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Su presente/futuro, vita e malinconia di Natale

di Franco Nova

PRESENTE E FUTURO INSIEME
 
Le campane suonano a distesa,
i sentimenti pure a scampanio.
Ogni ricordo, bello o brutto,
si risveglia e vibra senza sosta;
la vita troppo spesso appare
come una semplice parodia
di eventi invece dolorosi.
I più vicini e intensi
sollevano onde spumose,
ma pure quelli lontani
pretendono la loro rilevanza
nell’aver forgiato l’animo nostro.
I passi verso il prossimo futuro
rimbombano e coprono i suoni
ben più dolci di voci amiche.
Non ci arresteremo mai
malgrado ci sia la Perfida
che ci spia e si prepara.
Attendiamo e lavoriamo
per godere intanto ogni attimo. 
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Su realismo, malinconia e vittoria dei ragionevoli

«I tre chirurghi» (1926) di Ubaldo Oppi © Museo Civico di Palazzo Chiericati, Vicenza

di Franco Nova

REALISMO, NIENTE UTOPIA
 
Quanta gente s’immola per la causa
o soltanto sociale o pure religiosa;
merita rispetto, non ammirazione
non avendo capito il vero fine
per cui si batte con veemenza.
Si deve conquistare il potere
per puntare sia a mete elevate,
più spesso a ben bassi interessi.
La lotta è di duro impegno e
può chiedere il supremo sacrificio.
Tutti meritano un’alta pietà
per i loro sforzi mai a risparmio
e credendo nell’indubbia vittoria.
La delusione è spesso rapida
o si crede al pieno risultato.
Le finalità alte decadono infine,
il mondo muta non come sperato.
Ci si accontenti di quanto ottenuto,
il realismo è il nostro successo.
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Su solitudine, amore ingannatore, malinconia

Gustav Klimt, Signora con venaglio

di Franco Nova

SEMPRE PIU’ SOLI ED INSIEME
 
Soli stanotte, ancor più soli
d’una nube bianca nel cielo grigio.
Eppure tutt’intorno chiacchiere,
grida e risate da gente ubriaca.
Sta cominciando la primavera,
ma non per la mia vita solitaria
che ogni cosa e ogni persona
vede come da un binocolo.
In realtà, non sono però privo
di una ben rumorosa compagnia.
Sono forse soltanto i fantasmi
delle mie amicizie ormai lontane;
non per i luoghi abitati un tempo
in cui tanto parlavamo ridendo
e dandoci nuovi appuntamenti.
Non ci sono solo gli estinti,
ma pure quelli spariti nel mentre
sembravamo uniti per sempre.
Li ricordo tutti insieme mentre
mi sdraio sul divano e sto fermo,
perché se mi muovo li vedo
sparire d’improvviso nella luce
di giorni passati e tanto gioiosi.
Torneremo insieme, ma non così
come siamo noi in questa vita
ormai vicina al silente riposo.
Saranno altri, sempre pronti
a rilanciare in avanti lo spirito
di nuovi e più fervidi tempi.
Saremo proprio noi con loro
per quanto incredibile sembri.
Forse loro stessi lo sapranno;
noi, cioè in fondo io così solo,
sarò lì ad agitarmi di nuovo.
La vita continua, l’insieme
assorda con il suo vociare mentre
gli individui passano e stanno.
 
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L’aria pura e altre poesie

Tabea Nineo, disegno per “Nella casa della madre” di Donato Salzarulo, 1993

di Donato Salzarulo

L’ARIA PURA

                                                             «Oggi è arrivata l’aria pura, la tua.» Continua la lettura di L’aria pura e altre poesie

Con la sua voce potente

 

di Arnaldo Éderle

 

Schiava piano la porta d’entrata,
poi entra, ancora silenzio, ma
entra in cucina, appena si sente
lo strusciare dei sandali sul pavimento
del corridoio, poi la sua voce potente:
Ciao Arnaldo (e la mia: Ciao Anastasia).
Il suo calibro è un grosso calibro,
si direbbe un peso massimo della sua categoria
ma ben arrotondato, gradevole quasi dolce,
e poi quella voce rotonda e pura
nel suo italiano-moldavo, un chiasmo
ma quasi sempre italiano. Continua la lettura di Con la sua voce potente

Bellissimo profondissimo cielo

René Magritte

di Arnaldo Éderle

 

Bellissimo profondo
cielo.
Di lì guardavo l’infinito
pieno di nulla, pieno di
tutto.
E il mondo
era tutto qui giù con me.
E il collo di una
bottiglietta sul mio tavolino
puntava verso l’alto
per succhiarselo tutto
nella sua piccola pancia. Continua la lettura di Bellissimo profondissimo cielo

Capricci

capricci ederle

di Arnaldo Éderle

 

Come due arance

Ora faremo il resto, poeti generosi.
Quando s’avvia la macchina dei sogni
potrebbe sembrare la mia. Continua la lettura di Capricci