Archivi tag: Giovanni Cominelli

Anni ’70. Sconfitti sì, pentiti no.

di Ennio Abate

Ho letto negli ultimi giorni varie reazioni alla presa di posizione della filosofa Donatella Di Cesare in occasione della morte di Barbara Balzerani. i E mi sono chiesto perché noi ex della nuova sinistra torniamo sull’argomento del lottarmatismo degli anni ’70, anche quando siamo fuori gioco rispetto all’attuale svolgimento della lotta politica.
E mi chiedo anche perché i commenti su quelle vicende non riescono ad andare, ancora oggi, oltre la demonizzazione dei brigatisti e l’assoluzione dei governanti d’allora.  Mi ha colpito anche che quanti hanno difeso almeno il diritto d’opinione della Di Cesare  diano per scontato il giudizio negativo sul lottarmatismo (o terrorismo) ma tacciano su come lo Stato lo abbia vinto e abbia  vinto anche le formazioni politiche della nuova sinistra (Avanguardia Operaia, Lotta Continua, Pdup, MLS) che il lottarmartismo criticarono. E, cioè, non accennino più ai danni subiti dalla democrazia italiana proprio da quella vittoria dello Stato..ii Ancora nel 2024, dunque, il dibattito non può uscire dall’oscillazione: compagni criminali o compagni che sbagliarono. (E a sbagliare oggi sarebbe la Donatella Di Cesare) . Continua la lettura di Anni ’70. Sconfitti sì, pentiti no.

Riordinario 19 marzo  2022

 Guerra in Ucraina. Scambio sulla pagina FB di Giovanni Cominelli

di Ennio Abate

Andrò avanti a pubblicare il Riordinadiario delle ultime settimane, ma lo farò a salti e senza rispettare l’ordine cronologico. Più avanti (forse) cercherò di capire il perché di questa scelta (d’emergenza). [E. A.]

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Commemorando Attilio Mangano

Appunti ad un anno dalla sua scomparsa

di Ennio Abate

1.

Eravamo davvero pochi: la vedova e le figlie di Attilio; un suo fratello maggiore, che molto ha viaggiato per il mondo; e una decina di amici. Sì, sul tardo pomeriggio del 2 maggio a Milano c’è stato un fortissimo  acquazzone e la sera,  fredda e piovosa, non invitava ad uscire di casa. In più la notizia dell’incontro per commemorarlo alla Libreria di via Tadino non è circolata a sufficienza per l’improvviso ricovero in ospedale, a ridosso dell’iniziativa, di Nicola Fanizza, che l’aveva per primo promosso e preparato. Eppure – mi dicevo – gli amici e le amiche  che a Milano hanno avuto scambi con lui  sono tanti/e. È che – ho poi pensato – quando uno muore, inizia un oscuro e indecifrabile lavorio  della memoria sulla sua immagine da parte dei viventi e i tempi di elaborazione del lutto o la fatica di recuperare i ricordi mai coincidono con le date degli anniversari o dei calendari. Che  però non possono essere  trascurati.

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