Archivi tag: utopia

Riflessioni rapsodiche su “Il giardino dell’Eden”

di Franco Romanò

È consueto per il pensiero rivoluzionario immaginare l’utopia rivolgendosi al passato, specialmente quando il presente appare talmente desertificato d’avere almeno apparentemente cancellato tutte le tracce di utopie precedenti possibili. È quello che Walter Benjamin, nelle sue Tesi sulla storia, proponeva di fare in uno dei momenti più tragici per l’Europa alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Il filosofo tedesco aggiungeva però che occorre andare molto indietro nel tempo per ricercare i semi di una nuova utopia: Spartaco, oppure – citando Flaubert – resuscitare Cartagine. Il motivo, che si intuisce fra le righe di quello scritto così estremo, è che se si rimane troppo prossimi al momento storico che ci tocca di vivere, si rischia di rimanere impigliati, a volte senza rendersene ben conto, nelle code di pratiche politiche ormai esauste.

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Montaldi riletto nel 2006

Elogio di un compagno periferico

di Ennio Abate

Io e Montaldi

Ho conosciuto di striscio Danilo Montaldi tra 1973 e 1975, quando ho scambiato con lui alcune lettere e l’ho in contrato in due o tre occasioni. In quegli anni ero un militante di Avanguardia Operaia  e a lui, non so come, era capitata tra le mani un ciclostilato, una “Lettera aperta ai compagni del Pci” di Cologno Monzese che avevamo distribuito  per strada. Continua la lettura di Montaldi riletto nel 2006

Negri su Balestrini

di Ennio Abate

Su “il manifesto” dell’8 giugno 2019 (qui) è comparso un ricordo di Nanni Balestrini scritto da Antonio Negri. L’ho letto, riletto, meditato e ho scritto questi appunti critici. [E.A.]

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Il Tonto in fuga

Le lettere del Tonto 1

 

di Giulio Toffoli 

Era da mesi che non vedevo il Tonto in giro per la città. Mi era giunto un breve scritto e poi più nulla. Avevo perfino ripreso a leggere con regolarità i necrologi sul giornale paventando qualche esito ferale ma senza avere risposte. Infine ho ricevuto una lettera che presentava già dall’esterno un qualche cosa di diverso, un sapore antico. L’indirizzo era scritto a mano, il tratto, largo e degno di una scuola di calligrafia, era chiaramente fatto con una penna stilografica di quelle d’antan. Continua la lettura di Il Tonto in fuga

I limiti del possibile

di Alessandro Scuro

Che meraviglia, per il viandante solitario che si addentra in una foresta intatta e rigogliosa, immergersi nella natura incorrotta, sollecitato dal terreno e dalla cadenza di pensieri cangianti, suggestionato dall’infinita varietà di dettagli e dall’armonia con la quale il paesaggio li combina. Curioso, scopre ad ogni passo uno scorcio ameno, una composizione inedita, vedute sconfinate e zone selvagge, fitte di vegetazione incorrotta. In quello spazio vergine ogni possibilità si estende al suo intorno. Dimentico della propria provenienza, senza meta, vive l’esperienza di una libertà inusitata; primi fra gli uomini contempla, scopre ed inventa il vagabondo perso in territori inesplorati, a contatto con ciò che non ha ancora forma definita né nome. Continua la lettura di I limiti del possibile

Oltre la civiltà. Fourier e il dubbio assoluto.

di Alessandro Scuro

Pecca forse di ingenuità l’interrogativo che risiede alla base del progetto utopico di Charles Fourier; ciò non toglie che essa tormenti, una volta posta, chiunque si disponga ad acco-glierla senza scetticismo, con la dovuta gravità. Se questa supposta e tanto decantata civiltà rappresenta davvero il frutto di un processo che, dallo stato selvaggio, attraverso la barbarie, ha condotto l’umanità allo stato attuale dell’evoluzione, come si può credere che ad essa non succederanno nuovi stadi, forme e modi di vita inusitati, al confronto dei quali l’odierna civiltà apparirà incredibile e spaventosa come incubo, lontana e indefinita come una catastrofe del passato? Insomma, davvero le conoscenze acquisite dall’uomo durante millenni di storia non gli permettono l’accesso a nuovi e sorprendenti gradi dell’evoluzione? È questo, sul serio, il migliore dei mondi possibili? Continua la lettura di Oltre la civiltà. Fourier e il dubbio assoluto.

Il conflitto con l’ISIS ovvero uno scacco alla razionalità (almeno alla mia)

di Giorgio Mannacio

Per l’affinità col tema del post di Ezio Partesana (qui)  e alcune incursioni anche sul tema delle migrazioni (qui) anticipo la pubblicazione dell’articolo di Giorgio Mannacio, segnalato in un commento da Annamaria Locatelli e che uscirà con molto ritardo – è bene precisare che la sua stesura risale al dicembre 2015 –  nel n. 12  cartaceo di Poliscritture ora in stampa. [E. A.]

1. Non ho alcuna difficoltà a confessare – e dunque lo confesso – di avere scritto almeno quattro versioni, del testo che qui propongo, dal giorno degli attentati terroristici a Parigi (13 novembre 2015) ad oggi. Nessuno mi ha soddisfatto e li ho via via abbandonati incompiuti. Probabilmente tale esito infelice si fonda sull’errato convincimento che la ragione possa spiegare tutto quanto sta succedendo e dare a tale tragica catena di eventi una sistemazione razionale che possa volgerla ad esiti desiderabili di pacificazione. Forse la linea diritta della razionalità non riesce a mettere insieme i pezzi – così disparati e in perenne contraddizione – che costituiscono la trame degli attuali eventi. Ma, abbandonata la razionalità, si apre una domanda drammatica: cosa resta ? Raccolgo i cocci del passato lavoro che ho cercato di svolgere documentandomi sul nuovo che avanza e utilizzando le vecchie convinzioni rimastemi come criterio di orientamento. Sono rimaste, alla fine, indicazioni specifiche, magari scollegate tra loro ed ecco, dunque, il mio percorso nei suoi frazionamenti. Continua la lettura di Il conflitto con l’ISIS ovvero uno scacco alla razionalità (almeno alla mia)

Appunti politici (3): “Comunismo” di F. Fortini


COMMENTO A “COMUNISMO” DI FRANCO FORTINI (1-5) 
articolo apparso su “Cuore”, supplemento de “L’Unità”, 16 gennaio 1989 )

di Ennio Abate

Uno scambio improvvisato tra me e Alberto Rizzi su “Poliscritture FB” mi ha indotto a tentare questo commento a un vecchio testo di F. Fortini. (Per intero in Appendice). Può sembrare uno scritto “vecchio” o “superato”. Non mi pare, anche se lo si confronta coi risultati (per me criticabili ma senza lo spocchioso dileggio usato da alcuni commentatori) della «CONFERENZA DI ROMA SUL COMUNISMO – 18/22 gennaio 2017». Ho diviso il testo fortiniano (qui in maiuscolo) in vari punti, aggiungendo per ciascuno mie veloci considerazioni. Qui pubblico i primi cinque punti. [E. A.] Continua la lettura di Appunti politici (3): “Comunismo” di F. Fortini

Due idee di spazio

accampamento-pigmei

di Giorgio Mannacio

I.
La vastità del mare aperto, che non pone neppure un ostacolo fisso allo sguardo, sembra attuare pienamente quella riflessione circa la successione degli spazi in una serie infinita che è il fuoco centrale di una delle meditazioni leopardiane. Di quest’ultima resta irrisolto però, in una pluralità di significati , il verso finale che suona così: e naufragar mi è dolce in questo mare.
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