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La realtà nasce dalla mente

di Paolo Di Marco

Viene citata anche da Rovelli in Helgoland, e sta prendendo sempre più piede la convinzione fra gli scienziati che la percezione del mondo non segua un percorso esterno ->interno ma viceversa: dal nostro cervello estraiamo un’idea del mondo circostante e mediante la percezione la rinforziamo o correggiamo.

1-Krugman su percezione del crimine e percezione dell’economia (NYT, 24/10)

Utilizzando una serie di statistiche storiche, l’economista (Nobel) Paul Krugman ci fa vedere come negli Stati Uniti la percezione della criminalità sia indipendente dall’andamento reale del fenomeno

Ci sono diversi elementi che concorrono: percezione selettiva, memoria selettiva, notizie distorte su televisioni e giornali; ma l’elemento determinante appare essere la convinzione a priori: i repubblicani vedono il crimine aumentare coi presidenti democratici, i democratici all’opposto.

Un identico fenomeno avviene con l’economia. (v lo stesso Krugman sul NYT)

2- il mondo che vediamo
a) L’ipotesi Bayesiana della Mente (Manuel Brenner, ‘Towards Data Science, 15/8/2019)
Come diceva Blaise Pascal “navighiamo in una vasta sfera, sempre alla deriva nell’incertezza” tuttavia, dice Brenner, ce la caviamo ammirabilmente in questo oceano d’incertezza. Ma come abbiamo fatto a ricavare un senso di certezza da un futuro definito dall’incertezza?
La ‘Ipotesi Bayesiana della Mente’ sostiene che c’è una struttura nascosta in profondità dietro il nostro comportamento, le cui radici risalgono lontano nella natura profonda della vita stessa. Afferma che, in un certo senso, i cervelli fanno poco altro che predirre un futuro e realizzare questo futuro desiderato; che le menti, all’unisono con le leggi dei sistemi viventi, combattono sempre in salita contro le sorprese che la natura ha in serbo per loro.
Questo è in accordo quello che ci dice la neurofisiologia degli ultimi anni: che il nostro cervello passa tutto il tempo (al disotto del livello della percezione cosciente) a fare previsioni, a creare scenari possibili così da avere sempre a disposizione una rotta a prova di imprevisti e fortunali.
L’ipotesi Bayesiana è fatta propria anche da Carlo Rovelli in Helgoland.
Come dice Elke Spaak (Elke Spaak, 27/9/23 Arxiv), ‘l’idea che il cervello sia una macchina inferenziale bayesiana (probabilistica), che cerca continuamente di immaginare le cause dei suoi stimoli, sta avendo molta influenza sulle (neuro)scienze cognitive nelle ultime decadi. È stata propagandata come la promessa di realizzare una ‘scienza unificata della mente e dell’azione.’
Centrale a questa ipotesi è proprio il fatto che la costruzione del mondo non avviene a partire dell’esperienza (almeno da un certo punto in poi) ma l’esperienza è solo strumento di conferma di una immagine preesistente.
Se qualcuno pensa che questo lasci aperta la possibilità di ripensamenti, cambi di idee ed immagini del mondo, non fa i conti con l’inerzia -che è anche una forma di economia energetica, una necessaria esigenza di stabilità- che è propria della grande maggioranza delle persone.

