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Altre cinque poesie inedite

di Valentina Casadei

Dopo quelle pubblicate qui altre poesie di Valentina Casadei, le cui attività si possono seguire al link del suo nome. [E. A.]

 Voglio andare ad Ovest e vedere le balene
 Nei rifugi delle trote  
 Poi ad Est, nella foresta
 Con il gelo dei baccelli  
 Nell’antico silenzio dei boschetti rigogliosi
 Le stagioni si susseguono
 Sfioriscono i miei guai
 E la primavera infinita del mio seme  
 Diventa parola di figlio
 Pensiero di madre sconfitta
 Nella terra battuta dalla mano
 Nel caldo di quell’aridità gialla 
 Che macchia la terra di seti pluviali
 Nell’ancestrale bisogno di ventre e carezza
 
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Apulia

di  Arnaldo Éderle

 

(Raccontino suggerito)

A Nella-Tommasina

(La mia terra perduta: Apulia, la casa:
un lungo viale, svolta a destra dopo
le carceri, la strada a metà delle palazzine
gemelle a due piani, numeri 48 e 50
un grande atrio: mio nonno Felice usciva
col tabarro sulla strada non asfaltata.
Mia madre andava in città a trovare la sorella,
noi le correvamo dietro disperati) Continua la lettura di Apulia

Da “Superfici di passaggio”

di Giovanni Fantasia

 

1.

sistematico, il mattino mi riveste
d’insistenze elettrostatiche, pensieri
monoblocco, ossidazioni e non ho voglia
di ripetere la vita. in cucina
mangio telecereali
soppesando i movimenti
della lotta quotidiana
riavvolgendo le importanze
su rocchetti scivolosi
fino a farle scomparire.
al distributore automatico, dopo
ritrovo i miei occhi negli occhi di altri
e la vita mi scappa di mano
e rovescio il caffè

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Naissance

migranti deserto

di Alain Rivière

vous nous montrez sans doute un chemin
enfants femmes hommes partis du désert
pour traverser la mer violente et froide
et marcher en foule sur des champs inconnus Continua la lettura di Naissance

Cip, Ciap e la cosina

Manara_DonnadiCuori

di Franco Nova

Cip e Ciap appartenevano al genere dei cosini. Questi ultimi, tuttavia, sono in genere furbi e svelti, non si incantano mai davanti a nessun problema della vita. Cip e Ciap, al contrario, erano proprio due esserini sbiaditi in tutto; sia come fisico che come cervello. D’altra parte, erano rimasti orfani assai presto ed una vecchia nonna, discretamente rimbambita, li aveva allevati come meglio aveva potuto. Essi erano anche poveri, pur se dignitosi nella loro quasi miseria (perché si sa che i poveri sono in genere sempre dignitosi, così come i ricchi sono sempre infelici, in preda a continue crisi esistenziali). Possedevano un solo abito; a scanso di equivoci, va chiarito che ognuno dei due possedeva un abito. Erano però estremamente puliti; e, non a caso, il piccolo bagno della loro minuscola casa era un autentico specchio, brillava come una pietra preziosa. Continua la lettura di Cip, Ciap e la cosina

Rileggere “La metamorfosi” cambia qualcosa?

metamorfosi di Kafka

di Franco Nova

Aveva appena finito di leggere “La metamorfosi” e si accorse di essersi pure lui tramutato in insetto. Continua la lettura di Rileggere “La metamorfosi” cambia qualcosa?

Robert Frost (1874-1963) – La strada non presa

Nella traduzione di Paolo Statuti (da Un’anima e tre ali) con uno scambio di mail in Appendice

Due strade a un bivio in un bosco ingiallito,
Peccato non percorrerle entrambe,
Ma un solo viaggiatore non può farlo,
Guardai dunque una di esse indeciso,
Finché non si nascose al mio sguardo; Continua la lettura di Robert Frost (1874-1963) – La strada non presa