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Misantropia

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di Franco Nova

Che fastidio tutte quelle luci, pazienza per il consumo di energia, ma la visita dall’oculista avrebbe voluto risparmiarsela. E che rumore, il tutto per sparare scemenze fatte passare per battute di spirito. Sorrideva comunque, anzi abbandonava la bocca al riso, dondolandosi sulle gambe, quando avvertiva che qualcuno aveva detto qualcosa di particolarmente umoristico; dubitava fortemente che lo fosse, ma tutti intorno venivano colti da convulsioni epilettiche, e la buona educazione esige di essere sempre d’accordo con i più. Si accorse subito di una donnina, piccola e forse bruttina, che sembrava nella sua stessa finzione di intenso divertimento per compiacere quegli ottusi. Il viso era particolarmente sveglio, doveva essere intelligente; bruttina e intelligente, genere troppo pericoloso, meglio evitarla. Continua la lettura di Misantropia

Da “Le anime di Marco Polo”

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di Giancarlo Baroni

L’anima di Marco

Quante bugie
hai raccontato? L’anima
stava al di qua della soglia
dove il corpo si trasforma in luce
e libera un’energia che ci proietta

in nuove dimensioni. Se
– dice lasciando
un’ennesima traccia – se il viaggio
in mezzo alle parole non ti basta
perché non vai? prova. Continua la lettura di Da “Le anime di Marco Polo”

L’altra coccinella

coccinella 2

di Arnaldo Éderle

 

 

Angela mia, mia piccola coccinella
tu che sei sempre lontana e vicina,
che mi pensi, così mi dici
sempre, che mi ami, che sei costante
mente vicina al mio debole
tormento, molto lieve e consolante
con la tua sola presenza
mia piccola coccinella dai puntini
neri su quel tuo manto rosso.bacio Continua la lettura di L’altra coccinella

IL PINO E LA BETULLA (due meschini rappresentanti del mondo vivente)

pino e betulla

di Franco Nova

[Un’ironica allegoria filosofico-politica ricca di possibili riferimenti ai dilemmi della storia e dell’esistenza. Mi pare s’inserisca bene persino  in
quelli elettorali della discussione in corso su “”2034???” (qui). Largo alle interpretazioni più audaci o sottili. (E.A.)]

Il pino e la betulla si presero d’amore; non proprio fulmineo, ma a furia di vedersi non troppo lontani l’uno dall’altra. Il pino era abbastanza rigido e compassato; la betulla tenera e flessibile, buona e premurosa, ma un po’ frivola, leggera quanto basta per interessare un pino così serioso. Erano relativamente vicini; essendo però alberi solidamente fissi al suolo, i loro rami non riuscivano a toccarsi. Le loro radici sì, per cui le moine e carezze da “amorosi” si svolgevano sotterraneamente. Simili tenerezze rattenute, senza sfogo, durarono parecchi mesi; la loro unione sembrò rinsaldarsi comunque, malgrado le limitazioni del caso. Continua la lettura di IL PINO E LA BETULLA (due meschini rappresentanti del mondo vivente)