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Chi sono i terroristi?

Apocalisse durer

TERZO FESTIVAL DI LIMES. INCONTRO CON LE SCUOLE (1).

di Donato Salzarulo

«Nel 2011, quando fu diffusa la bufala dei 5.000 morti, feci presente al direttore del giornale che la notizia non aveva fondamento. Mi implorò: «Per cortesia, non mi “smosciare” la notizia, non sgonfiarmela». Ma qui siamo in una scuola e il rimedio c’è. Abituarsi a fare la tara alle notizie, a verificarne le fonti. Mettere a confronto punti di vista diversi. Guardare la cronaca nella prospettiva della storia e della geografia. Essere meno prigionieri della cronaca». Questa dichiarazione di Lucio Caracciolo, direttore della rivista «Limes» nel convegno tenutosi a Genova agli inizi del marzo 2016, ripresa da Salzarulo suggerisce a un *noi* ipotetico, sballottato tra la paura di fronte alle stragi, che avvengono ormai anche in Europa e non solo “lontano lontano” (ultima, per ora, quella di Bruxelles), e la rassegnazione nei confronti di statisti e dirigenti politici che hanno ridotto a straccio ogni forma di democrazia, una via di resistenza: la riflessione razionale; e a diretto contatto con giovani studenti di una scuola italiana. Da qui l’utilità  del puntiglioso resoconto di questo Festival (che avrà altre due puntate). Contro chiunque voglia imporre la sua visione apocalittica (i “terroristi”) ma anche contro i mass media che ne enfatizzano le orrende imprese senza risalire quasi mai dalla manovalanza ai mandanti o agli strateghi in ombra. [E. A.] Continua la lettura di Chi sono i terroristi?

Palmyre

khaled_al_asaad

di Alain Rivière

à Khaled al-Asaad

souvenir d’une route de pierres parmi les pierres
le vieux taxi conduit par un chauffeur sourd
les heures dans la chaleur blanche pour arriver
à des colonnes infinies qui tremblent à l’horizon Continua la lettura di Palmyre

Palmira

palmira 2

di Piergiorgio Siena

Una strada che taglia il deserto
dritta, infinita, nera,
ai lati terre arse, di cera
e sparse tende di beduini.
Intorno giocano bambini
e donne su un braciere di rame
cuociono tonde pile di pane.
Tra gli sparuti arbusti
un cane rincorre una ragazza scalza
e un vento caldo che rapido s’aggira
crea un vortice che serpeggia, s’alza,
li avvolge, li scuote e si disperde.
Poi, dallo sfondo vedo avanzare una macchia verde
un sospirato sogno nell’umida calura.
E d’improvviso ti inonda l’emozione
delle mille colonne, di rosate mura
pulite come in una scena di cartone.
Sono le pietre splendenti di Palmira. Continua la lettura di Palmira