Archivi tag: Platone

Tra personale e politico

Claudia Mazzilli, Controcanto in Verdargento, Ortica editrice 2022

di Pierpaolo Riganti

Controcanto in Verdargento (Ortica editrice, luglio 2022, pp. 233) di Claudia Mazzilli sorprende per la sua struttura ibrida tra romanzo e racconto. Continua la lettura di Tra personale e politico

Approfondimento

PUNTI DI FUGA. Scritture critiche di vario genere (qui)

  di Donato Salzarulo

1.- Il punto di fuga è un’astrazione. Ma è un’astrazione necessaria se vuoi mettere i tuoi sguardi in prospettiva, se vuoi cogliere il vicino e il lontano, il presente da fronteggiare e il passato che ti sta addosso (e non c’è più) o il futuro che desideri (e non c’è ancora).

Sei dentro un paesaggio sociale, dentro una foresta di strade e di palazzi, al centro o ai margini di una piazza, di una stazione di metropolitana o di ferrovie; sei in macchina, stai percorrendo una strada già percorsa, t’allontani da montagne o torni a salirle, attraversi pianure o colline, corri verso il mare;  ogni volta il parabrezza e il finestrino laterale ti fanno da cornice, ogni volta scatti una foto, anche solo mentale; ogni volta incontri facce, che diventano volti; ogni volta parli, torni a parlare; poi leggi, pensi, scrivi… Continua la lettura di Approfondimento

“Helgoland” di Carlo Rovelli

l’ultimo presocratico

di Paolo Di Marco

un sommesso avviso: Rovelli è molto più chiaro e poetico di me, questo vuole essere solo un invito a leggere il libro Continua la lettura di “Helgoland” di Carlo Rovelli

Louis Althusser: «Filosofia per non filosofi»

LETTURE IN QUARANTENA (3)

di Donato Salzarulo

  1. Un manuale per non filosofi

La filosofia non appartiene ai professori di filosofia. Tutti gli uomini sono filosofi. Lo diceva Gramsci, Lenin e anche Diderot. Adolescente, ho imparato questa verità sui Quaderni dal carcere e non l’ho dimenticata più. È ovvio che non sarà la filosofia di un Platone o di un Aristotele, di un Kant o di un Hegel. Non sarà neanche quella di un professore. Si tratta di una filosofia “naturale”, di un modo di “vedere le cose” sull’origine del mondo, ad esempio, o sulla morte, sulla sofferenza, sulla politica, l’arte, la religione. È una filosofia che serve al singolo da orientamento per la propria esistenza. Combina un certo sapere (più o meno fondato) sulla necessità delle cose con un suo certo modo di servirsene nei vari momenti della vita, cioè con una certa saggezza. Per dirla col filosofo statunitense Wilfrid Sellars: «capire come le cose, nel senso più ampio possibile del termine, stanno insieme, nel senso più ampio possibile del termine» e comportarsi di conseguenza.

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Sulla salvezza

 

di Davide Morelli
Vanno dosate le forze e soppesate le parole. Bisogna evitare di scadere nelle ovvietà e nelle semplificazioni. È lecito contraddirsi perché la realtà è essa stessa contraddittoria. Aveva ragione Walt Whitman: chi si contraddice vuol dire che contiene “moltitudini”. Inoltre è risaputo che chi si contraddice spesso diventa per questo motivo una persona coerente. Mai arroccarsi troppo sulle nostre posizioni. Bisogna andare oltre la sedimentazione del vissuto. Di tanto in tanto quel che resta di un giorno trascorso è una reminiscenza. Spesso non resta niente. Ci sono giorni comuni come fiori di campo e giorni speciali come le rose. Continua la lettura di Sulla salvezza

