Archivi tag: Samizdat Colognom

Dieci anni di IPSILON


Peripezie  di un’associazione culturale a Cologno Monzese

di Ennio Abate


Lavorando al mio Riordinadiario,  ritorno sulle «peripezie di Ipsilon». Ne avevo scritto a caldo già nel 1999 in Samizdat Colognom n. 2 (“foglio semiclandestino per l’esodo”) e poi nel 2009 (qui ). Ad ogni rilettura mi rifaccio le stesse domande: perché  ci dividemmo? era inevitabile? cosa non capii io o non capirono gli altri le altre (qui sopra nella foto)?
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Marx “ecologista”

Riordinadiario 1985/ “Samizdat Colognom” a cura di E. A. – aprile-maggio 1985

La lettura dell’articolo di Luca Chiarei (qui) e l’approfondito saggio di Alain Bihr (qui) mi hanno fatto ricordare di un “foglio volante” che avevo scritto e pubblicato nel 1985  in appoggio  speranzoso alla presentazione  a Cologno Monzese della prima Lista verde alle elezioni comunali.  Lasciando perdere i riferimenti locali e dichiarando  delusione e disprezzo per la corruzione tutta italiana del cosiddetto partito verde, stralcio questo brano dell'”intervista esclusiva a Karletto Marx”. Mi pare in sintonia (elementare)  con l’analisi di Bihr.   [E. A.] Continua la lettura di Marx “ecologista”

Riordinadiario sul finire del 2020. Michele Ranchetti

Nel novembre 1995 all’università di Siena  per la commemorazione di Franco Fortini, morto l’anno prima (28 novembre 1994) seguii gli interventi tenuti da suoi amici e discepoli sulla sua figura e la sua opera.  Tra tutti fui  colpito da quello di Michele Ranchetti, tanto che scrissi una poesia (Abbiamo amato un poeta “fragile”). Nel 1996, dopo averlo incontrato in alcune riunioni del Centro Franco Fortini, gli scrissi una lettera, che andò dispersa. Gliela rimandai nell’aprile del 1997, dopo una sua  amichevole telefonata e da allora iniziò tra noi un saldo legame. Leggendo i suoi “Scritti diversi”, che mi donò, e gli articoli che andava pubblicando  su “il manifesto”, mi accorsi  di quanto fosse forte la sua personalità, ben distinta e per certi versi in contrasto con quella di Fortini, che io seguivo da tempo e sentivo più vicino a me per la sua scelta marxista. E capii pure che la sua riflessione così radicale e critica sulla storia della Chiesa Cattolica e sulla psicanalisi mi aiutava a ridiscutere nodi irrisolti della mia esperienza sentimentale ed  intellettuale stretta tra due crisi: quella della formazione giovanile cattolica meridionale   e quella della militanza marxista degli anni ’70 al Nord. Il materiale che pubblico (appunti  di diario, sunti di letture + alcune lettere) è abbondante e  per alcuni sarà  di gravosa lettura.  Ciascuno scelga liberamente  se e cosa leggere.  Pubblicarlo per me è un atto di gratitudine alla sua figura non più prorogabile; e ho voluto – non so bene perché – renderlo noto entro la fine di questo terribile 2020.  Se  stimolerà  altri a Rileggere Ranchetti, come non ho smesso di fare io anche dopo la sua morte, tanto meglio. [E. A.]   Continua la lettura di Riordinadiario sul finire del 2020. Michele Ranchetti

Lettera aperta ai cittadini di Cologno Monzese

di Samizdat Colognom



“PROBABILMENTE NON HO DETTO TUTTO”. EH, SI’!
Angelo Rocchi ha presentato il programma elettorale – #avantiinsieme.

Cari cittadini di Cologno, ma ascoltatelo questo sindaco uscente di Cologno, di nome Angelo Rocchi! Visitate la sua pagina Facebook. Non vi lasciate impressionare dai 70 commenti di tifosi/e e dalla oltre tremila visualizzazioni. Andate al sodo, misurate le parole, i gesti di questa sua PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA ELETTORALE – #AVANTIINSIEME. Ragionate! Quanti punti ha elencato e trattato – ahi noi – troppo velocemente! Come un ladro furtivo, che non ha tempo, non dimostra, non porta dati. Pare un piazzista! Voilà, signore e signori di Cologno Monzese! Noi faremo una nuova piazza. Noi faremo la digitalizzazione. Noi riqualificheremo Villa Citterio. Noi riutilizzeremo la struttura ASL destinata finora ai malati di Aids.Beh, anche a non voler fare i pignoli, sono progetti, sono buone intenzioni. E solo il futuro ci dirà se tali opere – ammesso che siano tutte utili e necessarie – verranno realizzate. Ed eccolo che beve un bicchier d’acqua e riattacca con l’elenco delle “politiche” verso le famiglie, i giovani, gli anziani, le scuole; e delle iniziative lavorative, culturali, sportive; e ancora verso le associazioni, il commercio locale, l’ambiente, la viabilità.

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Riordinadiario 1998

Tabea Nineo, Nel bosco di Vicosoprano, 1992

di Ennio Abate

5 gennaio

Leggendo/rileggendo Fortini (Disobbedienze)

Pur leggendo i suoi articoli su il manifesto e Quaderni piacentini per tutti gli anni ’70, ero distante dal suo modo di pensare e problematizzare, condizionato parecchio dall’essere studente lavoratore e militante di Avanguardia Operaia. Non è stato un caso che cominciai a intendere meglio le sue critiche dal 1977. La mia lettura di Questioni di frontiera avvenne quando già ero uscito nel 1976 da Avanguardia Operaia che confluiva in Democrazia Proletaria.

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Oggi parliamo di Cultura

di Samizdat Colognom

 Con la modernità, in cui non smettiamo di accumulare, di aggiungere, di rilanciare, abbiamo disimparato che è la sottrazione a dare la forza, che dall’assenza nasce la potenza. E per il fatto di non essere più capaci di affrontare la padronanza simbolica dell’assenza, oggi siamo immersi nell’illusione inversa, quella, disincantata, della proliferazione degli schermi e delle immagini.

Jean Baudrillard, "Il Patto di lucidità o l'intelligenza del Male" (Raffaello Cortina)

Lettera aperta ad Alessandra Roman e alla sua coalizione

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Nuovi immigrati: Daniel Contreras e Daud Malak

Da SAMIZDAT COLOGNOM n. 1 PROVA DIC. 1999

[Cliccando sul link qui sopra si accede al PDF che contiene tutti gli articoli del n. 1]

di Ennio Abate

Dal 1999 al 2005 ho pubblicato  otto numeri di una fanzine,  redatta solo da me, fotocopiata  e circolata in poche copie.  Ne ripubblico alcuni testi che a distanza di tempo  conservano una loro vivacità e assumono anche nuovi significati. [E. A.]  

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