3- tre piccole conseguenze

a-Ne consegue che se vogliamo fare una propaganda efficace, per esempio una campagna elettorale, poco serve mostrare cose belle o cose brutte, per quanto condite di abbondanti dati; tutti sanno che il Corriere della Serva dice balle, che i telegiornali sono bugiardi matricolati, ma non interessa a nessuno; finchè non si interagisce direttamente con l’immagine del mondo che la gente già possiede. Ma nel frattempo Netflix & co (e i videogiochi) ci bombardano con filmacci e seriacce talmente ossessivi che è difficile non uscire di casa preparati a veder mostri da combattere in tutti i passanti che ci tagliano la strada (data la capacità residua delle immagini di passare la barriera encefalico/percettiva).
La differenza tra i voti 5stelle di quando era un’idea nella testa dei delusi e oggi (pur con un dirigente decente come Conte) dice che idea batte realtà 3 a 1.
b-Sulla caduta a terra quasi perpendicolare della sinistra storica socialcomunista ha certamente pesato la dirigenza che si è ritrovata, ma quello che ha giocato un ruolo determinante è stata la caduta degli ideali, dei sogni e delle prospettive; compresi quegli elementi simbolici che pur negativi com’erano sostenevano la possibilità di esistere di un’idea di diversità, come l’immagine di Stalin.
Se a qualcuno interessasse risollevarne le sorti sarebbe da quel livello che deve partire.
c– questa rigidità della visione del mondo che man mano si è creata produce una suddivisione in tribù ognuna colle sue Verità, i suoi riti e i suoi totem.
Ricorda la situazione che si è creata 30000 anni fa a cavallo del neolitico, quando, in seguito alla formazione di gruppi/clan/tribù patrilineari, si generò una lotta feroce tra lignaggi che portò ad una riduzione di 17 volte dei geni maschili (e non si sa di quanto della popolazione). Come dimostrano i comportamenti fascisti nei confronti delle opinioni dissenzienti su Ucraina ed Israele ci stiamo avvicinando ad una situazione analoga.

4- creatori di mondi

Un fortunato romanzo di fantascienza si chiamava ‘Il fabbricante di universi’, e immaginava qualche decina di mondi paralleli- fra cui la Terra- creati da superumani molto simili a noi.
Ma già fra noi, nel nostro piccolo, possiamo immaginare personaggi che cercano di creare prima e forgiare poi tribù adatte ai loro scopi. In fondo in un mondo che ha tollerato imperi, regni, ducati, baronie..non sarebbe cosa inusitata. Bastano in fondo pochi parametri di controllo.
Prendiamo un esempio a caso, Steve Bannon: cosa conosciamo della sua storia?
la prima notizia che noi italiani comuni abbiamo di lui è ai tempi del sequestro Moro, quando nell’inusitato e ad attenta riflessione incredibile ruolo di consigliere del Governo italiano (Cossiga nella fattispecie) per conto del Governo Americano, si prodiga per garantire che Moro non ne esca vivo
lo ritroviamo assai più tardi negli USA come fervente ammiratore e sostenitore di Qanon, una creatura relativamente effimera ma già dotata dei parametri fondamentali: un’immagine del mondo aliena e impermeabile alle critiche, un insieme di elementi unificanti semplici, ben riconoscibili e radicati in alcuni valori fondanti americani
nel frattempo però aveva frequentato Hollywood e il mondo della sceneggiatura e della direzione dei film (ne produce 18), acquistando la capacità di discriminare tra le sceneggiature funzionanti e quelle no
ed era anche stato nel consiglio di amministrazione di Cambridge Analytics, famosa per la raccolta segreta di dati personali dalle piattaforme social per poi usarli a scopi elettorali.
nel 2016 lo ritroviamo stratega della campagna elettorale di Trump, di cui dopo le elezioni per 7 mesi fa da consigliere anziano;
Si pone come riferimento e guida della ‘destra alternativa’ (alt-right) prima col giornale BreitBart poi fondando in Europa Il Movimento con stretti rapporti con Lega e FdI.
È interessante del personaggio il suo rapporto con la realtà: la sua destra è alternativa non perchè con obiettivi diversi dalla destra tradizionale (sia negli USA che in Europa) ma perchè propone una visione del mondo alternativa, dove i fatti e le relazioni sono diversi da quelli ufficiali, cosicchè quelli che tradizionalmente sono cattivi diventano i buoni, poteri occulti complottano per opprimeri o spodestare i buoni, mescolando accuratamente elementi controllabili con elementi fantastici in modo da perdere la distinzione: esemplare l’intervista in Europa in cui dice: ‘Non prendeteci per stupidi, non crediamo alle Torri gemelle, non crediamo a Sandy Hooks (l’eccidio di bambini in una scuola)…’.
Non sappiamo quanto successo abbia ancora nel creare il suo mondo, ma la sua capacità narrativa è indubbia. Una sola cosa nelle sue sceneggiature non funziona bene: nascono (necessariamente) tarate su un insieme di richiami emotivi e valori tipicamente americani, quindi a volte stonate in altri contesti culturali. Pensiamo ai tipici film americani, dove l’eroe che deve salvare il mondo dice: ’non posso, prima devo salvare la mia famiglia’; questa battuta, che nelle sale europee sarebbe accolta da salve di fischi e booh! negli USA è non solo accettabile ma dovuta. Strano che stonature del genere l’abbiamo trovate in Italia al tempo del Covid, dove la rivolta contro il complotto di X e Y e Z era fatta in nome della libertà assoluta compressa: valore ereditato dai cowboys e quindi classico negli USA ma qui poco credibile. E dove l’opposizione ai vaccini, tipica degli evangelici primitivisti americani, era qui bandiera dei seguaci dell’omeopatia, cioè dalla più primitiva delle forme di vaccinazione….Misteri delle fiabe.

