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Poesie senza passaporto

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Mi arrivano di tanto in tanto versi di amici e amiche ed altri ne leggo su FB. Chiedono attenzione, pareri, consigli, a volte invocano persino critiche. In passato mi sono dato da fare per rispondere e avevo anche cercato di inquadrare teoricamente il fenomeno dei “moltinpoesia” per  capirne gli aspetti positivi e distinguerli da quelli più ambigui. Ho pure sollecitato alcuni amici critici ad occuparsene di più. Invano. Purtroppo il discorso s’è perso per strada. Per motivi complicati, che qui non tocco. Manca, mi  pare, soprattutto un gruppo autorevole che sappia fare al contempo da calamita per i  tanti autori e da filtro critico. E persino – perché no? –  da guida. Pensavo che potesse  assolvere queste funzioni prima il LABORATORIO MOLTINPOESIA e poi  POLISCRITTURE. Ma no,  non ce la si fa. Sarà possibile in futuro? Non so. Nel frattempo  il movimento delle scritture poetiche o parapoetiche continua. Nella più grande confusione (libertà, invece, secondo alcuni ottimisti).  Libri e libretti vengono pubblicati in gran numero da piccole case editrici. Testi o intere raccolte appaiono su innumerevoli blog e siti. Ciascuna di queste “micro-istituzioni” fa da calamita parziale e stabilisce in modi che a me paiono spesso discutibili e approssimativi  le sue classifiche dei Grandi e dei Minori,  applaudite da circuiti di lettori/poeti che restano ristretti e incomunicanti.  Per conto mio, non potendo sempre andare a fondo con la lettura e la critica dei testi che mi arrivano – no, non mi è possibile una critica  su ordinazione o per dovere d’amicizia o fondata su preferenze o idiosicrasie non  argomentate –  mi limiterò, come sto facendo, a qualche saltuario affondo. O, come adesso,  a una semplice segnalazione di qualcuno dei testi che  bussano alla mia porta. Infine, spero che il titolo scherzoso non susciti rimostranze. [E. A.] Continua la lettura di Poesie senza passaporto

Uno di noi

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 Ricordo di Gianmario Lucini

di Ennio Abate

Questo è l’intervento rielaborato che ho presentato alla serata del 10 dicembre 2014 in memoria di Gianmario Lucini  svoltasi a «ChiamaMilano» in Via Laghetto 2 purtroppo alla presenza di pochissimi suoi amici.

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È troppo presto per capire quanto poliedrica, contraddittoria, caparbiamente volta al futuro sia stata la vita di Gianmario Lucini. L’amicizia potrebbe travisare il giudizio. Che meno avrà tratti amicali e più sarà valido. Per parlare, infatti, di lui – uno di noi – è necessaria non meno ma più distanza critica. Continua la lettura di Uno di noi

Poesia ed esercizi di poesia

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Per rispetto della buona regola di stare rigorosamente al tema del post proposto, trasferisco qui la interessante discussione avviatasi  dopo la pubblicazione del post “Esercizi di poesia” (qui) e continuata impropriamente in quello di Marcella Corsi (qui).  Il titolo riassume i due punti di vista che si stanno confrontando.  Il lettore appena arrivato si orienterà scorrendo i commenti riportati qui di seguito o rileggendo soprattutto gli ultimi, che mi pare mettano bene a fuoco i dilemmi irrisolti. [E.A.] Continua la lettura di Poesia ed esercizi di poesia

Di Zanzotto e di Fortini. Contro la società verticale.

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di Velio Abati

Riprendo tempestivamente dalla rubrica “Mattinale” del sito di Velio Abati (qui) questo importante e calibratissimo scritto critico.  Sollecitato dal testo di Zanzotto su Fortini del 1995 ripubblicato su LA PRESENZA DI ERATO (qui) e da me già commentato (qui), ne approfondisce ben oltre l’occasionalità le implicazioni meno evidenti. Considero questo  saggio un esempio vivo e incoraggiante di quella tenace continuità con un grado altissimo di comprensione critica della poesia e della storia raggiunto da quei due autori del secondo Novecento. Come nota Abati, «il bla bla soffocante dei nostri giorni» e la «neo-lingua angloamericana» hanno spinto in basso e ai margini quel loro sapere che chiamerei senza perplessità “poetico-storico”, aggravando paurosamente la «“disgregazione italiana”» che ci impedisce di ragionare e agire conseguentemente. E cioè di recuperare o ridisegnare «un orizzonte di senso che sappia riconnettere le parti del vivere comune e ne mostri la verità storica ». [E.A.]
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I poeti sono troppi?

troppi poeti

[Sul sito LE PAROLE E LE COSE (qui) pare sia ripresa la discussione  – il post è del 13 dicembre 2013 – su un tema (di superficie) che rimanda ad altri temi più decisivi e irrisolti. Pubblico qui il  mio primo commento/provocazione, quello di Gianmario Lucini e un mio successivo che con lui dialoga.  Ma potete spulciare il tutto liberamente  e magari commentare qui e/o lì (E.A.)] Continua la lettura di I poeti sono troppi?