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Riordinadiario 1998

Tabea Nineo, Nel bosco di Vicosoprano, 1992

di Ennio Abate

5 gennaio

Leggendo/rileggendo Fortini (Disobbedienze)

Pur leggendo i suoi articoli su il manifesto e Quaderni piacentini per tutti gli anni ’70, ero distante dal suo modo di pensare e problematizzare, condizionato parecchio dall’essere studente lavoratore e militante di Avanguardia Operaia. Non è stato un caso che cominciai a intendere meglio le sue critiche dal 1977. La mia lettura di Questioni di frontiera avvenne quando già ero uscito nel 1976 da Avanguardia Operaia che confluiva in Democrazia Proletaria.

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Segnalazione. Attilio Mangano

La Generazione che ha perso. Attilio Mangano: il militante, lo studioso, l’uomo
A cura di Antonio Benci
CDP, 2019 – €10,00 

Con questo volume il Centro di Documentazione di Pistoia rende omaggio a un intellettuale che si è occupato di numerosi temi nel corso della sua esistenza. Mangano ha posto al centro della sua riflessione soprattutto i movimenti politici e culturali dando sempre interpretazioni originali e mai banali.
Un intellettuale che ha avuto in vita meno attenzione e visibilità di quella che meritava. Saggi di
Fabrizio Billi, Diego Giachetti, Marco Grispigni, Aldo Marchetti, Giuseppe Muraca, Franco Toscani.
Contributi di Carlo Carotti, Aldo Giannuli, Pier Paolo Poggio, Roberto Spocci. Prefazione di Giorgio
Galli.

 Attilio Mangano (1945-2016) è stato tante cose in vita: scrittore e saggista; militante politico e attento osservatore della realtà; organizzatore di eventi culturali e animatore di gruppi intellettuali; bulimico scrittore di articoli e direttore di riviste di nicchia; tra i primi blogger e tra gli ultimi romantici del ‘68; marito e padre dedicato e compreso. Il percorso intellettuale di Mangano ha attraversato il secondo
dopoguerra e ha indagato in modo sempre acuto e ironico i tic, le debolezze, le nobiltà e le miserie
della sinistra italiana di cui ha fatto parte con passione e partecipazione, poi con distacco e delusione, come tanti.