 

 

Sul libro di Andrea Graziosi

L’Ucraina e Putin tra storia e ideologia

di Ennio Abate

So che la guerra in Ucraina a quasi  dieci mesi dal suo inizio (24 febbraio 2022) è allo stallo ma continua  a produrre morti e distruzione –  un temporale sul quale incombe il fantasma di un nube apocalittica. So pure che gli schieramenti contrapposti nel dibattito dei primi giorni di guerra si sono stancamente cristallizzati e vengono ripetute  le stesse accuse o gli stessi argomenti. Per lo più propagandismo piatto.  Mi sono, perciò, imposto di seguire da lontano e in silenzio i commenti o gli articoli che sull’argomento riesco a captare. Ma il libro dello storico Andrea Graziosi, segnalatomi da un amico, per scrupolo ho voluto leggerlo e commentarlo. Malgrado avessi letto con sospetto l’elogio che ne ha fatto l’”interventista” Adriano Sofri sulla sua pagina FB. Forse – mi sono detto – offre dati o argomenti che ignoro. O che potrebbero farmi rivedere o correggere la posizione che ho preso  allo scoppio della guerra e nelle riflessioni immediatamente successive (ad. es. qui e qui). Continua la lettura di Sul libro di Andrea Graziosi

Il Poeta e il Potere

Petr Ivanovich Lvov (1882-1944), «Mandel’štam dormiente» (anni Dieci, disegno)

 

di Antonio Sagredo

Col mondo dei potenti io fui solo infantilmente legato,
avevo paura delle ostriche e guardavo in cagnesco i soldati della guardia
e nemmeno con un briciolo dell’anima io gli sono attaccato,
per quanto io non mi sia tormentato dietro ad estranee parvenze. Continua la lettura di Il Poeta e il Potere

Percorsi comunisti. Amedeo Bordiga

a cura di Ennio Abate

Ricopio questa interessantissima intervista a Pietro Basso su Amedeo Bordiga da Jacobin Italia (qui). Uno che “arriva alla definizione del comunismo come piano di vita per la specie umana” va letto e studiato. [E. A.]
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Riordinadiario 1999

di Ennio Abate

14 gennaio

Sogno

A un convegno che dovrebbe essere terapeutico e religioso. Assisto spaesato, tollerante ma non coinvolto emotivamente. Mi ritrovo vicino ad alcuni malati impegnati in un rito che dovrebbe guarirli. Poi vedo alcune persone che, ispirate, cominciano a danzare in fila indiana tremolando col corpo. Ora sono seduto in una poltrona. Degli adolescenti, handicappati e bavosi, cominciano a sputacchiarsi l’un l’altro. Uno di loro  mi viene addosso. Sento uno sgradevole umido di piscio sul mio braccio. Poi mi aggiro su un prato. Qui un’orchestra si prepara a suonare e io mi metto in un angolo per ascoltare. Accanto a me c’è uno di spalle con due cani lupo. Il tizio vuole fotografare uno dei due cani. D’un tratto, però, l’altro cane  si avventa contro di me. Riesco a respingerlo. Ora  ho il compito di dipingere di blu i muri di una cappella. Esaminandoli attentamente mi accorgo però che lì c’è già un affresco. Rappresenta una successione di semicerchi. Sono di colore giallo,  sbiadito però dal tempo. Allora prendo una decisione: dipingerò di blu solo lo zoccolo basso dei muri e rafforzerò il giallo dei semicerchi.

