Grottesche (2)

di Annamaria Locatelli


Scena terza

Due puntini di flebile luce si fanno strada nella notte, incalzati dalla notte avvicinandosi a piccoli voli roteanti, a poca distanza dalla terra, dove a volte si eclissano tra i fili d’erba più alti Farfalle notturne? No, piccole lucciole e un minuscolo violino del sottobosco -un grillo insonne?- che le accompagna nei loro movimenti…

Ciao occhi, quasi ho sussultato nell’incontrarvi, smarriti in un sentiero notturno, ma voi sembrate più persi di me…tranquilli! non sono qui per riprendere il piglio con cui ho apostrofato i vostri amici di condominio…anzi se potessi, amici preziosi, vi stenderei il tappeto volante di Aladino per risparmiarvi la fatica del volo, e accenderei il faro d’oriente per illuminarvi il cammino! Se siete tanto stanchi avete tutta la mia cosiderazione e persino rincrescimento per quanto, troppo, ho preteso da voi! Allora? Baci di rappacificazione? Grazie ma preferiremmo, soli soletti, goderci un momento di tutto riposo nell’oasi verde che abbiamo spesso sognato: lasciaci un po’ tranquilli, se ti riesce!..Ma i baci, fanno novanta per rilassarsi!…Suvvia, non siamo così smorfiosetti! Insomma, ho capito, scherzare con voi è difficile, siete troppo provati e seri ora che avete perso le stelle che vi brillavano dentro, astri velati! Siete sempre stati, e ancora lo siete, I MIEI SENSI: vi sgranate di meraviglia davanti alle tante bellezze che la vita, nonostante tutto, offre alla vista e, tuttavia, non li avete mai chiusi davanti a quelle brutture ancor più abbondanti con cui, ciascuno che vive, è chiamato a scontrarsi…e ad occhi ben aperti! Bello, brutto, buono, cattivo, vero, falso! Spesso così così. Giochi di specchi che anche il nostro dentro riflette. Nell’essere fuori come nel dentro voi, occhi attenti, sempre in prima fila, in linea diretta con la mente, a osservare, a cercare prove e testimoni per una ricerca infinita di senso. Anche di notte, ad occhi chiusi, dimostrate di saper vedere, dispiegando sul lungo nastro dei sogni realtà parallele, ambigue figure mascherate, tutte da decifrare…E allora parecchio monelli lo siete anche voi, a ben vedere! Davvero birbanti nel mettermi alla prova con fate morgane, camuffamenti, rompicapi e labirinti in cui perdersi. A volte, con gli occhi della notte mi catturate in insolite visioni, come quando mi capita, in un sogno ricorrente, di vedere luminosissimi e coloratissimi paesaggi primordiali, con praterie verdi, vulcani in eruzione e dinosauri di ogni forma e dimensione… e, al risveglio – vostro regalino niente simpatico!- sono assalita da un tremendo febbrone: sempre così e non mi spiego la ragione. Siete forse nostalgici di una vita vissuta in tempi remoti con altre sembianze da quelle umane? Oppure quel sogno è la premonizione di un tempo al di là da venire, senza traccia di umanità sul nostro pianeta, in cicliche estinzioni?…E voilà, occhi a tre dimensioni! Vi accompagnate sempre ad una gamma infinita di emozioni! Insomma vi ho trascinato in molte avventure, anche pericolose, da cui sono scampata grazie a voi, occhi ben puntati sulla realtà, credo. Giorno e notte. notte e giorno amici fedeli, anche quando giocate di rebus! Di giorno…e qui ho un grande GRAZIE da rivolgervi, anzi se potessi vi inalzerei un monumento per le tante ore da voi a me concesse alla LETTURA: vi ho trovato rifugio, conforto, conoscenza e una così molteplice e valida compagnia di persone disposte a dialogare con me, aprendomi le porte ad esperienze reali o immaginarie, sempre vere! La lettura, voi permettendo, compensa di tante assenze e la vita si moltiplica in possibilità, in illuminazioni. Ma voi occhi, dono del cielo, leggete sempre, oltre che nei libri, in ogni piega del reale: amate leggere nei volti dei nostri simili, esseri umani e animali in genere, gli sguardi, le espressioni, i movimenti, della natura tutta che ora, tanto maltrattata, rischiamo di perdere…Amate rivedere, quasi come vivere e rivivere, la storia di chi ci ha preceduto e, del passato come del presente, i rapporti di forza tra i potenti e il nostro stare in basso, storia di ingiustizie, di genocidi e di guerre…E pure il tempo futuro vi riguarda e, come il primordiale, si manifesta in schegge fulminee! Avete ben ragione a cedere il passo: riposatevi, dai! Lasciamo ai giovani occhi di tracciare nuovi progetti, speranzosi oltre ogni ragionevole dubbio! Sono qui giunta alla conclusione che la vostra stella non si spegne mai, infatti non esistono i non vedenti, gli occhi sono, in molteplici dimensioni, i testimoni di una fiaccola eterna consegnata a chi c’è e a chi verrà…Mi sembra di aver parlato sempre io e di non aver lasciato spazio alla vostra voce, ma è questo per me il tesoro e il mistero che racchiudete: non sapete articolare suoni, eppure la vostra voce è immensa e si propaga nella luce e nelle tenebre. Voi siete la voce di chi non ha voce, l’urlo di Munch e il silenzio delle grotte…
D’accordo, amica, il tuo un vero panegirico! Ci hai lasciato senza fiato, ad occhi sgranati e in imbarazzo…Non riuscivamo a interromperti, pur capendo che il grande elogio non era rivolto in assoluto ai nostri due deboli cristalli, ma alla categoria universale degli astri! ‘…giorno a giorno essere aggiunto’, come nel paradiso dantesco. Ma ora, per carità, ritorniamo con i piedi per terra perchè si vive anche di pane: non dimenticare il nostro prossimo apputamento all’ospedale oftamico per l’iniezione che sai!!! La umile cura vale mille parole!

