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Su “Amaladè” di Fosco Giannini

di Ennio Abate

Pubblico la mia prefazione a questa raccolta di poesie in dialetto di Fosco Giannini

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Percorsi comunisti. Mario Tronti

a cura di Ennio Abate

Inizio – per ora senza  un progetto definito – una serie di esplorazioni delle esperienze comuniste – di singoli o di gruppi –  che ho incrociato nelle mie letture o in incontri con persone reali. Qui la selezione di  alcuni passi, per me più interessanti, di una recente intervista a Mario Tronti curata da Giulia Dettori per la rivista “Filosofia Italiana” sul numero 2 del 2020. Da lì copio anche la scheda biobibliografica  sull’autore [E. A.] Continua la lettura di Percorsi comunisti. Mario Tronti

Molti passi alla volta

La dialettica agli operai

di Ezio Partesana

                                   A mia sorella Enrica, per la sua tenacia.

Una premessa.

Questo scritto è la risposta al rimprovero che gli amici mi hanno spesso fatto durante gli anni e che suonava più o meno così: Possibile che non si riesca a spiegare che cosa sia la Dialettica Negativa senza usare termini astrusi e scrivere un libro di seicento pagine?

Ci ho provato, il risultato è quello che trovate scritto qui sotto. Fare in modo che il testo fosse leggibile da chiunque conosca la lingua italiana ha comportato alcune rinunce e imprecisioni, delle quali però il responsabile sono solo io; la peggiore, credo di poter dire, è che non troverete una definizione della Dialettica Negativa, ma solo un esempio di come proceda. L’invito sarebbe a prendere una cosa qualsiasi della vostra vita e a rifare lo stesso percorso.

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Il certificato di malattia

Nilo Australi, La tartaruga, tecnica mista a inchiostro, realizzato su carta Fabriano

di Angelo Australi

– Il nostro caro Spartaco… Hai fatto una bella levataccia per trovarti il primo della lista.

Il dottore aveva sorriso distrattamente, dalla scrivania dov’era impegnato a compilare alcune ricette.

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“I fannulloni nella valle fertile” di Albert Cossery

Centro Sociale il Giardino, venerdì 31 gennaio 2020

di Angelo Australi e Alessandro Franci

ANGELO AUSTRALI

Ora ci conosciamo, molti di voi hanno partecipato alle precedenti iniziative… Questa è la quarta conferenza delle otto previste dal progetto di invito alla lettura La casa degli Strani, promosso dal Giardino Associazione e dal Circolo Letterario Semmelweis, e realizzato grazie al contributo del Comune di Figline e Incisa Valdarno.Una proposta di incontri/lettura, è bene ricordarlo, ideata in supporto alla pubblicazione di un almanacco di racconti edito da Aska Edizioni, che sta riscuotendo un vero interesse.

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Oh pezzo di me che fosti

Tabea Nineo, Bassorilievo in creta 36×35 cm, 1980 circa

di Ennio Abate

 Oh, pezzo di me che fosti
 solo tra gli impiegati e gli sbandati
 quando poesia era un ricamo privato
 e la storia eco o rombo lontano di mare
 e  respirasti in camere di pensione 
 addossato a muri e gente sconosciuta. 
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Noi, Negri e dintorni

Le lettere del Tonto 2

di Giulio Toffoli

Un movimento del ’68-’69,  studentesco ed operaio, antiautoritario, innovativo, sano; strumentalizzato prima da presunte avanguardie e poi  rovinato dalla «scelta di scendere sul terreno dello scontro violento» istillata da “cattivi maestri” (in particolare dal  pifferaio magico in  passamontagna Tony Negri)? Questa seconda e lunghissima lettera del Tonto – ma la memoria, anche su questo evento controversa e non condivisa, forse lo richiede –  polemizza direttamente con un mio scritto (qui) e si collega alla riflessione a tre sul ’68  appena iniziata con Rabissi e Romanò (qui). [E. A.]
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Memoria. Tre sessantottini.

Pubblico  le riflessioni  che Paolo Rabissi e Franco Romanò  hanno fatto  leggendo il racconto del mio ’68 ( qui ). [E. A.]  

 

IL MIO ’68 ERA COMINCIATO NEL ’66
di Paolo Rabissi

Caro Ennio

non sono uno dei vecchi cui poter passare le tue domande così cariche di problemi, non ho capito meglio di te il significato di quell’anno. Di più, io festeggio il ’68 tutti gli anni il 7 dicembre non perché a S. Ambrogio in quell’anno Capanna strigliava i compagni poliziotti Continua la lettura di Memoria. Tre sessantottini.

Da “La gente per bene”

di Francesco Dezio

Camminiamo io e me stesso su un tapis roulant e la citta finta ci scorre davanti, l’attraversiamo rimanendo sempre nello stesso punto. Cambia lo scenario, che continua a svolgersi davanti a noi mentre, con una costanza stoica, allunghiamo le nostre gambe sul nastro di gomma. Passeggiamo e riflettiamo, artificialmente scontornati in questo surrogato di realtà. Veniamo attraversati da caseggiati, rotonde, dalla stazione, dal corso, Continua la lettura di Da “La gente per bene”