Archivi tag: decolonizzazione

Su Immanuel Wallerstein

di Giorgio Riolo

Nell’agosto 2018 è scomparso Samir Amin. Nell’agosto 2019 Immanuel Wallerstein. Dopo la morte di Andre Gunder Frank (2005) e poi quella di Giovanni Arrighi (2009), la cosiddetta “banda dei quattro” si è estinta. La loro collaborazione si era svolta in varie fasi e occasioni. Una importante. Il bel libro collettivo del 1982 Dynamics of Global Crisis (in francese La crise, quelle crise?), poi parzialmente tradotto in italiano. Un modello di analisi a più voci e a più angoli visuali della lunga crisi capitalistica (a seconda della visione a partire dal 1967, dal 1971, dal 1973) seguita ai “trenta gloriosi” della fase di prosperità e di espansione dopo il 1945.

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Noi e loro

Nota a margine de I dannati della terra di Frantz Fanon

di Giorgio Riolo

Pubblico la nota introduttiva a “I dannati della terra” di Frantz Fanon. argomento conclusivo del ciclo di incontri di letteratura che Giorgio Riolo tiene a Milano (qui), accogliendo in pieno – anche con un invito a guardare e ad ascoltare le voci di questo tremendo video (qui ) – l’esigenza di capire il dramma dell’Africa, liberandoci dai paraocchi del sovranismo nazionalista o eurocentrico. Non per “romanticismo rivoluzionario”, ma per obbligo a pensare tutta la realtà. Di fronte alla “tempesta” in corso, non possiamo metterci, come aveva capito Sartre citato da Giorgio, dalla parte dei “seminatori di vento” . Essi l’hanno alimentata e ora se ne lavano le mani. Dobbiamo impedirglielo o, se non fosse più possibile, almeno testimoniare la tragedia. [E. A.]

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Chi sono i terroristi?

Apocalisse durer

TERZO FESTIVAL DI LIMES. INCONTRO CON LE SCUOLE (1).

di Donato Salzarulo

«Nel 2011, quando fu diffusa la bufala dei 5.000 morti, feci presente al direttore del giornale che la notizia non aveva fondamento. Mi implorò: «Per cortesia, non mi “smosciare” la notizia, non sgonfiarmela». Ma qui siamo in una scuola e il rimedio c’è. Abituarsi a fare la tara alle notizie, a verificarne le fonti. Mettere a confronto punti di vista diversi. Guardare la cronaca nella prospettiva della storia e della geografia. Essere meno prigionieri della cronaca». Questa dichiarazione di Lucio Caracciolo, direttore della rivista «Limes» nel convegno tenutosi a Genova agli inizi del marzo 2016, ripresa da Salzarulo suggerisce a un *noi* ipotetico, sballottato tra la paura di fronte alle stragi, che avvengono ormai anche in Europa e non solo “lontano lontano” (ultima, per ora, quella di Bruxelles), e la rassegnazione nei confronti di statisti e dirigenti politici che hanno ridotto a straccio ogni forma di democrazia, una via di resistenza: la riflessione razionale; e a diretto contatto con giovani studenti di una scuola italiana. Da qui l’utilità  del puntiglioso resoconto di questo Festival (che avrà altre due puntate). Contro chiunque voglia imporre la sua visione apocalittica (i “terroristi”) ma anche contro i mass media che ne enfatizzano le orrende imprese senza risalire quasi mai dalla manovalanza ai mandanti o agli strateghi in ombra. [E. A.] Continua la lettura di Chi sono i terroristi?