Archivi tag: Michael Hardt

«Viva la sinistra» di Alessandro Dal Lago

 Letture in quarantena (5)

 di Donato Salzarulo 

Questa “Lettura d’autore”, annunciatami  da tempo dall’amico Salzarulo che la stava completando, capita nel pieno dell’acceso dibattito  scaturito dagli interventi di Luciano Aguzzi e dalle repliche ad essi (qui e qui). E’, però, una riflessione  autonoma e approfondita di un libro; e come tale va considerata. Al di là delle prese di posizione implicite o esplicite  che indirettamente dà ai dilemmi, agli aut-aut, alle ambivalenze con cui stiamo facendo i conti. Anche se, come suol dirsi, aggiunge altra (o troppa) carne al fuoco già acceso, mi parrebbe immotivato  rinviarne la pubblicazione [E. A.] Continua la lettura di «Viva la sinistra» di Alessandro Dal Lago

Riordinadiario sul finire del 2020

 

 Rileggere Ranchetti (1).

Appunti del 2004 sNon c’è più religione di Michele Ranchetti

 di Ennio Abate

Pubblico solo oggi questi appunti,  presi  dopo la lettura del libro di Ranchetti e della recensione di Massimo Cappitti. Li trovo  un po’ schematici e soprattutto ignari della  ricca e complessa discussione  che Ranchetti  già conduceva da decenni  con amici e studiosi di alta levatura.  Eppure in essi ponevo  un problema non irrilevante per chi veniva come me da una militanza comunista (ma non del PCI) degli anni Settanta:  c’era qualcosa da imparare da quel libro? Tra l’altro, dopo la morte di Fortini, speravo di poter discutere su quel tema del comunismo, anche per lui fondamentale, con i partecipanti (compreso lo stesso Ranchetti)  del Centro Studi dedicatogli dall’Università di Siena.  La  sensazione di una loro sordità – vi accenno negli appunti –  e il carattere  approssimativo delle mie riflessioni   mi  suggerirono di tenermele per me. L’anno dopo, però, le ripresi nelle domande che feci a Ranchetti stesso in una intervista (qui) [E. A.]

La mia prima reazione alla lettura di Non c’è più religione di Michele Ranchetti è stata istintivamente questa: bisognerebbe scrivere, a completamento, un Non c’è più comunismo altrettanto rigoroso e appassionato. Continua la lettura di Riordinadiario sul finire del 2020

Peripezie di una lettura

Tabea Nineo, disegno con Paint 2016

Con una Risposta di Angelo Australi

di Ennio Abate

Caro Angelo [Australi],

il ritratto che ci hai dato di Davide Lazzaretti (qui)  recensendo il romanzo di Simone Cristicchi, “Il secondo figlio di Dio”   e i commenti  al seguito hanno suscitato in me dubbi, inquietudini e una certa stizza per l’apprezzamento  speranzoso  verso  i movimenti dal basso legati a precisi  luoghi che tu, Aguzzi e Locatelli avete espresso. Non  sono certo che, a partire dalla figura di Lazzaretti, tu abbia voluto delineare una proposta  culturale e politica per l’oggi. Alcune tue affermazioni[1]  e un successivo commento[2] me l’hanno fatto pensare. Ma, così non fosse, sento  una proposta del genere aleggia nell’aria di questo nostro tempo. Ed allora ho voluto approfondire, riprendendo in mano vecchi libri,   per chiarire innanzitutto a me stesso le ragioni  della mia  reazione. Che avevo del resto già anticipato  in una replica ad Aguzzi (qui) dichiarando al contempo simpatia e riserve. Ora, con questo riepilogo delle mie peripezie di lettore  le  preciserò analiticamente.

Continua la lettura di Peripezie di una lettura