Lo vedo arrivare verso di me, ha il volto coperto da una mascherina di quelle azzurre, ray-ban scuri e faccio fin fatica a riconoscerlo. Ci siamo dati appuntamento nella zona del castello, in un luogo abbastanza appartato e a un’ora che non vede grande presenza di gente, sono tutti a casa a mangiare.
Ci salutiamo e poi ci avviamo verso una
panchina di quelle di cemento tipo antico regime.
Paul
Wegener deve essere stato particolarmente colpito dalla pubblicazione
nel 1914 del romanzo di Gustav Meyring: Il
Golem. Infatti fra
il 1915 e il 1920 ha realizzato tre diverse opere che hanno come
soggetto il tema del Golem rivisto da diversi punti di vista.
Sicuramente
tutti voi avete in un momento della vostra esistenza amato il cinema.
Pur con tutte le sue ambiguità la settima arte ha rappresentato un
insostituibile strumento di espressione di passioni, di emozioni, di
sentimenti e se si vuole persino uno strumento di acquisizione di
coscienza di determinate realtà che tramite l’arte si possono
intuire anche se non si ha sempre la capacità di elaborarne una
interpretazione compiutamente razionale. Il primato del cinema è
stato in qualche modo intaccato nel secondo dopoguerra da quando
nelle nostre case si è introdotta, prima surrettiziamente poi in
modo sempre più ampio, la televisione.
E’ bene avvertire il lettore che questo “Dialogando con il Tonto” fa riferimento ad un articolo di Guido Mazzoni, “Le parole del Sessantotto: Rivoluzione” comparso su “Le parole e le cose” e consultabile qui . [E. A.]
Avevo ricevuto un invito in questi termini: “Domani è
l’Epifania, perché non incontrarci oggi pomeriggio davanti a Feltrinelli?”
Così sono arrivato, fedele alla linea, sotto i Portici e
sono stato accolto da un sorriso del Tonto:
“Ci contavo, memore di quando ci si vedeva in via Manzoni
nella sede storica della Feltrinelli a Milano mezzo secolo fa. Ricordi, si
entrava e sulla destra accanto alla cassa c’era la bacheca dove facevano bella
mostra di sé le riviste: Giovane Critica. Nuovo Impegno,
Quaderni Piacentini, Ombre Rosse, L’erba voglio e una serie inesauribile di
altre testate. Sulla destra invece lungo la parete una serie di pamphlet
stampati direttamente dalle Edizioni della Libreria e poi le ultime novità”.