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Prima ed ultima volta

di Valentina Casadei
Anna si era truccata per ore, rossetto rosso ferrari e shorts strappati inguinali. Elena le aveva scritto esci! ci sono, alle otto in punto. La sua amica era un orologio svizzero, proprio come Guglielmo, suo padre, che per ogni viaggio insieme le aveva portate all’aeroporto con un minimo di sei o sette ore di anticipo. Se l’aereo decollava alle quattro, Guglielmo le scaricava davanti all’aeroporto alle otto, per evitare problemi dell’ultimo minuto, come si giustificava sempre lui.
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di Valentina Casadei
Dopo quelle pubblicate qui altre poesie di Valentina Casadei, le cui attività si possono seguire al link del suo nome. [E. A.]
Voglio andare ad Ovest e vedere le balene Nei rifugi delle trote Poi ad Est, nella foresta Con il gelo dei baccelli Nell’antico silenzio dei boschetti rigogliosi Le stagioni si susseguono Sfioriscono i miei guai E la primavera infinita del mio seme Diventa parola di figlio Pensiero di madre sconfitta Nella terra battuta dalla mano Nel caldo di quell’aridità gialla Che macchia la terra di seti pluviali Nell’ancestrale bisogno di ventre e carezzaContinua la lettura di Altre cinque poesie inedite
L’Elvira

di Valentina Casadei
Arturo con lentezza lentezza, spinge, con una mano, un carrello ancora vuoto. Con l’altra mano impugna la lunga lista della spesa che l’Elvira gli ha preparato con minuzie. Arturo ha settantatré anni e l’Elvira sessantaquattro. Ma é Arturo quello che va ancora in bicicletta.
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di Valentina Casadei
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1.
Abbiamo visto arrivare la notte
con lo scoppio di tutti i tuoi ordigni
che frantumavano il rantolo dei ricordi
e seguivano le mappe dello splendore
Abbiamo visto arrivare la notte
nella disperazione dell’abbandono
in quell’eremo dove dimora
la mia pietà verso la tua dottrina
Abbiamo visto arrivare la notte
ad occhi aperti, nel buio
nella beatitudine dei tuoi respiri
pieni di senso e di colore chiaro