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Viaggio negli anfratti di Morpheus

di Luciano De Feo

 

Non credevo che fosse già tanto tardi. Ero uscito per respirare aria salmastra, e lungo il sentiero pietroso avevo incrociato la signora Benneth.
– Giorno, – dissi. Non ebbi risposta.
Qualcosa del suo viso mi aveva particolarmente impressionato.
Era pallida come le altre volte, gli angoli della bocca, piegati verso il basso, le conferivano un aspetto quasi disperato.
I suoi occhi non mentivano: aveva pianto! Continua la lettura di Viaggio negli anfratti di Morpheus

Via crucis stazione zero

hostess

di Luciano De Feo

Non c’è gusto ad attendere il Destino!

Un giro nelle chiese, il ticchettio che ricomincia, lento e inesorabile!

A volte penso che siano reali, quei fili invisibili dietro le schiene incurvate. Ma non c’è piacere a vestire i panni di un Pupo siciliano dell’ottocento! …

… ero seduto, come ogni sera, dietro il tavolo del salotto, a scarabocchiare alcuni fogli strappati da un blocchetto. L’aria era densa e pastosa, come di fragole e arance andate a male. Il senso più acuto, l’udito, era a caccia di suoni oltre la barriera dei vetri sporchi della finestra. Continua la lettura di Via crucis stazione zero

Storia per l’anno a venire ovvero una partita di troppo

gangster 1

di Luciano De Feo

 

I fuochi di fine anno li ho guardati dalla finestra che dà sull’Oceano, mentre l’ultima mosca che ha banchettato con i resti di Fratello mi sfila davanti, sazia.

E saluta, dannato parassita!
Devo essere pazzo, per starmene qui impalato. Già! PAZZO!
Mi piacerebbe sapere cosa ne direbbe, il Giudice. Che deliziosa persona, il Giudice. Ha due mustacchi, che ci si può appendere il bucato, e un paio di occhioni verdi, gonfi, come melanzane ripiene, che ti verrebbe voglia di prenderli a morsi, tanto sono irritanti. Per tacere del faccione rubizzo, da tirolese ciuccio che … ma che cazzo può fregarmene mai, del Giudice, dico io! Continua la lettura di Storia per l’anno a venire ovvero una partita di troppo