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Pasolini, l’antifascismo, Casal Bruciato, tirapiedi al 100% o all’80%

a cura di Ennio Abate

Pubblico questo scambio su Facebook tra me e Gianfranco La Grassa perché mi pare un buon esempio di come una tradizione di sinistra anche critica, come quella di Pasolini, possa essere usata – per delusione, per disperazione, per volontà di oltranza astratta, per eccesso di realismo politico – non tanto contro la sinistra e a favore della destra ma contro ogni ipotesi (oggi purtroppo cancellata dal dibattito intellettuale e resa quasi impensabile) di spezzare il gioco tra dominatori comunque simili (“tirapiedi” di tipo A o di tipo B). Questa ovviamente è la mia opinione che sottopongo alla discussione. [E. A.]

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In morte di un reazionario

di Ennio Abate

PUNCTUS CONTRA PUNCTUM: CERONETTI/SAMIZDAT

La morte di Guido Ceronetti ha dato la stura ai panegirici sulla stampa: “grande scrittore”, “grande traduttore” di testi biblici, ecc. Mi ha stupito (solo perché sono vecchio) che su Facebook molti “amici” si accodassero agli osanna e condividessero la sua ultima intervista al “Fatto quotidiano” (qui) di Silvia Truzzi, sovranisticamente intitolata “Sono un patriota orfano di patria. Italia, regno della menzogna”, un vero “grido di dolore” reazionario. E allora ho ripescato nel mio salvadanaio culturale alcuni spiccioli di cultura critica del solito Fortini, che Ceronetti l’aveva conosciuto da vicino (qui). I commenti seguiti mi hanno indotto a  contestare punto per punto  le “sparate” di Ceronetti in quella intervista. [E. A.]

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Trockij, Kronštadt e la violenza politica

Riprendo da un post di POLISCRITTURE SU FB (qui) uno scambio di opinioni, in particolare tra me e Luca Ferrieri, sulla violenza nella lotta politica. L’occasione è venuta dalla segnalazione di un ricordo di Trockij da parte dello storico David Bidussa sulla rivista on line STATI GENERALI nell’anniversario della sua uccisione. I brani tratti dal capitolo “Kronštadt, il “punto 7″ e la Nep. Democrazia e rivoluzione” della “Storia del comunismo” di Luigi Cortesi (2010), a cui sono risalito, dovrebbero aiutare ad approfondire la questione. [E. A.]  

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Per ricordare Angelo Maria Ripellino

 

Raccolgo l’invito di Antonio Sagredo a ricordare  A. M. Ripellino (1923-1978), del quale il 21 aprile ricorre il 40° anniversario della morte. E propongo alcune sue poesie che ho tratto dai blog Poetarum silva e Carteggi letterari , Camera, una poesia dello stesso Sagredo che rammemora la Praga del Seicento e, infine, un magistrale saggio del 1974 scritto dal troppo dimenticato Cesare Cases, che rifletteva in modi critici proprio  sul fondamentale e famoso  Praga magica di  Ripellino uscito nel 1973. [E. A.] Continua la lettura di Per ricordare Angelo Maria Ripellino

Da Renzo Tramaglino (meridionale) a Samizdat. Scavando nel mio ’68

di Ennio Abate

1. Che fatica dopo cinquant’anni! Cancellato un futuro possibile, appena intravisto, è – ahimé – ancora: Continua la lettura di Da Renzo Tramaglino (meridionale) a Samizdat. Scavando nel mio ’68