di Ennio Abate
1. Che fatica dopo cinquant’anni! Cancellato un futuro possibile, appena intravisto, è – ahimé – ancora: Continua la lettura di Da Renzo Tramaglino (meridionale) a Samizdat. Scavando nel mio ’68
di Ennio Abate
1. Che fatica dopo cinquant’anni! Cancellato un futuro possibile, appena intravisto, è – ahimé – ancora: Continua la lettura di Da Renzo Tramaglino (meridionale) a Samizdat. Scavando nel mio ’68
Narratorio. Capitolo I
di Ennio Abate
Penso alla mia vocazzione di ragazzo. Volevo farmi prete. Mi dico: è rimasta là, nel tanfo di un cesso di parrocchia che frequentai per una decina d’anni. Ah, quel cesso! Contiguo alla saletta delle adunanze. Stentatamente illuminato da una vecchia lampadina. Un globo vetroso ingiallito e punteggiato di macchioline scure. Vado a raccoglierla. Perché dovrei lasciarla là? È stata mia. Ci torno. Non chiedetemi come. Continua la lettura di Da “A vocazzione”
di Ennio Abate
Sezione VIII di «RELIQUARIO DI GIOVENTÙ. Poeterie (1958 – 1963)» con una nota dell’autore da vecchio.
SOGNO E CALMA
Bambine in fila
seminano noccioline.
Altri più indietro
le ammaccano.
Qualcuno le raccoglierà
domani.
di Lucio Mayoor Tosi
L’arte è punto d’arrivo e partenze. Dove sono arrivati artisti come Moore, come Brancusi e Melotti, scultori che mi sembra abbiano insegnato qualcosa a Teresa Citro, dallo stesso luogo lei, come tanti altri, riparte: destinazione se stessa. Viaggio lungo e difficile, impossibile sapere quando si arriverà. Continua la lettura di Una nota sulle sculture di Teresa Citro