In morte di Danilo Zolo

Questi stralci selezionati da un saggio di Pietro Costa pubblicato su Jura Gentium  vogliono essere  un  omaggio a Danilo Zolo, uno studioso scomparso ieri. Non l’ho mai incontrato. Ricordo di aver letto qualche suo scritto sui vecchi Quaderni Piacentini. O, più recentemente, diversi suoi articoli critici ai tempi della Guerra del Golfo (1990-1991)  e una sua bella discussione con Antonio Negri al momento della pubblicazione di Impero (2003). Negli ultimi anni ho cercato di tener d’occhio  il lavoro suo e dei collaboratori della sua rivista on line, ma non sono riuscito a leggere i suoi libri più importanti. Il suo nome per resterà quasi certamente nella mia lista dei libri “da leggere”. Non credo, però,  di dovermi scusare con nessuno di questo. Sono come tanti in una condizione che non mi permette studi sistematici e approfonditi, ma  ciò non mi ha mai impedito di individuare nel bailamme del mass media e delle mode gli studiosi di rilievo e di leggere almeno vari loro testi più brevi.  Può un simpatizzante di Marx o delle “fisime comuniste” di Fortini e che ha appena pubblicato il ricordo partecipe di Giorgio Riolo sul marxista Samir Amin apprezzare Zolo? Senz’altro.  Il rigore di certi studiosi anche accademici va sempre riconosciuto  e  anche chi  si nutre di utopie, apparentemente  irrealizzabili, impara parecchio da un realista come Zolo. Ringrazio Toto Beat per l’immagine d’apertura  copiata dal suo profilo FB. [E. A.] Continua la lettura di In morte di Danilo Zolo

Il Tonto e la ragion (sessual) sufficiente

Dialogando con il Tonto (18)

 

di Giulio Toffoli

“Sai – mi dice il Tonto mentre siamo seduti al solito caffè – ieri ho fatto un sogno incredibile. Mi è quasi parso di rivivere un pezzo della mia giovinezza. Ho vissuto uno straordinario stato di tensione come mai prima. Stavo per uscirne pazzo”.
Visto che è noto che il Tonto è un tipo originale, altrimenti perché lo avremmo chiamato così?, ma poi alla fin fine è una persona di buon senso, mi sono preoccupato e gli ho chiesto, cercando di prenderla con un tono scherzoso: “Ma diavolo, alla fin fine è stato solo un sogno …”.
“Lo dici tu … Io ero lì …”
“Ma lì dove?” mi son permesso di aggiungere visto che continuava a parlare in modo concitato.
“Vabbè, allora ti racconto tutto dall’inizio. Continua la lettura di Il Tonto e la ragion (sessual) sufficiente

La poesia ha ancora delle vie da percorrere?

parnaso

DIALOGANDO CON IL TONTO (7)1

di Giulio Toffoli

Ho telefonato al Tonto e gli ho detto: “Guarda che ho lasciato nella tua cassetta delle lettere una copia di un articolo che riguarda il significato della poesia nella società d’oggi”.
“Cavolo – mi ha risposto – un argomento dei nostri, di assoluta attualità. – dopo una pausa ha aggiunto – Può darsi che volessi prendermi in giro, sai non manca chi mi considera “rozzo”, incapace di quelle raffinatezze dei signorini che passano il loro tempo nell’universo delle elucubrazioni intellettuali. Se è così questa volta però hai sbagliato il Continua la lettura di La poesia ha ancora delle vie da percorrere?

Sulla felicità come tranquillità interiore

tranquillità 1

di Donato Salzarulo

  1. – Daniele Palmieri si è recentemente laureato in filosofia all’Università Statale di Milano. È un giovane di 22 anni ed ha un blog personale. Si chiama “nero d’inchiostro”. Dentro si possono trovare poesie, racconti, recensioni di libri, riassunti. Daniele è filosofo e scrittore. Ha già pubblicato due raccolte di racconti, un romanzo e una breve silloge poetica. Nel mese di marzo di quest’anno è uscito il suo primo saggio filosofico. Altri ne ha in preparazione. Giovane prolifico, operoso. Se penso che alla sua età avevo scritto poche decine di pagine, non posso non ammirarlo. «Bravo!…», mi dico, «Farà sicuramente strada…»

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Le forme del tempo nella poesia

KAIROS 2

di Rita Simonitto

Sono stata molto sollecitata dal post di Mannacio “L’innocenza del tempo” (qui) – e ci ho riflettuto a lungo anche perché di stimoli ne dava parecchi – ma anche dalla osservazione di Mayoor (nello stesso post): *Il tempo non sarebbe dato da quanto impiego per muovermi da A a B ma da quel che accade durante il tragitto. Ne consegue che Cronos è l’azione umana e concreta dell’esperire*.
Il che farebbe pensare che accanto all’esistenza di un tempo ‘quantitativo’ – basato sulle infinite segmentazioni per cui Achille non può mai raggiungere la tartaruga – ci sia ad un tempo ‘qualitativo’, quello delle relazioni, a fronte del quale viene invece perseguito l’incontro, il momento opportuno nel quale si incrociano gli eventi. Continua la lettura di Le forme del tempo nella poesia