di Donato Salzarulo
«Ogni notte incontriamo la madre»
Christopher Bollas Continua la lettura di Verso il tempo della resistenza al tempo
di Donato Salzarulo
«Ogni notte incontriamo la madre»
Christopher Bollas Continua la lettura di Verso il tempo della resistenza al tempo
Lenore Kandel nella biografia di Dianella Bardelli Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore – Compagnia editoriale Alberti, 2022
di Emma Pretti
Parlare e ancor più scrivere d’amore mi crea sempre tutta una serie di idiosincrasie che mi portano a rifiutare l’argomento senza riserve. Per questo motivo mai avrei pensato di affrontare una recensione prprio intorno a un tema così inflazionato, ma la personalità della poetessa Lenore Kandel, presentata da Dianella Bardelli nel suo ultimo libro “ Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore”, mi ha offerto diversi spunti che non ho potuto ignorare. Continua la lettura di L’amore arcobaleno
Clicca qui per leggere l’appunto n. 8 sui moltinpoesia
di Cristiana Fischer
1 IL POSSIBILE La coda riafferrare del pensiero che sfugge tra il cibo da approntare per altre soddisfazioni: così troppo poche parole in ritmo e in rima che mi sorgono spontanee non le fermo tra le pulizie e i fornelli e soprattutto i pensieri chiari della situazione mi spiegano il perché di poche voci femminili e che l'intrico di vita e di sapere spesso manca di parole. Qualcosa significa sulla poesia proiettata all'esterno come se - sempre il "come se" fosse reale e non possibile ideale - fosse quindi l'unico mondo reale tra i possibili incarnati, tra i vivi compatibili e mai arresi agli invisibili. 2. Non ce la faccio l'emozione non si incontra con il sentimento contrario: allontanare il coinvolgimento sentimentale con il possibile umano come me riconoscibile eppure nemico. Per attingere l'umana sopravvivenza fuori da una unica certezza misurabile così pensiamo noi occidentali: una sola Terra appena ricca per vecchi padroni. L'orizzonte è questo, che non ci mantiene, noi proiettati a un infinito cieco senza morte un vero problema: dove va l'umano che della morte ha fatto la nostra infinità? Prendere la morte in terra in realtà eppure proiettarla nei nostri paradisi richiede creazione divina in campi elisi come se morire fosse solo un passaggio.
di Donato Salzarulo
di Donato Salzarulo
Amo le letture casuali, selvatiche. Amo i libri che mi ammiccano su una bancarella o addirittura per terra, su un tappeto. Impensati e imprevisti. Come questo Geno Pampaloni, apparso sotto i miei occhi sul lungomare di Pietra Ligure, mentre vado a comprare i giornali in quest’ultimo sabato di febbraio. Sta lì per terra, in compagnia di Luciana Littizzetto. Ma cosa ci fa uno dei più autorevoli critici letterari del Novecento con la simpaticissima Lucianina? Cosa ci fa un morto con una viva?
Due passi avanti, cammina una signora col marito. Vede il libro della Littizzetto e per un euro lo tira su e lo porta via. A mia volta estraggo dalla tasca il borsellino, cerco un euro e porto con me «I giorni in fuga», un Coriandolo Garzanti del 1994, quando c’erano ancora le lire.
Acquisto solo libri che mi risuonano dentro per una qualche ragione. Questo ha un’eco nella mia mente perché so chi è Geno Pampaloni, poi perché i nostri sono tempi in cui la critica letteraria se la passa malissimo e, infine, perché non ho letto il libro.
Ora che ce l’ho tra le mani, comincio subito a sfogliarlo. Continua la lettura di Geno Pampaloni: «I giorni in fuga»
Preparando una replica a “Il poeta Bovary” di Matteo Marchesini (4)
di Ennio Abate
Sempre a supporto della riflessione sulla poesia contemporanea messa in moto dalla mia lettura del testo di Matteo Marchesini, ripubblico un mio intervento al Convegno della rivista di Massimo Parizzi, “Qui. Appunti dal presente” – Milano, maggio 2005. Continua la lettura di Poesia e presente
Preparando una replica a “Il poeta Bovary” di Matteo Marchesini (3)
di Ennio Abate
Questo lungo saggio era comparso sul n. 7 inverno 2003/ 2004 della rivista INOLTRE edita dalla Jaca Book. Pur silenziato da poeti e critici allora operanti – quasi tutti hanno preferito poi andare in direzioni opposte all’ipotesi di poesia moltitudinaria e esodante da me proposta alla discussione – lo ripubblico in questo cupo 2023. Come documento di riflessione. Esistono ancora minoranze o singoli che non si sono rassegnati alla cancellazione di ogni dialettica tra poesia e politica. Malgrado la crisi di entrambe. E prima o poi bisognerà pur venir fuori dai pantani dell’iperspecialismo pseudo-accademico o della spettacolarizzazione dell’io liricheggiante in cui in troppi si sono cacciati. Continua la lettura di Poesia Moltitudine Esodo
di Ennio Abate
Prima di rispondere in modo meditato a quest’articolo comparso sulla pagina FB di Matteo Marchesini (qui e in Appendice) pubblico questa mia poeteria sul tema del luglio 2015.
Continua la lettura di Preparando una replica a “Il poeta Bovary” di Matteo Marchesini (1)di Ennio Abate
poesia del mattinoContinua la lettura di Riordinadiario 1997 (1)
vi affollate subito pensieri
addosso al misero
mio ricordo nipotino -
e gridolini vezzeggiamenti malignità