e la grave incertezza del nostro Occidente si accompagnano al mio particolare biografico, di anziana con breve futuro, la sorte personale echeggia i segni di una crisi generale. Le grandi parole con cui ho lavorato nelle prime cinque poesie sono anche le piccole e comuni parole della fine, per i vecchi e i molti infelici che la perdono ogni giorno tra guerre e sfruttamenti. La potente parola che crea, miti e simbolico, è la sfuggente parola che nomina l’insussistenza, il niente vitale. Con l’ultima poesia ho riassunto il tema.[C.F.]
Continua la lettura di Solo parole