Archivi tag: Covid-19

133 anni fa

di Paolo Di Marco

Nel 1887, per nutrire le truppe che invadevano l’Eritrea, l’Italia portò buoi dall’India; insieme ad essi arrivò anche il virus della peste bovina. Dieci anni dopo il 90% dei bovini dell’Africa, immunologicamente vergini, erano morti, insieme alla gran parte degli altriungulati; nonostante il tentativo degli inglesi di fermare il virus coi fucili e il filo spinato. Un terzo degli Etiopi e due terzi dei Masai morirono di fame; mancando gli animali da pascolo il terreno venne invaso da cespugli spinosi, pessimi per i bovini ma ottimi per le zanzare tse tse e i loro tripanosomi; la malattia del sonno si diffuse a dismisura tra uomini ed animali.[1] Continua la lettura di 133 anni fa

Una strategia di contenimento per Covid-19

di Paolo G. Di Marco *Politecnico di Milano, retd [1]

Pubblico questo  sintetico studio scientifico di Paolo Di Marco su un argomento di grande attualità che sta smuovendo timori spesso dalle tinte apocalittiche. Il linguaggio  è apparentemente arido e asettico  ma permette di riportare l’attenzione sugli aspetti oggettivi della pandemia e innestare una riflessione meno emotiva, base indispensabile per valutare anche le scelte che i governanti vanno facendo. [E. A.]

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Il virus è la mia chance

Pandemia e rivoluzione secondo la meglio avanguardia

di Elena Grammann

L’articolo è ripreso dal blog “Dalla mia tazza di tè” (qui). [E. A.]

In una storica cittadina italiana, prossima alla catalessi come la maggior parte delle storiche cittadine, un editore coraggioso e un gruppo di giovani scrittori hanno intrapreso la riforma delle pratiche letterarie. Passati dall’originario “Sono, quindi scrivo” al più ambizioso “Sono, quindi pubblico”, perseguono la democratizzazione a oltranza della letteratura, per il momento a suon di manifesti. Sono in grado di scriverne anche venti o trenta al giorno.

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Scrap-book dal Web: 11-17 maggio 2020

Mark Manders, scultura

a cura di Giovanni Carissimo

Su Silvia Romano la stampa italiana ha perso un’altra occasione per non fare schifo · The Submarine · 11 maggio 2020

https://thesubmarine.it/2020/05/11/silvia-romano-stampa-italiana-schifo/

Dopo un anno e mezzo di prigionia Silvia Romano è stata liberata. Ma i giornali italiani sono più preoccupati a raccontare la sua conversione spontanea all’Islam e a infangarne l’immagine, che a spiegarne lucidamente la liberazione.

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L’impensabile e le cose da non dimenticare

Roma, CORONAVIRUS COVID-19: file supermercati, Colosseo, stazione Termini, strade vuote. foto Fracassi/Ag.Toiati. Nella foto: fila esterno Conad di Tor de’ Cenci Davide Fracassi/Ag.Toiati

di Donato Salzarulo

1.-Sul Corriere della Sera di oggi si può leggere un articolo molto interessante dello scrittore e fisico Paolo Giordano. Titolo: «Il nostro futuro.» (pag. 26-27). Ho già avuto modo di segnalare i suoi precedenti interventi (Corsera 26 febbraio e Corsera 9 marzo), interventi capaci di aprire gli occhi a persone come me che, di fronte all’assunzione delle note misure di emergenza, non aveva capito con chiarezza il reale pericolo del Covid-19.

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Coronavirus e apprendimento

di Donato Salzarulo

1.- Venerdì 6 marzo ho letto su “Il Manifesto” un simpatico articolo di Laura Marchetti. Non la conosco. Quasi certamente sarà una professoressa di lettere. Comunque, a scuole chiuse, invitava i lettori (studenti, genitori, nonni, prof) a dedicarsi ad attività da fare «senza un fine se non il piacere»: leggere Pinocchio o Cime Tempestose o Germinale e Metello; giocare alle costruzioni, fare pupi di cartapesta con i vecchi giornali; prendere un cavalletto e dipingere mescolando colori, sentire la musica, giocare coi nonni mascherandosi da Ulisse che combatte Polifemo o da Barone rampante; guardare la luna, il cielo, gli animali; pensare a sé stessi, a quelli che sono i propri veri bisogni e i propri affetti; se si è più grandi, «fare all’amore, pensare all’amore, scrivere d’amore…inventando una nuova didattica e una nuova vita ai tempi del colera».

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Epidemie, sovrappopolazione, viaggi

Un “medico” con la classica maschera a forma di becco, nel quale erano inserite spezie che si pensava purificassero l’aria evitando i contagi da peste, in una stampa di metà Seicento (Hulton Archive/Getty Images)

di Luciano Aguzzi

Negli anni Sessanta e parte dei Settanta diversi studiosi hanno lanciato l’allarme sulle conseguenze disastrose del continuo aumento della popolazione mondiale sugli equilibri ecologici e su quelli sociali. Poi il tema “sovrappopolazione” e la battaglia per la riduzione delle nascite sembrò passare di moda e, anzi, negli ultimi decenni si spinge per riprendere una politica di aiuti alle famiglie per rialzare il tasso di natalità in Italia e da molti parti si dice che accogliere i migranti stranieri è necessario per colmare i vuoti della bassa natalità nel nostro Paese.

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