Scena quarta

Paso Doble su zampe sgraziate di papere traballanti, come veder danzare sulle uova…musica ritmata da un vecchio pianoforte…

Olà, voi del caval grigio! Un incontro ravvicinato del terzo tipo? Da quale pianeta venite? Ma non ci riconosci nemmeno? A furia di pesarci addosso ti sei oscurato il cervello? Ah, i miei piedi usurati assai! Mi apparite strani e diversi come se, per acciacchi, siate passati ad altra specie animale. Con ciò non mi spiacete affatto: secondo la mia visione interspecista è un onore avere i piedi-papera, tutto sommato. Consolatorio o vuoi prenderci in giro? No, il mio corpo, arrivato vecchio malato ma autosufficiente, è ben contento di stare ancora in piedi! Cosa ben più terrificante, là…incredibile, sul nostro stesso ‘civilizzato’ pianeta, protesi e stampelle sono presenti anche agli arti dei bambinelli, per mutilazioni ad opera di bombe e di guerre micidiali…non certo per diabete, post traumi, alluce valgo come capita a me…la solita lagna! Val sopportarli senza fiatare. Insomma, compari miei, facciamoci forza, se non compagnia, e poche storie, ci sarebbe di che vergonarsi…Davvero mortificati! Non siamo particolarmente dotati, ragioniamo con i piedi ma non invidiamo i cervelloni della guerra! Comunque il nostro modesto dovere, perchè non ne conosciamo altro, di trasferirti di qua e di là lo abbiamo sempre svolto, ora al rallentatore. Non siamo mai stati maratoneti, ma neanche marmotte, però a questo punto desidereremmo avere le ali per faticare meno…Su su, prendetevi il tempo che vi ci vuole, non siete le mie marionette, pronte a scattare al tiraggio di un filo: liberi tutti! distesi, a fare giri oziosi, a pedalere…Ma ci sentiremmo sbandati senza la tua guida! Va bene, ma almeno per una volta proviamoci! La vostra presenza dolorante risulta di peso a me quanto a voi! Io esco da quella porta e voi dall’altra, d’accordo?…Ops, che allocca! Senza di voi resto inerme proprio come una papera a riposo!..Lo sai solo adesso? Perchè ci facciamo sentire con le nostre lamentele e affanni? Mentre prima, quando ogni nostro movimento era automatico e in linea con il tuo pensiero, ovvero comando, ci davi per scontati e di poco valore…Però però…questa volta avremmo noi una proposta da farti, certo più sensata! Sarà la primavera appena iniziata e ancora acerba che ci solletica un formicolio di tutto rispetto alla pianta dei piedi, una frenesia sottile e senza senso, una voglia di trasgressione in barba a tutto: la vita, la vita che ci riprende… come in una canzone di Fiorella Mannoia! Danzare con te, certo, non ti lasceremmo mai sola, coraggio musona! Saranno le papere a risvegliarti una buona volta, a suggerirti un passo di liberazione, possibilmente senza inciampare…e vai! Giravolta e giravolta! Che capitombolo, ragazzi! Da morir dal ridere!..E ora?.. Sulla nuda terra, la nuda paura, il nudo monte là che mi aspetta…In un lago di lacrime, chi mi rialza piû?

4 pensieri su “Grottesche (2)

  1. Mi concentro e mi estendo
    col primo fascio di radici orizzontali
    in progressiva discesa alla cima
    del fittone profondo nella nostra Terra
    di cui incarniamo l’anima. Altro non so
    che l’invisibile, la materia nera
    e l’energia nera divina
    attrazione movimento e incontri
    tra polveri celesti come noi
    tra nuove relazioni intorbidate
    da purificare in infiniti modi:
    ci colleghiamo ci uniamo in
    umanamente riferiti
    alla resurrezione come spiritI

  2. grazie Cristiana per il tuo commento poesia, in cui nella prima parte descrivi noi esseri umani, estenderei a tutti i viventi e non, radicati nella Terra, universo casa, mentre nella seconda ci senti interconnessi per ‘materia nera’, ‘energia nera’ in ‘attrazione movimento e incontri/ tra polveri celesti…’ Come nei chiaroscuri di un fuoco guizzante, che distrugge, purifica, rinasce…Un commento che mi esprime simpatia, calore nel tutto misterioso che ci comprende

  3. grazie Angela, quanto scrivi mi confonde un po’…ma mi onora conoscendo il tuo grande sentimento musicale, così comprensivo, includente e armonioso…

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