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Catacombe cercansi

Mio commento  a “REPUTAZIONE ACCADEMICA E LIBERTÀ INTELLETTUALE” di Emanuele Zinato su Le parole e le cose (qui).

“chiedersi cosa resti della nostra libertà intellettuale a processo di aziendalizzazione consumato. Non solo per criticare i modi e i rapporti di forza in cui oggi si concepisce, s’impone, si misura e si produce il “valore” di un Ateneo, ma anche per verificare se si possono allargare gli interstizi residui del nostro pensiero critico.” (Zinato)
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Scusa, Emanuele, quando i buoi sono già scappati dalla stalla (universitaria, nel vostro caso), vuoi “criticare i modi e i rapporti di forza”? E “allargare gli interstizi del […] pensiero critico”, che è stato espulso non solo dall’università ma dalla società italiana? Cercarsi – ammesso che sia ancora possibile – delle catacombe, mi pare più saggio e (forse) lungimirante. Un saluto

SEGNALAZIONE “Come ci siamo allontanati”. Ragionamenti su Fortini

Fortini lplc

Vent’anni fa, il 28 novembre del 1994 – moriva Franco Fortini, poeta, intellettuale, militante critico della sinistra. Il ciclo di incontri organizzato dalla Libreria popolare di Via Tadino a Milano ha come principale intento riaffermare l’importanza della sua opera nella cultura italiana, e non solo. La messa a fuoco di alcuni aspetti di questa sterminata attività intellettuale consentirà di accertarne l’attualità, oggi, in un tempo che sembra (ma certo non è) lontanissimo da quello in cui Fortini realizzava le sue impietose verifiche dei poteri.
Gli incontri avranno una struttura il più possibile dialogica e aperta. Le relazioni di esperti saranno coordinate da un discussant.
L’intento è restituire un atteggiamento critico militante, perché – ne siamo convinti – c’è un “problema” Fortini, che richiede un non agevole sforzo di indagine e riflessione. 

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Critici «senza mestiere»? Meglio se «contrabbandieri»

di Ennio Abate

Alfonso Berardinelli. Il critico come intruso, a cura di E. Zinato, Firenze, Le Lettere, 2007.

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