Archivi tag: Giovanni Raboni

Riordinadiario 1998

Tabea Nineo, Nel bosco di Vicosoprano, 1992

di Ennio Abate

5 gennaio

Leggendo/rileggendo Fortini (Disobbedienze)

Pur leggendo i suoi articoli su il manifesto e Quaderni piacentini per tutti gli anni ’70, ero distante dal suo modo di pensare e problematizzare, condizionato parecchio dall’essere studente lavoratore e militante di Avanguardia Operaia. Non è stato un caso che cominciai a intendere meglio le sue critiche dal 1977. La mia lettura di Questioni di frontiera avvenne quando già ero uscito nel 1976 da Avanguardia Operaia che confluiva in Democrazia Proletaria.

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L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

goethe

di Donato Salzarulo

  1. – Contravvenendo al noto proverbio che “Di Venere e di Marte / né si sposa, né si parte / né si mette mano all’arte”, decido di salire su una freccia rossa da Milano Centrale per Roma Termini la mattina di venerdi 25 settembre, alle 10 e 15.

Sono in compagnia di Lucia, la mia seconda figlia, conosciuta nella tribù famigliare per i suoi ritardi o per i suoi arrivi trafelati, all’ultimo minuto. Prendo perciò le mie precauzioni e le dico che il treno l’abbiamo alle dieci e che ci conviene partire dalla stazione metropolitana di Cologno Nord  verso le nove. «Così abbiamo anche il tempo di prenderci un caffè insieme». Continua la lettura di L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

SEGNALAZIONE

fortini linea d'ombra 2

FORTINI VENT’ANNI DOPO

venerdì 17 ottobre ore 21.00

l’incontro si terrà a Milano presso lo Spazio LABARCA di via Marco D’Oggiono 1
(a 500 mt. dalla libreria “Linea d’ombra”)

Da una lettera di Giovanni Raboni: Fortini è stato (…) soprattutto un grande poeta: un poeta che ha avuto la spaventosa, dolorosa energia necessaria per andare, nelIe sue poesie, aI di là della propria privatezza; un poeta che ha saputo trovare pane per i denti della poesia anche nel dramma delle idee e nella tragedia della storia. Non esistono, insomma, un Fortini autore di versi e un Fortini ideologo, critico e polemista; esiste un solo Fortini che ha espresso e nel medesimo tempo negato se stesso in tutti questi modi e registri, muovendosi su tutti questi piani in apparenza distinti o addirittura inconciliabili ma in realtà collegati da un’esigenza unica e cosi forte da rasentare a tratti I’ossessione. Quale esigenza? Sino a qualche anno fa avremmo detto, probabilmente, I’esigenza della rivoluzione; oggi possiamo forse dire quella di non accettare mai, a nessun costo, il pensiero che lo stato di cose presente sia qualcosa di immodificabile e di irredimibile.

Ricorderemo con filmati, letture e interventi il poeta, critico letterario, intellettuale del presente, Franco Fortini, a vent’anni dalla sua morte.
Con Anna Bonel, doppiatrice e autrice teatrale, Egidio Bertazzoni, regista, autore del video “Franco Fortini. La luce dura”, Ennio Abate, poeta.

Ennio Abate è condirettore della rivista Poliscritture (www.poliscritture.it) e ha pubblicato cinque raccolte di poesia: Salernitudine (Ripostes, Salerno 2003), Prof Samizdat (E-book Edizioni Biagio Cepollaro 2006), Donne seni petrosi (Fare Poesia 2010), Immigratorio (CFR 2011), La polìs che non c’è (CFR 2013).

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