di Donato Salzarulo
I La prima notte non ho chiuso occhio. L’ho avuto sempre nella testa. La mattina seguente due nuvolette sui monti passeggiavano indifferenti.Continua la lettura di Ventiquattro febbraio
di Donato Salzarulo
I La prima notte non ho chiuso occhio. L’ho avuto sempre nella testa. La mattina seguente due nuvolette sui monti passeggiavano indifferenti.Continua la lettura di Ventiquattro febbraio
la frase finale de 'il mistero del falco': 'questa è la sostanza di cui son fatti i sogni'
di Paolo Di Marco
La nostra coscienza, la nostra vita, il mondo che vediamo si fondano sulle nostre memorie. Se la coscienza è l’ordito le memorie sono la trama.
Non a caso molte sono le parti del cervello implicate nella memoria, dalla corteccia prefrontale all’ippocampo (v. figura), che trasforma le immagini in ricordi. Continua la lettura di memorie (uscire dal tempo 3)
di Donato Salzarulo
Nella curva d’autunno c’è chi muore da solo. Intubato, affamato d'aria, dentro una gabbia di vetro.
di Ennio Abate
Della morte di questo poeta da tempo vivente negli USA ha dato notizia il 10 agosto scorso il blog L’OMBRA DELLA PAROLA (qui), che molto si è speso da anni per far conoscere la sua produzione. Sulla sua qualità e originalità per ora non mi pronuncio. Voglio invece sottolineare il mio dissenso, anche in questo momento di lutto, per la rimozione non innocente dei nodi politici e storici più ardui non solo dalla riflessione su De Palchi ma da quasi tutte le attuali discussioni sui poeti e la poesia. E lo faccio – ancora una volta polemicamente, purtroppo – pubblicando alcune mail del 2015 tra me e un amico, che lascio anonimo; e ripubblicando un commento, ovviamente ignorato, che lasciai nel 2016 su L’OMBRA DELLA PAROLA a proposito dei rapporti tra Alfredo De Palchi e Franco Fortini, che a quei nodi politici (del secondo dopoguerra) rimandava. [E. A.]
Continua la lettura di In morte di Alfredo De Palchi. Memento per i vivi
di Paolo Carnevali
[Tratto da Don’t Panic Magazine music underground]
Amy Winehouse ci ha lasciato troppo presto, incarnando il mito dei poeti maledetti, personaggi che decidono di distaccarsi dagli ideali della società di massa. Incompresi, spesso con vite autodistruttrici, riconosciuti più dopo la loro morte che durante la loro vita. La cantante britannica, inizia ad avere problemi di Continua la lettura di Amy Winehouse
di Luigi Paraboschi
Con questa raccolta edita da “Pietre vive”, Polvani, già noto per numerose altre pubblicazioni poetiche di valore, ha espresso tutta la sua filosofia di vita dentro il titolo stesso : il mondo è – a suo parere – il frutto di una serie di colossali sbagli, e attraverso poco più di una trentina di testi, tenta di convincere il lettore della validità della sua affermazione, dalla cui concretezza siamo talvolta tutti persuasi a seconda delle nostre formazioni etiche, politiche o religiose. Continua la lettura di Su “Il mondo come un clamoroso errore” di Paolo Polvani
Il cammino delle comete
a cura di Isidora Tesic
‘Disse che a paura e malattia
Si è ridotta la vita,
che ogni giorno
Era una lunga esecuzione,
e la notte – timore
Di ospiti inattesi. Disse
Che questo mondo non è casa ma stazione,
Sala di sopravvivenza,
dove tutti attendono qualcosa.’
Sergej Georgievic Stratanovskij Continua la lettura di Il cammino delle comete (2)
di Luigi Paraboschi
Abitualmente non leggo le prefazioni ai libri di poesia prima di averne considerato con attenzione i testi , ma quella scritta di Dante Maffia per questa raccolta di Nota mi ha colpito in modo particolare per questa parte che riporto :
“il lettore non si faccia l’illusione che la chiarezza di Luciano Nota sia facilità. Dietro la raffinatezza e la mozartiana esecuzione (è esplicitamente nominato Mozart) ci sono spigoli e grotte, gravine e nuvole che vagano e dettano sentenze sotterranee, perciò ci si fermi a lungo sulle sue metafore, sugli ossimori, sui suoi “gesti” di parole franche, sulla sua maniera di entrare e uscire dai concetti e dalla liricità.” Continua la lettura di Su “La luce delle crepe”
di Francesco Di Stefano
L’angelo della morte
Nessun patriarca ha ordinato
di tracciare sulle case di Amatrice
il segno distintivo di un popolo
eletto del Signore
affinché l’angelo passando
lo risparmiasse dalla più tremenda
delle piaghe. Continua la lettura di L’angelo della morte
di Paolo Ottaviani
Qui, dentro un buio vicolo, dal muro
di una appartata corte, ecco s’accende
un’umile dorata luce e puro Continua la lettura di Sorella mia ginestra