Archivi tag: eolico

Il futuro dell’osso

 Una riflessione a partire dal libro di  Carmine Nardone e altri

E che notizie arrivano dal Sud, dalla Terra del rimorso? Per il momento queste…[E. A.]

di   Agostino Pelullo

Non è stata per me una sorpresa la ricchezza delle analisi e delle proposte contenute nell’ultima pubblicazione, in ordine di tempo, da parte dell’Associazione Futuridea: conosco da decenni la meritoria attività di questa e degli animatori della struttura, in primis il prof. Carmine Nardone. Ho letto, perciò, tutto d’un fiato e in anteprima il pregevole libro Il futuro dell’osso tra vecchi e nuovi dualismi (Appennino e nuova dimensione dello sviluppo) edito col coordinamento di Nardone e Roberto Costanzo e per la cura dei team di Futuridea, Management House Italia e Ce.Do.M. (Centro di Documentazione sulle nuove Migrazioni) dell’Università di Salerno. Vi ho trovato conferme alle suggestioni e ai propositi che da tempo anch’io, nella mia modesta storia di amministratore del mio Comune e di collaborazione ad iniziative di sviluppo locale in Alta Irpinia, ho cercato di porre in essere. Continua la lettura di Il futuro dell’osso

Alta Irpinia: ultima chiamata

 

di Michele Panno

Ne abbiamo parlato durante l’estate. A 40 anni da quel tragico 23 novembre 1980, dal terremoto che colpì l’Irpinia, la situazione sociale dei cosiddetti “paesi dell’osso” è allarmante: si assiste ad un loro progressivo spopolamento e invecchiamento. Il post-terremoto rappresentò il più grande investimento di spesa pubblica nel Sud: 70 mila miliardi di vecchie lire. Inizialmente i comuni da ricostruire erano soltanto 16, quelli del cosiddetto “cratere”; successivamente diventarono 650, comprendendo anche Napoli e Salerno. In Irpinia furono investiti 6500 miliardi col risultato, tutt’altro che entusiasmante, di vedersi i centri storici distrutti. Oggi l’Irpinia è un mare di pale eoliche che non portano alcun beneficio agli abitanti e ogni anno 300 giovani fanno la valigia per emigrare.  Ne abbiamo parlato durante l’estate con gli amici. Ne ho parlato con Michele Panno, che ora ha 81 anni, ma allora ne aveva 40 di meno ed era impegnato insieme ad altri a dare alla ricostruzione un’altra prospettiva. A proporla, almeno. Continua la lettura di Alta Irpinia: ultima chiamata