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«Ragazzi tanto per staccarci un po’ dall’intellettualità…»

Riordinadiario 2011

Ennio Abate a Lucio Mayoor Tosi (11 febbraio 2011)

Siamo, infatti,  passati, quasi senza accorgercene, dal ”Siamo tutti intellettuali” (ai tempi di Gramsci, quando essere intellettuali era un privilegio per pochi e un’aspirazione per molti) all’ “Abbasso gli intellettuali” (ai tempi nostri, della TV, del Web, della società dello spettacolo). E nella nostra mailing list serpeggiano eufemistici o sibillini messaggi, che in sostanza dicono: Gli intellettuali  sono non-concludenti.(Con il mio intelletto, traduco: inconcludenti; e cioè parlano e parlano ma non concludono un c…). La stessa solfa viene ripetuta in varie dosi. Con gran spreco d’intelletto e abbondanza di fumo, secondo me. Perché chi scrive un post  o mette quattro frasi in fila di commento, di un po’ d’intelletto pur necessita.

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Poeti (a Milano). Un’opinione


di Alberto Mari

E’ una visione della poesia italiana d’oggi volutamente circoscritta a Milano e abbastanza amicale. Ma forse  può riaprire una discussione. [E. A.]

Queste osservazioni riguardano la situazione attuale della poesia italiana, con particolare rilievo a un ambito milanese, finora in maggior evidenza sia come autori e case editrici.

Le principali fonti di queste iniziative restano ancorate a eventi ripetitivi che col passar del tempo appaiono come immutabili. In realtà nell’arco di anni una certa evoluzione c’è stata, anche se mancano a tutt’oggi adeguati supporti critici e una giusta discussione sulle forze in campo. Continua la lettura di Poeti (a Milano). Un’opinione